Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 6 - 31 marzo 1906

166 RIVISTA POPOLARE Il Sig. Sonne, dopo alcuni sforzi infruttuosi. a costituire nei 1903 una grande cooperativa ali' ingrosso, la quale è ora fiorentissima dappoichè conta più che 850 cooperative associate e possiede, oltre ad importanti fabbriche per la mani po - !azione dei prodotti del suolo , delle fattorie sperimentali con campi di prova per la coltivazione delle piante da_ seme. Una gran parte delle cooperative della Danimarca son dirette da coloni, ciò che dimostra il grado abbastanza duato di cultura a cui son giunte le popolazioni rurali <li qudla penisola. Le più potenti associazioni danesi sono quelle ·che si occupano dell'acquisto delle materie prime occorrenti ali' agri-- coltura e quelle che provvedooo al facile e regolare smercio dei prodotti del suolo. l•'in dal 1887 sono sorte in Danimarca potenti e vitalissime cooperative per l'acquisto in comune dei foraggi, per la produzione dei concimi chimici , delle materie anticrittogamiche, per la moderna e razic111ale fabbricazione del burro e dei formaggi , per l'esportazione delle uova , per la fabbricazione delle macchine e d<:!gli utensili necessari ed utili ali' industria agricola e a qudlc sussidiarie; tutta una fioritura insomma di vitalissimi organismi atti a far progredire in modo mirabile l'agricoltura danese. Ma Jove l'estrinse--:azione dell'idea cooperativa t0ccò il grado più elevato di perfezione, dove essa raggiunse uno sviluppo straordinario, si fu precisamente nella cooperazione di produ zione. Per la sua natu1 ..a.. e pei suoi meriti intrinseci essa deve anzi venir considerata come il tipo più perfotto di cooperazione agr1--:ola. A provarlo baster:t dire 0he quasi tutto il burro fabb, icato in Danim:1rca proviene dalla proJuzionc: coopera-tiva, che nel p:.iese (popolato di due milioni e mezzo di abitanti) al 1 ° gennaio 190+ esistevano 111111 meno di 1507 latterie cooperative forti di 150,000 so..:i. Di queste societit circa 200 avevano attuata così strettamente l'idea cooperativa che il latte del I' i:1tero distretto ve·1iva lavorato in comune. Le lattL ;_-;e private sono riJotte in tutto il r<:!gno solo a una sessantina. Qucsto sviluppo r:nerav1glioso ebbe la sua origine da un'idea mo,to semplice. P1ima dell'istituzione delle Litterie cooperative alcuni agr;coltori a ve vano_ notato che, fabbricando ciascuno per proprio conto il poco burro che potevano ric.1\·are dal latte Jdle loro vacche, per I' imperfezione dei mezzi di fabbricazion(:, l'utile che ritraevano Ja simile industria, era 1nolto limitato. Di qui sorse l'idea di un 'associazione tra prnduttori per riunire in com.une gli sforzi e per dar vita ad una grande fabbrica fornita di perf<!tto e moderno macchinario che rendesse proficua la produzione. Il prosperare di questo primo stabilimento cooperativo fu incentivo eLÌ esempio al sorge. e di istituzioni della specie, le quali ben presto, insieme alla pro speritù dei loro soci, arrecarono non poco vantaggio ali' eco nOJnia nazionale , dappoichè la migliorata fabbricazione del bur,·o ne accrebbe potentemente il consumo interno e l'esportazion~. \L.1 il perfezionamento nella produzione del burro portò, oltre ali' utile diretto che gli agricoltori ri--:avavano da tale industria, anche ad un vantaggio meno diretto. lnfatti , con un pro:esso di accurata se;ezione, la produzione lattifera di ogni vacca venne sensibilmente aumentata ed inoltre venne notevolmente diminuita la quantità di latte occorrente per produrre, per esempio, un chilogramma di burro. La causa di tale di1ni11uzionc deve ascriversi alla pi::rfezione delle macchine scre111.atrici, miglioramento nella q;1antità dei foraggi e ai piu pro gred1ti metodi adoperati per mungere. Alt' aumento del prodotto corrisponde una progressiva dimi - nuzio11c nelle spese di lavorazione che, çorne si può facilmente comprenJere, è proporzionalmente minore nelle grandi che nelle picc?le cooperative. Di qui il movimento di concentrazione e Ji