Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 6 - 31 marzo 1906

RIVISTA POPOLARE 145 que vinca e qualunque sia il premio della vittoria. La ::;everità del giudizio che potrà darsi contrv Witt., non diminuisce di una linea la rei,;ponsabi lità dei ri voluzionari. dei socialisti e dei democratici - tutti irnbevnti della storia del!' 89 o della Comune parigina, che t'.ltoltamente credettero di potere ripetere in Russia.- RiLnaue più che enigmatico poi prete Gaponi, che non si sa ancora se sia 1rn agente provocatore o nn mistico squilibrato. Intanto la reazione ha reso una indecente e scellerata turlupinatura le elezioni della Dotima: ()'li elettori erano p0chissimi ; si Hssottigliano colle deportazioni· i c~ndidati. i~visi si tolgono ~i mezzo imprigionandoli'; ed e la polizia che fa le elez10ni. I lavoratori si asten. gono ; e forse non hanno torto. Quest·a. cifra vale per molte pagine di descrizione: a, Kadiukoxo sopra 4265 eletton soltanto 53, la maggior parte preti, votarono e come conseguenza forono eletti delegati 16 preti. Questa generale ast~nsione assicurerà una forte maggioranza conservatrice nell<i Duuma. E la reazione trionfa eontemporaneamente in Un. gheria, dove _la rivol11zione parte dal governo imper- ::;onato nel FeJerwary, c:lie \'OITebbe fare le elezioni coi metodi Russi dopo avere ::;ciolto la Camera, dei deputati coi metodi borboni'!i. Anche in U1wlieria la situazione è jrnbrogliatissima; e noi ad e:::::,a, 0 appena avremo un pò di spazio consacreremo un apposito articolo. Non e' è premura perchè non sembra illl minente il mòmento ri.solutivo. L'articolo poi voglia.mo fa.rlo quanto più esatto per noi si possa perchè gli affari dell' Un. gheria interessano l'Italia più di guanto si possa immaginari"'. NOI J~atìni ed Jtnglo-sassoni di N. COLAJANNI (1) I giudizi Gli Anglo-sassoni che accoisero con tanto entusiasmo i libri italiani e francesi , che facevano la denigrazione propria e; li tradussero, anche quando privi di ogni valore e sconfessati pili tardi dai loro autori , non possono a vere alcuna simpatia per quest'opera di Colajanni , cbe mett..: le cose a posto e dimostra le deficienze loro e le loro colpe antiche e moderne. Giornali e riviste di Anglo sassoni , per..:iò o tacciono o ne parlano a denti stretti. Qualche rivista, però, vi ha accennato onestamente. Così l'autorevolissima rivista: The annals of the american academy (settembre r 905) pubblicò questo breve cenno: (( Il volume pubblicato da Felice Akan nella Biblioteque scientifique internationale è una eccellente traduzione del Prof. l. Dubois della seconda edizione italiana Jel libro del Prof. Colajanni. L'autore vi studia la quistionc della superiorità ed inferiorità delle razze. Egli discute la quistione delle differenze anatomiche e non trova alcuna evidenza di prove sulla superiorità di un tipo su di un altro. La Grl!(tJ, Roma, Venezia, l'Inghilterra, l'America, l'Italia moderna sono passate in rassegna e dapertutto trova che la decadenza segue al progresso, senza riscontrare presso alcun popolo i segni inerenti alla superiorità della razza. Le opinioni di Demolins e di altri vi sono così vigorosamente confutate. Anche l'Italia eh' è risorta da recente è più grande è più forte d;:gli antichi Stati, che la componevano. Viene dimostrata la tenJenza ad una più stretta unione tra i popoli nello interesse della pace e del progresso del mondo. La tesi è interessante e il libro merita di essere meditato ,i. ll) Un vo_lume in ottavo di 450 pagine. Prezzo L. 6 00 in Italia· ~- 8,00. all' Este1~0. Per gli abbonati della Rivista pop~lare: L. 2 75 rn I taha; L. 3,7o all' Esrero. , Il dissidio socialista La rivista si è occupata molte volte della diversita delle tendenze e dei metodi tra i socialisti ita1 iani, che venivano acuite dalla diversita dei temperamen!i ed anche dai risentimenti e dalle antipatie personall: Non ostante la finalità comune il collettivismo, e l'adozione nominale dell,1 lotta 'di classe come metodo, la differenza nella interpretazione e nella pratica di questo metodo a nostro avviso è più che sufficiente a stabilire una divisione tra le scuole che prima si dissero riformista e rivoluzionaria e che ora pare che si voo-liano nominare socialiasta e sindacalista. b Per noi quanto più presto e quanto più lealmente av~errà la scissione, tanto migliori nello avvenire saranno i buoni rapporti e la cooperazione su certe questioni tra le due parti. La divisione, pensammo sempre, che doveva essere preceduta da un esame di coscienza, che doveva collocare ciascuno nel posto che realmente gli spetta e che risponde ai suoi studi, al suo carattere, alle sue convinzioni. Cosi ci parve _ s_empre che Enrico Ferri allogato tra i rivoluzionari fosse uno sproposito , che ne falsificav,1 completamente la fisonomia. Ciò che apertamente o-li disse l' on. Colajanni il 18 aprile 1905 in piena °Camera P.rovocandone un fine sorriso, che parve a molti di srncerò assentimento. Alta divisione aperta non si è Venuti mai, perchè assegnando maggiore importanza alle parole vane anzichè alle cose, le due parti vollero mantenere l' unità del partito ; ma nel partito la divisione si accentuava sempre più sopratutto dopo che sullo orizzonte del socialismo italiano prese consistenza il cosidetto sindacalismo , delle cui finalità scrisse Enrico Leone che n'è uno dei migliori interpètri nel Num. 23 del 1905 di questa rivista. Coll' apparizione del sindacalismo che in parte risponde al socialismo veramente rivoluzionario ed in parte è un travestimento del vecchio anarchismo, la scissione diviene assolut:1mente fatale; e ad essa ci avviciniamo a grandi passi. La scissione, che potrebbe essere un divorzio con mutuo consentimento delle parti, oramai la proclamano necessaria Turati da un lato e Leone dall'altro. Da un pezzo rivoluzionari e sindacalisti hanno smesso di prendersela coi riformisti ed hanno accentuato con accort,1 tattica i propri attacchi <.:ontro ì' ..Avanti! e contro il rivoluzionarismo christophle di Errico Ferri; e gli attacchi non si può dirè che siano stati vani : il loro successo sta in rapporto diretto colla ignoranza delle masse socialiste, co tla energia di parecchi ambiziosi ed anche col sincero entusiasmo di alcuni altri; è staro favorito sopratutto cblle non poche contraddizioni di Ferri e dalla incertezza d'indirizzo dell'Avanti! Il terreno in favore dei rivoluzionari e dei sindacalisti, adunq ue , era stato preparato e seminato da un pezzo. Agli uni e agli altri parve che fosse venuto il momento di raccogliere e d'intensificare l' attacco ad un tempo contro il riformismo genuino di Turati e di Bissolati, contro il rivoluzionarismo artificiale di Ferri e contro il confusionismo dello Avanti! Occasione o pretesto abilmente scelto fu l' atteggiamento , e la relativa giustificazione, del gruppo parlamentare socialista verso il Ministero Sonnino; il quale atteggiamento provò ciò che molti

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==