Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 6 - 31 marzo 1906

160 RIVISTA POPOLARE fugge la patria .... n Ma , appena giunto nella lontana terra d'esilio, già la rimpiange: e chiede perdono al (( bel campa: nile , se dal suo labbro cadde la preghiera per maledire n; e . al (( bel davanzal fiorito 1), se ha lasciata vedova ·prima che · sposa la fanciulla amata; e al (< bel focolare, se ora oda della mesta madre i singhiozzi .... n; e pensa che t( sotto una croce insieme uniti tutti, entro il patrio terreo dolce è dormire: pace hanno i cuori , i pianti son rasciutti , sciolgonsi al vento gli amor nostri e l' ire .... 1) E questo pensiamo noi p~re, mestamente, riandando la vita breve e travagliata del povero compagno riostro: del quale serberemo cara e buona la memoria , rileggendo questi versi suoi ed aspettando la ristampa, che pure la stessa Casa preannunzia, del (t Mago n, il bizzarro poema satirico, il libro delle (( arcane fantasie >), che primo, con gl' indimenticabili (t Bor datini n aveva dato fama al Poeta: avviso agli antichi ed ai nuovi ammiratori, ai personali ed ai postumi amici: s' affrettino a prenotarsi , perchè la tiratura sarà limitata ( annunzia la Casa) ai soli sottoscrittori : sicchè ii libro riuscirà quasi una reliquia, quasi un cimelio. E d'un altro morto, d'un altro rimpianto da pochi amici e · da pochi ammiratori, di un altro solitario ed austero lavoratore, Alberto Cantoni, esce ora in vo_lume, nella sceltissima t< Biblioteca deila Nuova Antologia 11, 11'ultimo romanzo, originale e ddicato come tutti gli altri, L' lLLUSTRrssrno: nei quale il fine umorista mantovano, come dice Luigi Pirandello ndla magistrale prefazione critica su tutta l' opera'•di Lui, (( tratta il problema sociale dell' assenteismo , del disinteressamento e del!' ignoranza dei signori per le loro proprietà rurali e per la vita dei contadini, da cui pur traggono, senza saper come nè in qual misura, il reddito pei loro ozii cittadineschi 1). Questo illustrissimo è infatti un giovane patrizio milanese, il conte Galeazzo di Belgirate , il quale , per un sapiente capriccio della fidanzata, si rassegna a fare, in istrettissirno incognito, da manovale avventizio, per pochi giorni, s'intende, presso i propri contadini , ed impara così , sui loro bisogni e sugl'mteressi di sè medesimo, assai più che non avrebbe imparato in tutta la vita restando a sfruttarne malamente i sudori tra i ritrovi mondani della metropoli. E la favola è tutta lì: ma quanto tesoro d'osservazioni dal vero , quanta ricchezza di psicologia proletaria , quanta evidenza di problemi e quanta taciuta ma suggerita spontaneità di soluzioni, in questo diario ad un tempo intimo ed esteriore d'un uomo intelligente e colto che s'affaccia per la prima volta, smarrito e stupefatto, ad un mondo che gli era completamente sconosciuto, più dell'Indocina, più della Tasmania, più delle t~rre della baja d' Hudson, più del centro dell'Africa! Un terzo volume, un volume colossale , eppure tutt' altro che pesante, per l'intelletto, intendo, m'è giunto in queste ultime settimane dall' infaticabile Eugenio Broerman, l'insigne pittore belga, il fondatore delle prime società d' arte pubblica: si tratta degli ATTI DELTERZOCONGRESSIONTERNAZ~ONAnL'EARTE PUBBLICA,tenutosi lo scorso settembre a Liegi , e del quale egli fu il principale organizzatore e il relatore generale. L' opera, monumentale, non è in commercio, ma è stampata solo per i membri del Congresso e per i governi , le provincie , i municipi' , gli enti morali cui stia a cuore il decoro este~ico del loro paese, i quali vi troveranno Jrscussi e risoluti tutti i più alti e vasti problemi d'arte e d'estetica collet1iva, relativi all'edilizia, ai teatri, ai concerti, ai musei, alle scuole, ai conservatori, alle accademie, alle esposizioni, all'amministrazione e alla legislazione di tutto ciò che ha rapporto , ranche indiretto, con la cultura del gusto nelle masse e negl' individui. Pagine deliziose letterariamente, e