212 RIVISTA POPOLARE Ricordiamoci per un momento tutto cio che _si è esposto precedentemente e concludiamo, senza tema di errare che omicidi, lesioni, reati contro la proprietà risultano in rapporto innegabile, meraviglioso, coll'analfabetismo, colla condizione economica, colle professioni, colla distribuzione della popolazione. Una lieve contraddizione si avrebbe soltanto guardando alle cifre dell' analfabetismo e deìl' omicidio in Sicilia, in Basilicata e nelle Calabrie; ma in..queste due ultime regioni l' emigrazione che da più -lunao tempo vi dura vi ha esercitato una influenza ben~fica sostitutiva a quella della istruzione. E il rapporto trova conferma quasi da pertutto in Europa se se ne eccettua pei reati contro la proprietà e per le lesioni personali la Spagna ; la quale eccezione serve a smentire trionfalmente tutte le sciocchezze , che si dicono o si scrivono sulla povera razza latina ! Qui potrei por termine al mio studio comparativo , ma non posso rinunziare al piacere individuale da un lato, e al grande insegnamento per tutti che viene da un ultimo confronto tra la provincia di Messina e il resto della Sicilia, e che confenna non solo le conclusioni generali sinora esposte, ma giustifica pienamente cio che affermai precedentemente sulla grande influenza benefica esercitata dalla distribuzione della popolazione, dalla mezzadria e dalle forme e varietà di cultura della terra nelle lvlarche e nell'Umbria. Per questa ultima indagine mi valgo delle constatazioni e. delle osservazioni fatte dal Deputato Damiani sin dal 1885 nella 'l{_elazionegenerale sul1' Inchiesta Agraria per la Sicilia (Voi. XIII. Tomo I), che completero coi risultati del Censimento del 1901 e commenterò con ciò che scrissi nella 'Delinquenza della Sicilia nel 1885. Scriveva il Damiani: La Sicilia perciò che riguarda la distribuzione in piccoli centri della sua popolazione si trova in condizioni inferiori alla media del Regno ; ed invero risultarono: Nel 1881 ~ Per ogni ~O,h~Ol ab.-RSicilia 49 ~ centrdi i popolaz, e e per ogm e 1 • q u. - egno ~ « Una sola delle provincie di Sicilia, quella di Messina, conta tanti centri di popolazione per 10,000 abitanti quanti ne conta in media tutto il Regno; le altre ne hanno tutte di meno e specialmente Siracusa e Trapani, che ne'contano 2 soli)). « In rapporto alla superficie geografica Messina conta 13 centri per chiL qu. e supera la media di 9 risultata pel Regno )>. « Altro interessante studio sulla distribuzione della popolazione è q nello che la considera divisa in agglomerata nei centri delle frazioni e sparsa nella campagna. Anche sotto questo élSpetto considerata la popolazione della Sicilia rivela condizioni assai inferiori a quelli che son risultati in media per tutto il Regno l>. (< La popolazione sparsa nella campagna, ossia quella che con grande ventaggio delle aziende rurali ha la propria dimora sui fondi stessi che conduce o coltiva, è appena un terzo di quella eh' è risultata in media per tutto il Regno. Solo le provincie di Messina e Trapani raggiungono la media suddetta (27 °/ 0 ), men tre le altre provincie risultano molto al disotto e specialmente Palermo e Girgenti, che sono precisamente quelle ove le condizioni della pubblica sicurezza sono state più lamentevoli. )) Popolazione sparsa nella c.tmpagna Per 100 abitanti Per chil. quad. Messina 20 28 Palermo 2 3 Girgenti 1 2 Sicilia 8 9 Regno 27 27 La Sicilia ha 357 com uni con una superficie di 25740 chilom. qu. Messina coi suoi 3227 eh. q uad. che rappresentano poco più della 8a parte, ha 97 comuni e 429 tra comuni e frazioni; cioè più di una quarta parte pel totale dei comuni e più di un terzo dei comuni e delle frazioni di tutta I' Isola eh' erano 1159. Nel 1881 la Sicilia avev~1 1,987,016 abitanti nei comuni urbani e 864,909 nei comuni rurali ; ma Messina aveva 179,202 ab. nei primi è ben 278,171 nei secondi; una inversione completa, che si è mantenuta nel 1901. Infatti viene imlicata come popolazione sparsa per tutta l'Isola 379,638 ab. di cui ne spettano 111,327 :ìlla sola provincia di Messina ; nei centri inferiori a 500 ab. la Sicilia intera_ ha soli 45,272 abitanti. Messina ne lu quasi due terzi del totale: 27,725. Messina aveva nel 1881 b popolazione più densa dell'Isola: 142 per eh. q. mentre la média dell'Isola era di 111 e quella di Palermo 133. Come conseguenza di queste condizioni demografiche il Damiani nella sua Relazione <lave queste notizie sulle condizioni di vita degli abitanti nelle. rispettive provincie: « Caltanisetta,Girgenti,Palermoe Trapani. La grande massa della popolazione rurale ha Ja sua permanenza lontana dalla campagna. Ripetesi questo fatto dalla mancanza di strade: ma ciò dovrebbe essere invece stimolo agli agricoltori a rimanere sul posto nei loro poderi, onde evitare i frequenti faticosi viaggi. Da questo agglomeré1merito in grossi centri della popolazione agricola, alcuno farebbe derivare la sua rustichezza. Sembra invece che questa potrebbe essere causa e non conseguenza. l> « Nella vasta Gtmpagna non vi sono abitazioni rurali di sorta alcuna; soltanto fabbricati pel deposito dei prodotti o per dimora temporanea degli affittuari o possidenti. I contadini si recano dai comuni in campagna, la mattina con grande spreco di forze e di tempo. )> « I soli pastori abitano permanentemente in campagna per lo più in capanne dette pagliare. Nell'agro palermitano, ove la coltura è intensiva, e specialmente nella Conca d'oro come pure nelle vicinanze delle città e dei paesi in cui si rinvengono superficie più o meno estese di vigneti o di agrumeti, vi è abbondanza di case rurali, sparse nelle campagne e tutte abiute. )> « I centri in cui vivono i contadini sono qualche volta lontani pochi chilometri dai campi ; ma in generale questi sono molto distanti dall'abitato. All'epoca dei raccolti i contadini sono forzati a rimanere sul posto sia per ben condurre le operazioni, sia per difendere i prodotti; dormono allo aperto e in quell'epoca si hanno numerosi casi di febbri malariche ed :1nche ài perniciose. l> « Nel circondario di Terranova anche per i guardiani' la permanenza non interrotta in campagna non oltrepassa i giorni 13. )) « La classe dei contadini è generalmente miserabile per il sistema agrario in uso; spesso non trova
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