Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 6 - 31 marzo 1906

RIVISTA POPOLARE 159 Cosi, quale arcano rapporto fra il carattere di affettuosa contempl.azione propr.io delle fignre dipinte da Gentile da Fabriano o, meglio ancora, da Frate Angelico ed il colore che vi appare dominante? Eppure trionfano in Gentile l'azzurro chiaro e il rosa chiaro: il primo, scomposto, dà verde e violetto ; il secondo, giallo e violetto. E l' Angelico, in cui le cose lontane sono dipinte azzurrine, in cui i cieli sfumano in bianco delicatamente con una prospettiva dell'azzurro ignota ai trecentisti, è il primo fra gli artefici della Rinascenza che, con un senso maraviglioso dei rapporti cromatici, abbia penetrato i segreti del violetto, così contesi tuttora a gran parte degli stessi pittori , moderni , ed abbia valutato l' importanza delle degradazioni delle tinte affini verso questa più blanda e languida fra tutte le vibrazioni del prisma. Certo, quando la natura è nella massima continuità di calma, cosparge lievissimamente di viole ogni oggetto d'intorno. Certo ancora osserva con ragione il T11miati che nell'opera dell'Angelico « dove è il riposo, dove il passo è lento, l'attitudine estetica, il pittore trova forme d'incanto •. E il nostro lettore si provi ad accostare l' una cosa con l'altra , per trarne le conseg11enze. I vi è una delle funzioni specifiche dell'arte. Far sen • lfre c0n nuova intensità la vita , attraverso le forme. Trarre da nna raffigurazione concreta il cumulo dei de- .positi psichici incoscienti, ereditari od individuali, e delle sensazioni e delle emozioni e delle idee più o meno vaghe ond' è costituita l'integra personalità dell'uomo in un dato momento della sua esistenza, per conververtirlo in un modo od in un atteggiamento unico delh personalità stes.::ia, avente qualche maggior chiarezza e distinzione, e perciò meglio plasmato a fruir della vita la più grande quantità di ricchezza. Pro VrAzzr Depntato al Parbmento Si' è pubblz"cata la 2.a Et!dzzz'onedell'opera del nostro .Dz'rettore : Latini e 1\nglo=sassoni (Razzeinferiori e 'Razzesuperiori) Pz'ù che una seconda edizione, l'opera può dirsi· i'nteramente rz'fatta ed aumentata dz' parecchi' capz'tol z'. L'elegante e grosso volume dz' 500 pa_qzne, z·n ottavo, si° vende presso la nostra Ammz·- nz'strazz'one a Lire 6. Gli abbbonati· z'n regola coi· pagamenti', possono avere l'opera per L. 2,75 z'n brochure e per L. 4, 75 rz'legata elegantemente z·n tela ed oro. Per gli' abbonati' dell'Estero az' detti"prezzi vanno aggiunti' cent. 75 per le spese postali". A semplz'ce richiesta l' Ammz'ni'strazz·onc spedisce l'Indice analitico dell'opera. Ai nostri abbonati che nonfanno la collezione della Rivista e che yogliono mandarci il N. 0 7 del!' anno IX, il N.0 IS dell'anno X ed il 1V. 0 2 dell'ànno corrente, daremo in cambio un libro del valore di cent. 50 da scegliersi nel/' elenco dei premi della Rivista. XXVH. Severino Farrari - Alberto Cantoni - Arte Pubblica - Il do-· vere dei giovani-La coscienza estetica-Lezioni sul GustoLe basi della Fede - Filosofia e politica - Meditazioni vagabonde - Eloquenza forense - Letteratura universale - Saggi critici - Annunzr. Una profonda, indimenticabile ·emozione ho provata l' altro giorno al primo aprire il volume di VERSI che a cura di L. De Mauri la Libreria Antiquaria di Torino ristampa , per la terza volta, raccolti e ordinati, di Sevaino F errari: il ritratto, che qui si riporta, mi fece l'impressione imprevista che il morto poeta mi riapparisse d' un tratto vivo e parlante davanti agli occhi, qual' io lo viii l'ultima volta a Bologna, sedendo insieme a una commissione d'esami di laurea; e questa impressione , dolce e dolorosa insieme , continuai a provare mentre rileggevo il bel _libro e così schietto così sincero, così semplice e così rude , in cui non solo il cuore e la mente, ma l' accento e la voce di Severino, vibrano ancora di tanta vita e di tanta realtà , mentr' Egli purtroppo non più << con gobbe spalle va sfregiando nella scuola gli error d'ortografia ii, nè canta con sì balda e sincera brama l'amore e la speranza, la sposa e i bimbi, la casa e la terra natale , i suoi buon= vecchi e i suoi fieri compaesani. Quanto paesaggio, infatti, quant'aria e quanto color locale, in questi versi, e quanti affetti non letterarì soltanto, e quante figure umane, più sentite che vedute, e quanti sogni e ricordi e visioni e nostalgie, dai quadri evocatori della Romagna, del golfo di Spezia e della Conca d'Oro, agi' idilli squisiti dell' Anello smarrito, del Ceppo, e delle Varie ! E quanto sentimento umano, quanto altruismo, pure, in queste liriche pur così personali e soggestive ! Ricordate i I << Vanto degli argini di Reno ad- Alberino il, e l'ammonimento del Poeta che interviene a farli tacere con la sua nota triste? 1< Argini, amici miei, fidenti cuori, cuori di re, gran cuori d\ poeti, delle voraci fami e dei sudori sanguigni inconscì voi cantate lieti. Ma non per sè dal macero vischbso , dove a lungo si affonda in sino a l' anca mentre il capo gli sferza il sol cruccioso , tragge fuori il villan canapa bianca ! Ma non per sè , quando I' ottobre odora , spoglia le viti e pigia il tin che bolle ; le ricche spighe , che il bel giugno indora , miete per altri, e bagna l'altrui zolle. Per lui gli algenti verni, e i - flagellanti solleoni, e le pregne acque di mali, e la fame che spinge a le aspettanti carceri, e la pellagra agli ospedali. Onde

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