RIVISTA POPOLARE 175 da molti settentrionali; non farò osservazioni sulla distinzione tra riforme ammini~,rative e rifo1·me politiche, non m; indugerò a dimostrare che ci col'l'e - oh! se ,:i corre ... - tra il desider<tl'e una cosa e il farla attuare, tra la sorte di un di• segno di legge d'iniziativa parlamentare ed uno ministeriale; non gli rammenterò che l'essersi ricordato di una parte delle promesse d1 deputato - e la pit1 importante era quella pel mezzogiorno - vale neglio e più dd dimenticarle tutte; 1na devo rilevare che il dissenso vero e pl'Ofondo nostro sta nel metodo: io sto pei- la educazi0ne e per la evoluzione; il Mocchi sta per la rivoluzione. Non condanno la rivoluzione in senso a.ssoluto; ma credo che non basta proclamarsi rivoluzionari pl)r vederla an·ivar<J; parlaudon, sempre e non facendola mai la si copre di riJicolo. A1 tempi di Mazzini non c'ei-a che un modo solo di educare e Ji fare l"evoluzione: tentare continuamente le rivoluzioni. Ma ora ì!. .. Ad ogni modo i rivoluzionari farel,'1ero uene a riprenderci il metodo se lo c1·edo110 uti .e ; io li ammirerò. Per quanto io ne sappia I rivoluzionari più intransigenti in quanto a fatti sono stitici: io evoluzionista di fronte al Ministtlro Sonnino del poco che comiucia a da1·e mi contento prepa1·andomi a domanda1·e dell' altl'O. Il poco e il molto pei rivoluzionari intransigenti, sop1·atutto pe1· coloro che giurano in senso assoluto sul valortl della preg iudi.r·iale, vale lo stesso. Cun criteri e con metodi div13rsi rntanto i socialisti ci hanno prtlso la mano. Si guardi ad esempio l'attitudi:.1e verso il prugetto della colonizzazione: i socialisti riuriiti a Reggio Emilia l' haurio lodato e il paese che vede bene la riforma proposta li circonda di simpatie. I repubblicani, invece .... I repubblicani sca1·aventano insoltlnze e d1ffamazio.ni - il caso Gaudenzi informi - contt·o quanti non giurano nel loro verbo assoluto ed iufall; bi le , disgustano il paese e perdono terreno. Ed io non '° da ora che guardo il feno:neno, Lodeploro, lo segnalo, me ne addoloro e mi procuro il nomignolo ùi.... supe;·uom,o e decadenu. N. C. Agli abbonati e lettorri Avevamo stabilito di spedire questo numero agli abbonati prima di Pasqua, ma per le eccezionali condizioni in cui si è stati in Napoli per l'eruzione del Vesuvio, il nostro proponimento è venuto meno e siamo costretti a pubblicare la rivista con due o tre giorni di ritardo. Si è pubb/.z"cata la 2. a .li'dz'zz'onedell'opera del nostro .Direttore: Latini e 1\nglo=sassoni (Razzeinferiori e Razzesuperiori) Pz'ù che una seconda edzzzone? l'opera può dz"rsz· z'nteramente rifatta ed au,nentata dz' parecchi· capz'tolz'. L'ele,qante e grosso volume dz' 500 pa,qz'ne? z'n ottavo? si vende presso la nostra A1nmz'- nz'strazz·one a Lire 6. Glz' abbbonatz' z·n regola coz' pagamenti'? possono avere l'opera per L. 2, 75 z'n brochure e per L. 4, 75 rz"legata elegantemente z·n tela ed oro. Per glz' abbonati' dell'Estero az· detti' prezzi vanno a,qgz'untz· cent. 75 per le spese postal't'. A semplz'ce rz'chz'esta l' Ammz'nz'strazz'onc spedz'sce l'Indice analitico dell'opera. La natura contro il • mezzogiorno Mentre si discute sui provvedimenti Sonnino in favore del mezzogiorno; mentre si votava la legge colla quale si cerca riparare nella misura del po?- sibile al disastro prodotto dal terremoto in Calabria, venuto non molti anni dopo quello della inondazione a Modica, un'altra grande e forse i rreparabille sventura viene a colpire una zona che gli uomini e la natura avevano reso un giardino insuperabile ed un centro industriale a sviluppo spontaneo, continuo e considerevole. Chi non conosce quella striscia di terra che da Napoli va a Castellammare di Stabia e che costituisce quasi un' unica città bislunga? Chi non conosce le ville splendide e deliziose dalle palazzine eleganti, dalla vegetazione rigogliosa e che hanno l'entrata dalla città e lo sfondo nel mare azzurro del golfo da S. Giovanni a Teduccio a Portici, a Resina? Chi non sa dei numerosi fumaiuoli, delle industrie più o meno floride, che il coraggio e la intraprendenza degli elementi locali, senza alcun incoraggiamento dello Stato - anzi contro il suo spietato fiscalismo e contro i mille ostacoli della sua piovra burocratica - avevano impiantato a Torre del Greco e a Torre Annunziata? Chi, venendo a Napoli, non è rimasto sbalordito ed ammirato percorrendo la ferrovia circumvesuviana, dinanzi allo spettacolo meraviglioso che offriva l'agricoltura più intensiva nella svariata moltiplicità dei suoi prodotti? - Ebbene mentre a Napoli in forza di una sapiente legge dello Stato cominciava a sorgere con sorprendente rapidità una grande zona industriale, da cui quella doveva trarre novella vita, tutt0 ciò che formava la bellezza e la ricchezza dei suoi dintorni, delle sue appendici, dei suoi organi alimentatori; in questo momento pare che debba andare irreparabilmente distrutto. Dov' era la vita gaia , dov' era l' agiatezza, dov'era anche lo- sten tu economico allegramente sopportato e reso sopportabile dai sorrisi della natura, oggi regna la tristezz,1, la desolazione, ia morte, per colpa immane della natura. Il Vesuvio, il mostro maledetto , che si è offerto da ~nni come una great attraction agli stranieri , che visitando l' Italia auguravano di poterlo vedere in eruzione, è stato l'organo della natura, che ha pro~ dotto un disastro spaventevole, inimmaginabile, di cui non possono formarsi un' idea quanti non conoscevano la zona circumvesuviana prima dell'ultima eruzione e non la visitano adesso. E gli stranieri che c'invidiano il Vesuvio come un divertimento, come il più insnperabile argomento di sportismo, che venivano a torme dalla Germania, dall' Inghilterra, dagli Stati Uniti per vederlo in funzione e per ascenderne la vetta colla comoda funicolare di Cook, oggi appena vi si avvicinano scappano spaventati, inorriditi! Mentre scriviamo non si può ancora prevedere quale sad la immensità di questa catastrofe naturale , che supera nelle sue proporzioni e nei suoi orrori quella di circa duemila anni or sono - quella che nell'anno 79 di Cristo sepelli Pompei. Cosa rimarrà di Portici, di Resina, di Torre del Greco, di Torre Annunziata? Saranno sepellite dal lapillo e dalla cenere come Pompei? E' ancora una
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