142 RIVISTA POPOLARE leati si smaschera e pare voglia esercitarsi non solo ai danni della . cPrancia, ma anche contro l'Italia che coli' Albania in mano dell' Austria si troverebbe assai a distigio nell' Adriatico. Il brigante più vero e maggiore , Guglielmo 2°, poi al momento opportuno si risolverebbe di dare un calcio alle due alleate per acchiappare Trieste e sbucare nel lVIediterraneo Ed ecco l'avvenimento, che maggiormente ci µreoc cupa e temiamo; a scongiurare il qu~de noi vorrem1uo l'Austria forte ed onesta e nostra buona amica. E tale disgraziatamente non vuole che sia la Corte di Vienna! Ma la sterminata falange dei socialist,i tedeschi oltre t-re milioni di votanti - nulla può per fare intendere la ragione all'Imperatore? Non possono i sociali:;ti tedeschi spiegare quell'azione inten:-;an1ente pacifica che Jaurés esercita in Francia? Pare che nè lo possano, nè lo vogliano! E perchè i nostri amici non credano che noi calunniamo i sociaJisti di Germania, noi li pregh;amo di leggere attentamente l' articolo di Roberto l\lichels, un socialista tedesco, che riproduciamo nella,. Rivista delle riviste. ♦ Ancoraconflitti tra soldati e scioperanti! In seguito ad uno sciopero c'è stato ancora un 111orto a Scorrano ed alcuni feriti a Muro (prov. di Lecce). Così altri anelli della catena dolorosa si sono agy_-innti nella sola Puglia a quelli di Galatina, di Candela, di Nardò, di Francavilla, di Cerignola, di Putignano di Gallipoli, di Oria, di Sava, di Manduria. di Aq llara del Capo, di Foggia, di 'l'aurjsano ec:. ec. l Se noi con la massima serena obbietti vita non a \·essimo più volte sotto vari ministeri, non esclnso qnello Fortis, di cui fummo più decisi avversari_, trattato delle cause di questi tristissimi episodi e dimostrafo che ~ono dovuti alla fatalità delle cose più che alla malvagità degli uomini preposti alla cosa pubblica, oggi ci sentiremmo imbarazzati a dire la nostra parola accusati, come siamo di soverchia simpatia rei Ministero Sonnino. Ma la nostra attitudine precedente crediamo . che debba essere bastevole per imporre silenzio agli sciocchi, che volessero blaterare s1d conto nostro. In quanto ai maligni '.professionali, che vanno da Chauvet ad alcuni socialisti riformisti e rivoluzionari non ce ne preocc11piamo. Essi troverebbero sempre da insinuare e calunniare comunque scrivessimo. Ora la conoscenza esatta delle condizioni rbe generano i sanguinosi episodi ci sospinge a deplorare la retorica vuota e pericolosa dei socialisti e dei repub blicani, che pur di rendere respom;abili degli avve11i · menti gli uomini che pel momento combattono, non esitano a lanciare teorie ed accuse che se essi foRsero al governo domani si ritorcerebbero contro di loro. Noi, perciò, sorridiamo di fronte a certi progetti infallibili per evitare i conflitti, che l'on. De Felice annunzia di voler proporre, come a suo tempo 0i levammo sdegnati contro quei pazzi che per impedire che nello avvenire la vita umana venisse minacciata, provocarono q nel delittuoso sciopero generale, che poteva farne ::,pegnere più che non ne fossero state spente a Buggerrn e a Castelluzzo. Q11el rimedio rassomigliò a quello di un medico che per guarire una epidemia di tifo ave!:lse voluto provocarne una di colera. E come sia stato efficace lo sciopero generale ad impedire i collfiitti san: guinosi tntti sanno ... Per impedirli si dice, - e si dice cosa esatta -- che si deve evitare l'intervento della truppa e dei carabinieri negli scioperi. Ma si deve tener conto delle condizioni intellettuali e morali degli scioperanti nrl mezzogiorno e dello stato di esasperazione in cui li tengono le loro miserande condizioni economiche; perciò per. essere logici si deve anche s0stenere il diritto negli scioperanti di attentare alla libertà, alla proprietà, alla vita altrui. Ai soldati non dev'essere lecito di ammazzare ; ed è cosa umana ; rn,t secondo il