RIVISTA r sa E se un principio veramente inattaccabile si ha da invocare, coi criteri della bussola consultata a fissar la direzione del cammino , non è esso piuttosto nella raffigurazione del 111ercatomondiale e he plasmi la produzione naturalmente se - condo le sue migliori condizioni, in un regime sociale ove non :;ulo le barriere doganali, ma tutte le altre barriere siano scomparse? 16a Ma questa non sarebbe forse metatìsica '? (La liberla economica, 1 G marzo). ♦ \Villiam Ste.1d: Verso l'ideale <lella Review of 1-tevtews: l' uuione ang·lo-amer1caua. - Sedici anni or sono pubblicando il primo numero della mia Rivista io scrissi: l< La gran parola che dev'essere pronunziata nell'ore..:- chio del mondo è questa : è venuto il momento in cui uomini e donne devono lavorare per la salvazione dello Stato con maggior zelo ed abnegazione di quelli eh~ han posto nell'opera di salvazione del!' :ndìviduo. In tempi di elezione c'è attualmente un pò di discussione e di eccitamento; ma eccettuato tale momento, l'idea che lo Stato ha bisogno di essere salvato, che la democrazia ha bisogno di essere educata , che il pro. blema di governo e di riforma ha bisogno di essere studiato con -.:ura e fatica , è estranea al popolo. Ciò che è necessario è un risveglio di fede civica, un ridestamento di vita spirituale nelle sfere politiche, il bisogno d'inspirare agli uomini e alle donne il concetto di ciò che deve farsi per salvare il mondo e che essi portino n~lla cosa pubblica lo stesso entusiasmo e la stessa energia che mettono nelJe cose evangeli..:he e dt::lla parrocchia ii. Ciò che deve farsi a tale scopo, ch'è lo scopo che s1 prefisse la Rivista sin dalla sua nascita, si· riassume nei seguenti punti : 1° Fratellanza internazionale sulla base della giustizia e della libertà delle nazioni, che si basi •n ·una manifestazione universale di entente-cordiale; unione Anglo-Americana ; intensità intercoloniak e simpatia fatti va verso le razze soggette ; arbitrato internazionale. 2° Riunione di tutte le religioni sulle due basi dell' unione di tutti coloro che amano in servizio di t,ltti coloro che soffrono e della investigazione scientifica della legge di Dio rivelata nel mondo materiaie e spirituale. 3° Riconoscimento dell' umanit~t e diritto di cittadinanza alle donne. -1- 0 Miglioramento della condizone 5° Ravvivamento ed inspirazione lettura, l'educazione fisica, la vita pratica della musica e del dramma. del popolo. della vita promovendo la ali' aperto, lo studio e la Ai miei lettori domando Ja coopera2ione per raggiungere tale deale. Dopo sedici anni di propaganda mi trovo nella posizione di un predicatore che ha già una congregazione, ma non ha una chiesa. Ed io domando che tutti coloro ..:he accettano integralmente o parzialmente tale ideale mi facciano conoscere i loro nomi affinchè nel mondo che parla inglese si vegga se si può costituire una societ~t per la realizzazione del medesimo (Review of Reviews, Marzo). ♦ I sindacati di funziouart. - In tre riviste francesi di febbraio e marzo -- La Revue sochiliste, il Mou vement socialiste e la Reuve politique et parlamentaire - sono stati pubblicati vari i articoli di P. Boncour, di G. Beaubois, di T. M. Laurin, di A. Berthod e di F. Faure sulla quistione dei sindacati di funzionari ( insegnanti, impiegati delle poste e telegrafi ec.) che si agita vivamente in Francia e che è anche di attualità in Italia. Avevamo l'intenzione di riassumtrli obbiettivamente; ma la mancanza di spazio, che si fa sempre più tirannica, ce lo ha impedito. Noi segnaliamo tali articoli POPOLARE 165 ai nostri lettori che vorrebbero studiare l'interessante argo mento. I primi quattro sono favorevoli; quello di Faure in risposta a Berthod è vigorosamente contrario (Revue politique et parlamentaire del 10 marzo). ♦ U. Palnani: Il movimento cooperativo iu rap- - porto al risveglio ag-ricolo nazio11a.le. - È ormai luminosamente provato che il progresso dell'agricoltura nei paesi più evoluti, risale prc..:isamente ali' inizio dell'organizzazione cooperativa. Ovunque dove la razionale coltivazione della terra è tenuta in grande onore, dove la produzione agricola è fiorente, là la cooperazione ha messo salde e profonde radici. Nella Germania, in Francia, in Austria, iil S\'izzera, in Danimarca la cooperazione ha dato forza e vita ai progressi del- )' agricoltura. li nostro paese, che è entrato or ora in un periodo di illuminato progresso agricolo, ha ancora bisogno di intensificare questo sano movimento, ha bisogno di renJerlo più ordinato, più efficace, più pronto. -- .\ facilitare il risveglio agricolo nazionale si adoperano da ,]ualche anno con feconda attività, gli uomini più intelligenti e p:L1 colti d'Italia i quali hanno chiaramente compreso che la rigenerazione economica del nostro paese, è subordinata al progresso cieli' agricoltura. Essi , che sanno le mille energie latenti della nostra penisola, essi che conoscono la prov<.;rbiale feracità dei nostri terreni, ia mitàza dei nostro clima, l'intelligente operosità e la rara frugalità dei lavoratori cL.:i campi, cer..:ano con tutti i meui di render fruttifere queste eccezionali condizioni tra cui può svolgersi e prosperare I' agricoltura nazionale e a tale . ' altissimo fine convergono tutti i loro nobili sforzi. Ma questi benemeriti del risveglio agricolo italiano, per riuscire prima e meglio nel!' intento, devono anche prefiggersi di aiutare il libero espandersi della coopera.:ione agricola. Solo l' associazioni! fra i lavoratori della terra può risolvere alcuni problemi an..:orn ben ardui dell'agricoltura nazionale. È intanto fuor di dubbio che il poco che si è fatto fin da ora in proposito in Italia lo s1 deve esclusivamente ali' inizia. tiva privata e al vigoroso impulso che, in tal senso, .-enne dato al movimento, della Federazione dei Consorzi agrari. E, quantunque noi siamo fa\'orevoli al concetto di lasciare alla iniziativa privata la libera esplicuione della sua attività, pure riteniamo che, specie nei primi tempi, un ausilio dello Stato debba tornar molto utile alle cooperati ve agricole. Occorre quindi che i propagandisti del movimento agrario del nostro paese , tra cui figurano non pochi legislatori, si adoperino per otte~1er~ una legge che faciliti l'espandersi e il rafforzarsi della cooperazione agricola, di quella cooperazione, lo rammentiuo bene i lavoratori della terra, che servirà a dimostrar loro come I' unione faccia veramente la forza, Negli c:sempi che ci dàn:10 gli altri pa1;si troveremo le norme pel nostro. Vediamo ciò che si è fatto in Danimarca. Il movimento danese, che rimonta solo al 1866, può certo stare a paro della Germania , dove l' estrinsecazione del!' idea cooperativa rimonta però ad una data più remota. Il Signor Sonne, il padre della cooperativa danese, infervo rato dal classico esempio dei Probi pionieri di Rochdale e preoccupato delle poco floride condizioni economiche dei contadini del suo raese fondò , lo abbiamo detto , nel r 866 la prima società cooperativa danese. Da quel giorno la propaganda fatta dal Sonne e dai suoi proseliti per la santa causa fu così attiva e così efficace , che oggi la Danimarca conta qualche rnigliaio di tali istituzion; a cui sono affidate 250,000 famiglie cioè poco meno della metà dell' intera popotazione del regno. Ove si consideri ora che, solo dieci di tali associazioni venne1:o fondate nelle città , mentre tutte le altre sorsero nei distretti rurali, si comprenderà subito il carattere eminentemente agricolo assunto dal movimento cooperativo danese.
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