, f ,.1 RIVISTA POPOLARE 167 zione intensiva che è il fulcro del progresso agricolo della Danimarca. Dunque gran parte di questo progresso spetta senza dubbio all'estrinsecazione dell'idea cooperativa, ma, ammesso per un momento, che tutte le istituzioni cooperative di cui abbiamo parlato non avessero recato i benefici effetti da noi esaminati ' esse avrebbero apportato certamente un completo svi! uppo della vita individuale e quindi di quella sociale. Intanto è fuur di dubbio che la cooperazione consente ali' agricoltore danese di produi:re più a buon mercato e più efficacemente dei lavoratori della terra di molti altri pat:si e, facendolo godere dei vantaggi materiali dell' associazione coopt:rariva, lo ·prepara a nuovi e più importanti progressi. Certo che l' esempio dei contadini danesi non potrà esser seguito in altri paesi agricoli dove k masse non siano arrivate ad un ugual grado di maturità , ma potrà servir di sprone a diffonder tra i lavoratori deI!a terra quel!' istruzione e quel- !' educazione che son così necessarie ali' espandersi del movimento cooperativo. (Bollettino degli agricoltori. 3 1 Gennaio). RECENSIONI E1,11LE V ANDERVELDE - Essais socialistes. L' A lcoolis111e. La Religion. L'Art, - Paris, Alcan, 1906, L. 6. Il dotto e simpatico socialista belga presenta i tre sauui con b f . t,t, una reve pre az10ne , nella quale· afferma che tra i tre sau-gi e' è una connessione ideale. (( In regime capitalista l'arte è ~n lusso; la religione è uno strumento di dominio ; l' acool si presenta ai l;i. voratori come il solo mezzo di sfuggire alle tristezze e alle inquietudini della vita, creandosi dei paradisi nrtificiali ». Così il Vandervelde che studia i tre problemi per vedere se si può apportare rimedio ai tre mali sociali. Egli nella introdu 1ione se la prende coi marxisti che interprt:tano in modo rigido e arido il materialismo storico e sostiene-con ragione per chi sostenne la stessa cosa nella 1 a Ed. di Socialismo nel 1884 - che esso esclude la fatalità e non esclude l'ideale. Ricorda lo scritto di Marx su F euerbach del 1 845 in cui ritiene che la filosofia non deve limitarsi ad essere una contemplazione delle c"se, ma un mezzo di agire su di esse. Ciò contro il fatalismo. In quanto ali' idealismo, forte della. lettera di Engels del 1890 pubblicata nel So1ialistiche Akademiker (Ottobrt: 1895) aggiunge: Marx ed Engels nel loro sforzo per reagire contro l'eccesso contrario hanno sottovalutato la importanza dei fattori ideologici; ma essi però l'hanno sot• tinteso, perchè non ostante le apparenze la loro opera intera è animata da un soffio potente d'idealismo (ç-. 15). Del resto il materialismo storico -- che con B. Croce più esattamente vorrebbe che si chiamasse co11ce 1ione realista della storianon è che un metodo, un mezzo di spiegare le manifestazioni superficiali della vita collettiva coi fenomeni meno apparenti, ma più importanti che si producono nelle profondità economiche delle società (pag. 2 2 ). ll saggio sull'alcoolismo è senza dubbio il più irpportante ed è quello nel quale dissento maggiormente. Il Vandervelde come tutti gli anti-alcoolisti ne esagera i danni fatti e non si accorge degli spostamenti economici che si arrecherebbero ai lavoratori se si sopprimesse la cultura della vite. La esagerazione viene compendiata nell'epigrafe del motto di Gruber che m_ette in testa al saggio : u L'alcool è un fondamento del regime sociale attuale. Sen1a di esso pei diseredati tale regime sarebbe divenuto intollerabile». Sono interessantissime tutte le sue osservazioni e assai buone la constatazione del- !' incremento dell'alcoolismo collo aumento della miseria e colla elevazione dd salari : u gli operai dello strato superiore bevono tanto meno quanto più si migliora la loro situazione, n:~ntre quelli dello strato inferiore bevono tanto più quanto pm crescono) mezzi per comprare l'alcool 11 (pag. 78). Anche il pensiero fondamentale del secondo saggfo , ll{socialismo e la religione, emerge da questo passo di Renan che lo precede· -»~ ' ·--~~ (< Quando si pensa che ogni cosa lassù!,.sarà raddrinata, non si ha più tanta premura di perseguire l'ordine e la giusti,ria in questo mondo. Noi pensiamo che bisogna;,i-egolare la vita presente come se la vita non esistesse'"e che~non deve ..-, ... essere permesso per giustificare uno stato o...,un atto sociale riferendosene all' al di l:l.. Fare appello incessantemente alla vita futura equivale ad addormentare lo spirito di riforma, a rallentare lo 1elo pe1· l' 01·gani,,..,.a-io11e ra:rionale della umanita ». 