nuovo diritto sarebbe co:.a del pan umana permettere agli ;:icioperanti di devastare , bastonare ed anche 11ccidere coloro che non si rendessero solidali con loro; sopratntto i padroni e gl' intraprenditori. · Gli scioperanti meridionali, a di,-1:::iimiglianz<di; quel I i tedeschi ricordati da Ferri nel 1904, dimenticano_::;pesso queste 1:mvie parole rivolte da Clemencea 1 agli scioperanti di Lens: voi a-i;eteil dfritto di fm·e sciope1·0, ma avete anche quello di l'ispettm·e colo1'oche non pensano come voi. . Siate calmi, ve ne scongitwo. Se non volete soldati, siate calmi I · Propongano un diritto così fatto socialisti e repubblicani e saranno logici. Noi li ammireremmo come 110mini, che sauno ciò che vogliono ed hanno il coraggio di proclamarlo; noi anche li st>guiremmo se fossimo convinti che il- nuovo dii itto di :::iciopero-- altro che picketing I - conducesse al collettivismo. l\fa dobbia• mo contraddirli e combatterli per0hè siamo persuasi, che ci condurrebbe alla più disastrosa e spaventevole anarchia. Mentre scriviamo, dopo aver letto l'articolo di Ferri nell'Avanti I, in cui attenua di tanto le giuste ed on8ste dichiarazioni i;ue fatte nell'assemblea plenaria della Est,rema in Settembre 1904, dopo lo sciopero geneeale, apprendiamo con quali propo8te il gruppo parlamentare socialista intende impedire la ripetizione degli eccidi e sorridiamo, n0n volendo fare di peggio. Di buono in quelle proposte non c'è che l'assegno da parte dello Stato alle vittime: l'approviamo perchè il 80cc·orso pecuniario andrà a. tanti discrraziati che 80no le vitti me o deJla organizzazione sociale. Qne:-;te vittime drd corpo sociale verrebbero risarcite, sempre in misura inadeguata al danno, col principio del rischio profei:;::1ionale che informa la legge de2:li infortuni. .Rimaniamo assai scettici in q nanto alla parte preminente assegnata alla magistratura. Si ::iache in questi casi la ricerca delle responsabilità è difficili8si:11a anche 88 fatta da volenterosi. Ohe dire :se fatta dagli attuali magistrati? Valga per tutto l'ingnobile condotta della Procura Generale di Palermo nel proces::;o per l'a:-;s::tssinio di Castelluzzo, in --:ui era evidente la colpa del brigadiere dei carabinieri ; condotta ignvbile della 1nagistratura di Palermo, che soltanto dal l'onorevole Co-· lajanni venne lumeggiala nell'Avanti I · La serie dei conflitti sanguinosi nel mezzogiorno e in Sicilia avrà termine quando accanto alla consapevolezza dei propri doveri negli nomini del governo e nelle classi dirigenti e ad una organi½zazione politica valevole a far pagare le colpe ai responsabili :-;i modi fichino radicalmente le condizioni economiche, Ì1Jteltettuali, politiche, morali e de uografiehe di quelle popolazioni. Per tale opera occorrono anni ed anni e q nella che vorrebbe iniziare il ministero Sonnino non potrebbe rappresentare, che una pietri1zza di un editizi·o, che si devé costruire tra pericolose rovine. ♦ La catastrofe di Courrières. Gl' incerti dei lavoratori e il certo dei ca{>italisti. - L' Italia che ha· la dis~razia di non possedere miniere di carbou fos1-1ilenon è stata mai colpita da 11na sven• tura simile a q nella che ha percosso la Franeia Solo nelle miniere di zolfo della Sicil a si avvera qnalche cosa di simile, ma sempre in proporzioni assai minori: nel crollo della mininiera di Mintinella (Girgenti) circa 30 anni or 8ono perirono nn centinaio <li persone ; e rrediamo che questa sia stato I' accidente piu spaventevole. A Oourrière.:; i mol'ti sono stati circa 1300 - quanti in una grande battaglia l Mintinella, però, va ricordata per questa infamia -capitalistico-giudiziaria. Allora non c'era alcuna legge sugli infortuni del lavori) e le famiglie dei poveri morti intentarono 11elle vie ordinarie nn' azione di danni aB;l' industriali, che coltivavano la miniera. Il 'l'rihu-
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