che dovrebbero essere molto studiate e molto ascoltate fra noi che ci vantiamo, troppo spesso con vanità inc"Osciente e ignorante , un popolo di buongustai e d 'artisti nati, contiene guesto magnifico libro intorno a ciò che. dovrebb' essere, per l'educazione estetica del fanciullo, la scuola, e, innanz_i tutto, la scuola elementare: certo, intanto, non l'umida, oscura, tetra spelonca, che è il più delle volte, senza che ce ne vergogniamo abbastanza , in Italia; e nemmeno, poi, la nojosa, l'asfissiante, la cretinizzante macchina di parole ;stratte , di puri nomi, di fredde idee, di secche regole , di nozioni dogmatiche onde s' introna la testa e si spegne la sensibilità e si scolar~ la personalità dei nostri ragazzi ! Ed altre pagine solenni , pei. nostri edili , pei nostri padri coscritti, per le nostre (( autorità n, dovrebbero esser quelle, se i più non fossero incapaci di crederle attuabili praticamente anche nel sedicente paese del gusto e dell'arte, quelle, dico, sui pieni regolatori delle città, sulle costruzioni pubbliche e private , sui monumenti , sulla protezione delle bellezze naturali e del patrimonio artistico nazionale , sulla difesa dai vandalismi e dalle piraterie e dai restauri bestiali e dai rifacimenti sacrileghi , sul!' esigenza rinnovellata che nulla di tutto ciò che si espone alla vista o all'udito del pubblico ne olfonda il pudore estetico , il quale ha diritto a non minori riguardi del pudore morale. E su tutto ciò, il congresso fu unanime in ogni conclusione risolutiva: sicchè ebbe per coronamento pratico la fondazione di un'Uffìcio Internazionale d'Arte Pubblica, con sede a Bruxelles, e nel quale tutte le nazioni civili saranno, come a questo nobile congresso, stabilmente rappresentate. E poichè siamo nel campo estetico , rimaniamoci ancora, per dire d' un ec...ellente libro di Giuseppe Fanciurli, LA CoscrnNZA ESTETICA, edito a Torino dai Fratelli Bocca : esso studia , teoreticamente e sperimentalmente , il pensiero , in quanto, senza indagarla nè reagirvi 1 contempla e rispecchia la realtà , tutta la realtà , umana , animale , vegetale , tellurica, cosmica, dall'oggetto o dal fenomeno naturale, all'umili:! arnese casalingo od all'opera d' arte monumentale; traccia la genesi del fatto estetico attraverso l' oscura e vaga psiche belluina, selvaggia, infantile ed espone e discute le teorie correnti sulla natura intima e primitiva del!' attività artistica ; classi fica le arti in rappresentative ( decorazione , pittura , scultura ) ed espressive (musica, danza, poesia) e di ciascuna discorre con simpatico acume , sempre polemizzando garbatamente con gli estetisti di differente opin10ne, e poi, passando all' analisi, distingue nel godimento di ciascuna forma d' arte i tre fattori che vi concorrono, il senso, l'mtelligcnza ed il sentimento, ed infine conclude con due succose appendici sulle categorie del Bello e sul disvalore estetico. Se , meglio d' un semplice annunzio , io potessi g ui dare, come bene meriterebbe, dell' opera del Fanciulli un ampio resoconto critico , dovrei dire su quali argomenti io consenta e su quali (e non sarebbero pochi) io dissenta dai suoi concetti; qui mi basterà dire, che in ogni modo essa è condotta con molta serietà d'intenti, con molta accuratezza d'indagini, con molta iarghezza di dottrina , con molta maturità di pensiero: e che quindi si legge con gusto e con frutto, tanto più che non è inquinata da alci:.na nebbia di metafisica nè da alcuna intolleranza di principi. Ed, a proposito sempre, ecco caldo caldo un altro annunzio, naturalmente meno critico ancora : quello delle LEZIONISUL Gusro, che a me, Mario Pilo, ha pubblicato or ora l' Hoepli a Milano nella collezione dei suoi manuali, quasi contemporaneamente alla .versione tedesca del dottor PAaum ( editore Wigand di Lipsia) della mia pure hoepliana l< Psicologia Musicale 11: queste lezioni sul Gusto, fatte, come quelle sul Bello,

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