Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 7 - 15 aprile 1906

174 RIVISTA POPOLARE Qui e' è delineata e mi è attribuita una speciale forma di riltà, che è la più spregevole, e che Luigi De Andreis dovrebbe avere la coscienza di non potermisi assegnare: egli sa o dovrebbre saper~ c~e nelle mie polemiche e in tutte le mie lotte attaccai di fronte quelli che erano o venivano reputati cento volte mago·iori di me : attaccai Crispi, polemizzai coi più forti, da Carducci a Lombroso e assicuro Luigi De Andreis, che avrei disdegnato Gaudenzi a quelli mille volte minore se egli non fosse deputato e reppresentante della Romagna. N. C. ♦ La politica di Sonnino. - Illust7·e profess01·e, Sull' ultimo numero della Rivista popola:re ho letto un articolo: ,._Il programma del Mini~tero Sonnino ». Ebbene, permettetemi, on. professore, di esprimere un · giudizio. Voi scrivete: Sul ter1 reno politico gli avversari di Sonnino sono rimasti sbalorditi da due proposte: l' abolizione del sequestro preventivo dei giornali e i freni legali posti all'arbitrio ministeriale nello scioglimento dei consigli comunali. No, illustre professore, queste due riforme non vestono affatto carattere politico. I difensori dell'on. Sonnino sarebbero più esatti se dice8sero che il programma dell'otto marzo, ripetuto il dieci, è di carattere pwramente amminisfrativo! p~1:chè nemmeno il minimo accenno venne fatto a un md1rizzo qualsiasi di politica interna. Anzi, dirò di più: che nel ripeterlo i! dieci marzo l'on. Sonnino si affrettò a dichiarare ptwamente amminist1·ative anche quelle riforme che avevano parvenza politica, quali le due sopraccennate e quella dell'avocazione delle scuole allo Stato ( l). L'abolizione del sequestro preventivo dei giornali è una riforma giuridica e sopra tutto sociale, perchè il non volerla sarebbe stato come mettersi contro alla coscienza del popolo, che per mezzo della stampa, dal modesto giornaletto settimanale di provincia ai più autorevoli quotidiani di ogni colore, la reclamò insistentemente. E q ua.rd'anche la volontà popolare non si fosse manifestata il mantenere questo istituto chiamato « iniquo » a'all'on. Sacchi in una risposta alla defunta « Italietta >, non sarebbe forse parso un voler mantenere l' Italia al livello della Russia? . Si noti poi che già p1ima che l'on. Sonnino dichiarasse il suo pensiero, alcuni deputati repubblicani e socialisti (Barzilai e Turati ecc.) avevano annunciato la presentazione di un disegno di legge d'iniziativa parlamentare in tale senso. Dunque, non è merito del ministero, ~è di ~onnino, nè di Sacchi, l'averlo presentato, ma e mento delle condizioni sociali e della coscienza giuridica del Popolo che l'avrebbe voluta ad ogni costo. Qualunque ministero ci fosse stato in questo momento al potere, reazionario, oppor~u.nista o democris~a, avrebbe dimostrato ben poca ab1I1tà e saggezza di governo se non avesse presentato col suo programma una simile riforma. Del resto, non mi meraviglierei se questa riforma naufrao-asse o andasse a tener compagnia alla politica anticlericale dell'on. Sacchi, per la quale alcuni videro e vedono un accenno nell'avocazione della scuola elementare allo Stato. Questa riforma avrebbe avuto un carattere veramente anticlericale (oggi indifferente significa clericale), se l'indirizzo generale della politica del ministero fosse stato anticlericale (2). E' una riforma particolare al Mezzogiorno e venne (1) Confronti il brano del Tempo da lei riportato. (2) L'Osservatore cattolico e l'Avvenfre d'Italia, dopo ave: lodato il programma del mini!