11 1 ·< ~i se_m~ra· a_ssai originale il saggio ultimo, 11 socialismo e glz art1st1. Ne1I' arte nuova, nel!' arte in reoime socialista desidera qualche' cosa di piti e di diverso che ~110 scimiottan~ento dell'arte classica che si tradurrebbe nel berretto frigio posto su tutte [e Dee e tutte le Vittorie come l'arte cristiana non fu che..,. u_n. ada~tame?to dei si_mboli e dell'arte pagana alla nuova rehg10ne 111 guisa che dt una Musa si fece una Maria Vergine. Questi_ saggi come tutti gli scritti di Vandervelde insomma riusciranno di dilettevole ed utile lettura a tutti <Ili intellet~ I . . t, tua 1, ,siano pc1rtigiani o avversari ùel socialismo. N. C. Uco_ 0JETTI - L'America e l'avvenire-· Milano, Treves, 1905. Lire 1,00. . L' A., c?e è un buon co_noscitore e un acuto psicologo della v~t~ a_r~encana,_ cornbat_te 111 . que_st_a sua conferenza i pregiud1z1 p1u comum che nei paesi lat1111 ha!l fatto esaltare lo stile di quella vita come a moJello nell' eJucazione e nell'azione. l)imostr:tndo come quello stile non possa convenire, temporaneamente, che alle classi in formazione come la borghesia industriale, egli esalta lo spirito latino e la sua- forza naturale disconosciuta con molta faciltà da quei miopi che non sanno misurarne la portata. Noi siamo perfettamente d'accordo con l' A.; il quale, però, ha tcrto di aflerrnare che ai fanatici dell'americanismo non si sia mai opposto finora un difensore della latinità. Gli è che I' Ojetti non è il solo 11è è stato il primo, a realizzare con fede sicura una tale ~pposizione. Lo sanno i lettori •di questa rivista e delle opere di chi la dirige. A. d. R. MAX ORoc1u - Morganatico - Milano, TreYes, 1905. Questo lungo romanzo ha poco interesse per la favola sentimentale che ne forma l'ossatura; e potrebbe a vcrne assai più se l'ambiente principesco, nd quale quella favola si svolge, risultasse con caratteri di vita traverso una rappresentazione veramente artistica. :\fa nelle opere letterarie del!' A. quel che manca sempre ~ per l'appunto l' arti.!. Buona la traduzione italiana. A. d. R.. Anor.r D,H1.1sci1K1•: - La re/orme agraire. Cu11tri!Jutio11s theoriq11es et /1istoriques - Paris V. GiarJ' et E. !jriàe. 1906. Lire 3.00. E' una misera co:-.. 1 e non si sa perci1è se n'è fatta la traduzioni.! in francese. La bre,·e co1,futa ùel comunismo e del - l'individualismo fa ridere. ln fondo nun è che la storia delle i,lee di He11ry Georges e della propaganda fatta in lnghiiterra e in Germania. Piace la biogr:itìa del Georges e può interessare il snggio ùi applicazione delle sue idee che un ammiraglio tedesco, von l)ieLlerichs, ha fatto in Cina: nella colonia di Kiautchou. AcmLLE LORIA: La morplwlogie Sociale.- Conférenccs tenucs i1 l'Univers1tè Nouvelle de 13ru~elles-Paris. Giard et l3ri~r<::. 1 01 siamo in dt.:bito Ji diverse recensioni col!' illustre Prof. Loria, che ce ne ha puniti privando la Rivista di quelli articoli, che di tanto in tanto le regalava; ma il desiderio ui occuparcene sempre ampiamente - cioè il desiderio dei meglio ci fece venire meno a quello che avrebbe dovuto essere il minimum. Perchè l' inconveniente non si ripeta, perciò, noi vogliamo dare notizia sommaria dell'ultima pubblicazione ciel Professore dell'ateneo torinèse. La lettura di questa Morphologie riesce utile e gradevo lissima perchè vi sono riassunte quasi tutte le altre pubblicazioni del Loria; e riesce utile a coloro che le conoscono gi~t perchè richiama alla memoria tutto ciò che avrebbe potuto essae dimenticato. Il diletto viene dallo stile sempre chiaro, elegante, vivace del!' A. La lVlorphologie è divisa in dieci capitoli, che si occupano dell'evoluzione sociale; del :7.etodo coloniale; dei tipi sociali: della dottrina di Malthus; delle classi sociali e delle lotta che sorge tra di esse per la conquista delle parte di n~ddito nazionale, che ciascuna vorrebbe maggiore per sè; dell' 11nperialismo e delle superstrutture sociali. A noi piacciono maggiormente quel:i sulla evoluzione sociale e sul metodo coloniale. In alti i si sente troppo il preconcetto sistematico, eh 'è attenuato nella parte consacrata al materialismo st0rico. Non poche 1·iserve dovremmo fare su molti punti ; ma nello in sieme aderiamo ed ammiriamo. Una domanda: perchè Morphologie? Il libro non si occupa della sola strut!:ura, ma anche della vita e della evoluzione della società umana. Dott. Napoleone Colajanni, proprietario, direttore-responsabile Napo1i - R. Tip. Pansiui, Chiostro S. Lorenzo.
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