Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 6 - 31 marzo 1906

148 R I V 1S T A P O P O L A RE ' alle spalle, il misoneismo delle folle, deriva da una opportunità psicologica di cui. forse non si sono resi ancora ben conto gli uomini del Centro. Ma q,iando la crisi odie1·n~ sarà snperata anch' essi dovranno riconoscere che il cosi.detto " integralismo > o tendenza centrale non è che una mossa fatalmente necessaria e perciò utile, per acclima tare nel le m,\S::leil socùdisrno riformista, ossia - per essere più esatti - il socialismo prevalente in tutti i paesi democratici di Euro_pa. ♦ · . Tratteggiate così le tre correnti che si muovono entro il Partito socialista, è agevole scorgere i liuea menti della crisi attuale. La crisi odierna ba le sue origini nel Congresso sucialista d' Imola del 1902. In quel Congresso i socia listi italiani battagliarono intorno ad un fatto concreto: l' appoggio parlamentare al Gabinetto Zanardelli Gio . I litti. Quelli che sono oa-Q"siindacalisti rivoluzionari era n~ I naturale che a\·veraassero fin d' allora la transitoria alleanza d~i socialisti coi borghesì liberali. Quindi, contro la formula del socialismo democratico (cioè del sociali~mo che si giova dei mezzi offertigli dalla democrazia) essi innalzarono la bandiera dell'opposizione perpetua, premessa iogica del1' antistatismo ri voluzio nario odierno. Enrico Ferri, presentendo la immaturità di molte masse per le quali la tattica. nuova poteva parere eresia, passò - egli, che pure aveva votato per il Ministero di Siniistra - fra le sch;ere dell' intransigenza rivoluzionaria. Però anche la sua adesione, non salvò queste séhiere dalla sconfitta. Più tardi, al Congresso di Bologna del 1904, le correnti si differenziarono con maggiore precisione di con - torni. Gli attuali sindacalist,i si affermarono sulla cosidetta mozione di Bre::icia per la quale e ogni attività riformatrice in regime borghese, anche se mossa dalla pressione proletaria e anche se parzialmente utile ai lavoratori , è sempre imperfetta e non intacca mai il meccanismo fondamentale della produzione capitalistica» onde si rende necesser:o e ogni mezzo di attacco e di difesa contro lo Stato ed il Governo• non escluso « l'u:::10 della violenza.,, I nformisti si contarono sopra un ordine del giorno Bissolati che teorizzava la pratica con· , tingente e mutevole di appoggiare quei Governi che permettono un waggior svi! uppo del movimento opt:iraio. Gli attuali centraioli infine si divisero in due correnti rispetti\·amente più vicine alla Destra o alla Sinistra. Il centro destro riunì i Cabrihi, i Morgari, i Rigola; il Centro sinistro Ferri, Gatti ed Agnini. Il risultato fu questo : per la Sinistra 7410 inscritti, per il Centro sinistro 8894, per la Destra 12255 inscritti e per il Centro destro 2589 i nscri-tti. Ma nella votazione di bai lottaggio, essendosi alleata la Sinistra con il Centro sinistro, q nesta coalizione ebbe Ja maggioranza e si spartì i posti della Direzione del Partito e dell'Avanti I Ma che era e che rappresentava la coalizione rivoluzionaria di Bologna? Per chiarire questo punto bisogna ricordare la situazione politica del 1903-4. La Sinistra giolittiana era. allora al potere , ed era al potere in gran parte per virtù dei socialisti che avevano indicato il Giolitti come il più adatto a soddisfare a1 bisogni del paese. È vero per altro che i socialisti, disgustati dal modo di co:npo::;izione del Mi11istero e dalla sua inerzia colpevoìe, lo avevano :rnbito abbandonato al suo destino, ma i riformi::,;ti, che avevano cooperato alla fortuna del Giolitti, non pote-,ano condurre contro di lui la ca:11pag11arumorosa che aveva invece iniziata il Ferri. Naturalmente questa campagna rumorosa era molto adatta a procnrare al Ferri le :-1impatie ri voi uzionarie e a farne il simbolo battagliero eontro i « trn· dimenti )) dei riform sti. ~d ecco come un' oppo.:;izione parlamentare potè servire di para.ventJ a.d u·uèl.levata di scudi rivol11zionaria, e come dietro l' antigiolittismo di Ferri e perfino di Gug:ielmo Ferrero potè crescere e proa pera re i I sindaca lii;mo ri voluzion;trio di La brio la e di Leone. Ma oggi, a due anni di distanza àal Congresso di Bologna, la situazione politica è mut1t,i. Il giolittismo non è piu al potere, e al potere è in vece il Sonnino Ora il Ferri che, cGmbattendo Gi,J!itti ha aiutato Sonnino (in politica si è :-iempre i ministeriali di qualcuno!) non poteva lasciare-che il .Ministero nuovo fosse strozzato in irnl nascere dai ueiniei di ieri. Qnindi il fa. moso ordine del giorno Ferri H pprovato dal Gruppo parlamentare socialista e c0me c.,nseguenza, l'insurre- · zione dei sindacalisti, la r,Jttur<t della loro alleanza C')l Ferri e .la convocazione pro::,isi,nadel nuovo Congre,,so. Il quale evidentfmen 1c r·i farà assistere a questo spettacolo: il Centro ferriano uu11 graviterà più verso la Sinistra ma benf<Ì \·erso la De::;tra, e Destra e Centro coalizzati batteranno agev0lmei1 te la frazione sinda calista. .♦ Senonehè è evidente che qui siamo di fronte_ a qualche cosa di ben più grave e 1;r0fuudo cbe non sia. il prevalere di questa o quella frazione in un Congresso. Per quello che siamo andati dicendo, 11na concentrazione degli integralisti coi riformisti rappresenta una alleanza logica e custit•,isce un gruppo di forze omogenee. Nell'ora attuale poi, in cni non è alle viste neppure un transitorio dissenso sul :oodo di considerare la situazione parla.mentare, l'alleanza si tradnce in un accordo pressochè perfetto. Parimenti, contro queste forze, il gruppo sindacalista - se non vuole per vi.vere perdere le ragioni del vi - vere - deve schierare in batta~;l'a non un malcontento indefinito ma una dottrina ben cli i ara e precisa. Esso, se è logico e sincen, deve prep:-1rarsi a combattère non un semplice atteggiamento parlamentare, ma la concezione tattica del partito socialista e la stessa esistenza de~ partito. In una parola fss0 deve fare ogni sforzo per dissolvere il panito, che: accusa infetto di lue politicante, a profitto delle orgauizzazioni di clas::;e o meglio a profitto di un corporativismo rivol11Zionario. Perciò se il Partito socialista, nelle sue varie gradazioni - da Morgari a Bissolati, da Ferri a '.I'uratiriesce a difendersi dall' opcrn disssolvente dei sindacalisti e ad afferma,·e il sno wet I lo vario e complessJ di fronte all' antiparia.rnenta1·i.-; 110larvato degli apologisti dell'azione diretta, vona,1.10 e potranno costoro sottomettersi alla volontà della maggioranza? Vorranno e potranno i Leone , i La.briola, i Mocchi , che hanuo già fondato giornali e centri di propaganda e d'azione,

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