assorbi1nento che si ncta da qualche tempo in queste prospere so..:iet~i. Singolarmente degno di nota è il fatto che !a maggior parte delle latterie cooperative danesi, per garantire la buona quantiù dei loro prodotti, si costituirono in Federazioni 1e quali esercitano un vigilante controllo su tutti i prodotti delle singole società. Per importanza di sviluppo, dopo le latterie vengono in Danimarca i macelli cooperativi. Ragguardevoli furono i vantaggi risentiti dagli agricoltori danesi da questa applicazione del principio cooperativo. Essi infatti poterono risparmiare gran parte dellè spese di trasporto in centri lontani dove prima eran costretti a mandar gli animali che dovevano essere mattati; e a migliori prezzi poterono vendere il loro bestiame ai macelli coopera ti vi. Una trentina di tali istituzioni si trovano ora sparse 1iel regno e gli affiliati di questa società raggiungono la cifra di circa 70.000. Ogni cooperativa del genere provvede alla direzione dei suoi affari, ma gli interessi comuni a tutte queste associazioni vengono curati dalla società centrale dei macelli cooperativi da- ·nesi, la quale si adopera efficacemente a migliorare la qualità dei prodotti e le condizioni di trasporto e Ji vendita degli animali mattati. Questi miglioramenti introdotti dalla wcietà centrale dei macelli cooperat1v1 favorirono in modo ragguardevole l'esportazione delle carni fresche e Ji quelle suine in modo parti colare. Un'altra notev-1le intrensecazione del principio cooperativo vien data in Danimarca dalla sociietà cooperativa per l'esportazione delle uova. Questa società, che ha so_lo dieci anni di vita , conta già :nooo soci divisi in +75 pi,cole cooperative. Essa ha adottato delle misure molto severe per garentirsi ddla quantìtà delle uova. ·È infatti stabilito che ogni uovo deve portare sul gus,io un numero fatto con un timbro ad umido, numero che indica da qual fattoria l'uovo venne fornito. Ciò, come si comprende, serve ad indicare la fattoria a cui devonsi applicare le gravi ammende stabilite qualora tra le uova incettate dalla società centrale se ne trovassero di guaste. La sicurezza che le uova acquistate alla cooperativa per l' esportazione sono sempre fresche ha fatto sensibilmente accrescere il consumo e I' esportazione del prodotto. Per dare un' idea di tale aumento di esportazione basterà dire che, mentre nell'anno 1899 vennero esportati dalla Danimarca 278 milioni di uova, nel 1903 ne vennero esportate 462 milioni. Oltre alle società ora menzionate fioriscono pure in Dani - marca dellè cooperative che si propongono I' acquisto e la vendita, tanto ali' ingrosso che al dettaglio, così ali' interno come ali' estero, dei prodotti agricoli dei soci. Vanno inoltre ricordate le raffinerie cooperative di zucchero e le ass,ociazioni fra i coltivatori di barbabietola. Fondate sul principio cooperativo, funzionano pure 13 società danesi di credito , le quali, contro garenzia ipotecaria, concedono il credito ai loro soci. Molte altre società con carattere più o meno spiccatamente cooperativo meriterebbero di essere menzionate, ma per far ciò bis~gnerebbe parlare di tutta intera I' industria agricola danese, poichè nessuna produzione agricola si sottrae completamente alle leggi fondamentali della cooperazione. Vale però la pena di dire che, su tutta la Danimarca si stende una fitta rete di società le quali agevolano grandemente l' agricoltura vigilando sulle varie specie di coltivazioni, promovendo esposizioni di caseiricio, procurando il miglioramento ndla produzione dei cereali, tenendo conferenze, ecc., ecc. Ma se la cooperazione agricola potè arrivare in Danimarca ad un grado così elevato di rioridezza lo si deve per gran parte alla diffusione dell'insegnamento e alla elevata e pratica istruzione degli agricoltori di quel paese. Si I! mercè questa istru- :i:ione che i coloni danesi, agevolati in ciò dal movimento cooperativo, poterono applicare quell'accurato sistema di coltiva-

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