>tero Sonnino per l' a.s~enza d1 un accenno alla politica laica esortaronò" i loro am1c1 ad organizzarsi in questa tregua di Dio loro concessa. presentata quale uno dei rimedi più efficaci onde C<'mbattere l'analfabetismo (dovuto in massima parte al prete) che vi dilaga maggiormente che nel resto della Naziene. Ma la porta della scuola è ancora aperta al prete, e quando salirà al governo un ministero clericn.le (purtroppo vedremo anche questo in Italia), senza mntare nna virgola della riforma, che si vnol attuare, abbandonerà la scuola all'abbraccio contaminatore del prete, che ostacolerà perennemente ed efficacemente lo spirito moderno, democratico, che a poco a poco va in filtrandosi nella scuola. E allora a che si riduce questa riforma'? Cosa le rimane, tolto il carattere politico che avrebbe dovuto avere? Si riduce ad essere una riforma puramente economica, e tale è lo spirito che l' Ora diede alla legge che si discuterà in Parlamento. Del resto questo principio dell'avocazione della scnola allo Stato venne studiato ·e formulato molti anni or sono da Alberto Mario, per la sua Repubblica federativ~, quando sosteneva, ad onta del decentramento amministrativo la necessità di un indirizzo uniforme nel- ' l' istruzione. L'altra riforma di cui vi compiacete è quella dei e freni legali posti all'arbitrio ministeriale nello scioglimento dei consigli comunali >. Ebbene a me sembra che voi le attribr1iate troppa importanz~ quando scrivete che « col progetto Sonnino i mercati ignobili e le pressioni vergognose, eh~ falsano la vita politica e amministra~iv~ dell' Itah~ _saranno eliminati o ridotti a proporz10m trascurabili >, perchè questa riformi\ se costitnisce uno dei, mezzi_p~r attenuare l'opera-immorale del governo nehe elez10m, non è tale da eliminarla completamente. Se bene ho compreso, poi, questa legge non ve~r~bbe che a perpetuare l'equivoco del delegato prefettiz10 al posto del regio commissario. Permettetemi, infine, di fare un ultimo appunto a~ una vostra affermazione che « le proposte sulla quistione meridionale e i di;egni di legg~ dell'on. So!1nino presentano questa notevole e rara circostanza: ci presentano un minisfro che si è ricordato delle sue promesse di deputato ". Per mostrare che l'on. Sonnino è venuto meno alle sue promesse di deputato, nei disegnf di l~gge, bast~- rebbe rammentare quella del suffragio um versale,. n: forma che l' on. Sonnino deputato, avrebbe volentieri attuata non da poco tempo, _ma fi°: ~all' '~7, e ~~e ora nella relazione sul bilancio degh rnterrn è de.fimtivamente bocciata. Anzi in questa relazione si vorrebbe ~lasmare di forme moderne l'istituto medioevale del sistema elettorale doppio. . .. Non si parli adunque di riforme politiche nel programma del ministero So~nino, « i:ninistero d~affari > , che ha saputo escogitare l'espediente ~er rimandare alle calende greche le questioni scottanti. Ho parlato sinceramente a voi,. illust_re pro~essore perchè la mia fede politièa repubbhcan~ mtrans1gente me lo impongono e perchè nutro per voi _pr~fonda_am~ mirazione, pur non condividendo i metodi coi q.uah_ v1 siete prefisso di raggiungere l'ideale che vi amma uelle lotte quotidiane. Permettetemi di salutarvi fraternamente. Trovo (Pavia), 26 Marzo 1906. AcmLLE Moccm Nota. - Ho pubblicato integralmente e senza togliere una virgola perchè mi piace la libera discussione. I lettori che conoscono quel che penso io, i fatti che si vanno svolgendo e gli argomenti che espone l'amico Mocchi vedranno a chi d:- vouo assegnare la ragione. Non rileverò le inesattezze del critico benevolo - ad esempio il maggiore clericalismo del mezzogiorno - e che non aouo a lui proprie, ma vengono divise

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