RIVISTA POPOLARE 207 conclusioni sulla distribuzione della, ricchezza nelle diverse regioni d'Italia: il Sensini (1). Ma egli non solo ha rilevato la maggiore miseria del Sud; non solo ha ammesso che nel Nord essendovi più svi1 uppata la riccheaa mobiliare, la riccheaa ·privata complessiva appare minore di quella ch'e in realtà, perche facilmente la prima si nasconde, mentre il poco che si possiede nel mezzogiorno essendo di natura fondiaria non sfugge alle indagini del fisco rapace; ma ha anche dimostrato che, dopo la crisi del 1889-99 , mentre: si e resa evidente la ripresa progressiva nel Nord , e continuata la discesa nel Sud. Cih risulu alì'evidenza dalla Tavola II eh' e presa dallo stesso Sensin i (pag. 313). TAVOLA II. Variazioni della ricchezza per regioni Italia Italia Italia Sardegna Settentrionale centrale meridionale 1879-83 2288 1747 1198 909 1884--89 2361 1881 1315 879 1889-9-1- 2299 1939 1257 882 1894-99 2164 1625 1211 809 1899-901 2316 1620 1079 821 Da quèsti dati rirnlterebbe che le Mnche e l'Umbria posst>ggano• una maggiore ricchezza del mez- . zogiorno ; ma non si tratta che di una illusione derivante <.Ltlfatto che il Sensini dà la media di tutta l'Italia (entrale che comprende la Toscana e il Lazio :tssai più ricchi delle Marche e dell'Umbria. Le pr1xedenti conclusioni non vengono modificate dallo es:1 llle della Tavola Ill, i11cui sono presentati i dati sul numero dei proprietari di beni immobili. TAVOLA III. P1·uprie1 ari clt beui Immobili per 1000 ablt. di terreni di fabbricati di beni immobili (Terrenie fabbricati) Piemotllè 195 138 210 Liguria 111 65 128 LombarJi:1 82 69 96 Marche 58 66 84 Umbria 86 93 112 Abruzzi 153 .138 180 Puglie 100 87 131 Basilicata 159 143 195 Cahbrie 91 114 139 Sicilia 94 119 147 Sa rdeg:1a 1-1-9 158 196 Regno 101 121 127 Sotto questo aspetto si pot~ebbe osservare che nella Liguria e nella Lombardia Ja proprietà immobiliare sia più concentrata che nel mezzogiorno, in Sicilia e in Sardegna. Ma coloro che conoscono le condizioni reali di queste ultime regioni sanno che ivi accanto alla ( 1) Guido Sl!nsini: Le varia,rioni dello Stato economico d' Ita1ia ne!l'ttltimo trentennio del secolo .XIX. Roma - E. Leo se her 1094. grande proprietà e al latifondo coesiste la proprietà polverizzata; la quale non vale assolutamente ad assicurare i mezzi di sussistenza, anche con un tenore di vita bassissimo. E' il caso tipico della Sardegna per la proprieta fondiaria rurale; e tipico del pari il caso della Sicilia per la proprietà urbana; ivi molti figurano come proprietari di beni immobili perche posseggono una grotta, un tugurio indecentissimo ed antigienico, che potrebbe essere adatto come abitazione soltanto pei trogloditi ed e inferiore a quello degli ani mali domestici dei paesi civili. li libro di Sonnino e l'Inchiesta Bertani sulle abitazioni delle classi rurali documentano la mia affermazione. Quale che possa essere la quantità assoluta di ricchez~a di un paese, dal punto di vista politico, sociale, economico e morale si deve sopratutto tenere conto della sua distribuzione, della sicurezza dei mezzi di sussistenza, della loro stabilità. Una regione meno ricca complessivamente di un' altra, avvertirà assai meno il disagio se le sue condizioni economiche sono più stabili , se ·minori sono le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza, se più s_carsi ma più sicuri sono i suoi mezzi di sussistenza. Non invento ora, per comodità polemica e per acquetare gli abitanti delle Marche e deU' Umbria, queste convinzioni; ma si sono formate e consolidate nella mia mente dopo l'esame dei fatti numerosi e dopo molti anni di studio; le ho esposte in forma redsa e da non ammettere alcun equivoca interpretazione nella Delinquenza della Sicilia pubblicata in Palermo nel 1885, negli Studi recenti sullaproprietàcolletti-va pubblicati in Bologna nel 1887 e nella Sociologia Criminale pubblicata in Catania nel 1889. Nel secondo volume della Sociologia Criminale (Cap. XII) occupandomi del fattore economico della delinquenza a pag. 557 scrissi: « 1 ° non e la grande quantita totale di ricchezza di un paese un elemento che possa servire di criterio per indurne una diminuizione di criminalità ed un livello medio morale molto elevato; 2° avvertirsi maggiormente il mutamento di condizione economica e riflettersi più o meno immediatamente sulia delinquenza .... <<••• Le condizioni che permettono al fattore economico di dare tutta la sua efficieuza moralizzatrice si riassumono in queste solo: massima stabilità e minima disuguaglianzanella distribuzione della ricchezza. « In detto scritto pubblicato nel 1887 (Di alcuni studi recenti sulla proprietà colletti-va) dalla concorde testimonianza dei fatti e di eminenti e disinteressati pensatori trassi tra le altre la seguente induzione: « un minimum di benessere ed un maximum di stabilità è g:irantito ai membri di un comune a proprietà collettiva, superiore a quello conseguibile con un altra forma di proprietà. » E la criminalità nel Mir, come ricordai in Socialismo e criminalità, come risulta dai cartogrammi favoritimi da Tarnowski, e molto minore che negli altri governi della Russia, nei quali prevale la proprietà individuale, con tutte le sue disuguaglianze e con tutte le sue incertezze. Insomma l'uguaglianza nella miseria dal punto di vista morale e politico e preferibile alla disuguaglianza nella ricchezza. I fenomeni morali osservati
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