RIVISTA POPOLARE 153 . in media, che 98 vagoni j perchè non ha provveduto affinchè se ne scarichino 200 ? Mi si risponderà : se la direzione non ha fatto q uesto è perchè non si poteva fare. Ma questa impossibilità che la Direzione pnsente e passata ha sempre potuto far credere a tutti i Ministri passati e presenti non si potrebbe farla 'credere à me; perchè, io potrei assumermi l' impegno di dimostrare il contrario, dato e non concesso, che me ne fosse idfidato l' incarico. Il fatto della guarigione istantanea. del famosissimo ingombro di Sampierdarena, senza aumentare nè un uomo, nè un metro di binario, nè una macchina è conosciuto. A me il ,compito di guarire quello di Milano, come qualunque altro della rete, mi riuscirebbe più facile, perchè, nel mio articolo , ho previsto il rinforzo delle manovre.,. Io scommetto, in mancanza di denari, una delle mie orecchie, che se l'esercizio di Stato avesse il coraggio di tenere direttamente responsabili i signori Direttori del traffico dell'ingombro delle stazioni, questo sparirebbe come per incanto, come è scomparso quello di Sampierdarena; e non si riprodurrebbe mai più, solo che al primo sintimo che si avesse a riprodurre si avesse il coraggio di punire con la degradazione, incominciando dal Capo Stazione, direttamente responsabile, all' Ispettore di Sezione, e giungendo fino al Capo del terzo ufficio compartimentale. Il Governo finalmente pare che si sia reso conto della gravità e delle disastrose conseguenze politiche ed economiche del presente artificioso sfacelo , senza però comprendere: che non era il pubblico che doveva pagare e scontare, con delle nuove vessazioni, una situazione creata ad arte dalla maffia d'una burocrazia altrettanto boriosa quanto ignorante. Col rincrudimento e l'estensione del comma O) delle tariffe, di cui il recente Regio Decreto, cosa si i:ialva? Praticamente nulla, all'infuori d'un maggior incasso di soste pagato unicamente dai poveri commercianti e da.i clienti casuali. Infatti , la serietà , e lo stesdo diritto di pubblica tassazione sta nella sicurezza e nel mezzo di controllare la tassazione stessa.. Quali mezzi di coutrollo ha il governo sull' equità dell'applicazione di qnesta tf\ssa? Nessuno. Nel mio precedente articolo ho riportato i punti es-· senziali della legge che riflette l'applicazione di questa tassa, dalla quale si rileva che il commercio dovrà dare scarico il vagone a 111ezzogiorno,o alla sera. Con la riduzione dd terzo, di cui il citato comma O), dovrà darlo scarico o "lle 9 o alle 15. E a cosa serve la restrizione se le manovre non si fanno che a mezzogiorno e nella notte ? A nulla. È vero che le Direzioni Compartimentali nell'applicazione. banno interpretato il comma O) in guisa che il carro avvisato la mattina prima di mezzogiorno debba essere scarico alla sera, riducendo il tempo della metà anzichè del te1·zo; ma è anche vero che questo non è che una interpretazione arbitraria, perciocchè il te1·zo, non rid·1re çhe di 8 ore sulle 24 , e che per il fatto che i:;oprn 24, il commercio ha 12 ore lavorative, sopra 16 ne dovrà avere 8 e non Holo 6. Interpretazione arbitraria forse non estranea. alla cam µa.gua politica burocratica industriale per aizzare l' opinione pubblica contro l' esercizio di Stato, e far ripetere agli scaricatori il ritornello popolare - si stava meglio q 11ando si stava peggio. No, non era q11e.-:1tiol provvedimento che occorreva, che occorre e che occorrerà fino a tanto che il malanno durerà. Quello che occorre, e d' urgenza, è la soppressione dell'arbitrio nell'applicaziono delle soste, e c4e queste siano pagate quando sono dovute e da tutti e non soltau to dai pove1·i e dalle ditte che non: fanno uso delle strenne pel Capo d' anno e per il fen·agosto. Ed a questo non si giungerà mai fino a tanto che non sarà impiantato un ufficio di controllo generale presso Ja Direzione Generale. Ufficio che , ripeto , per chi lo sa e pèr coloro che non lo sanno ancora, che non consiste che nel trasportare e riunire presso la Direzione Generale le registrazioni dei carri, che ora si fanno nelle stazioni, dalla parte seconda della Cedola orario dei treni , con la quale si segue il vagone in tutti i suoi movimenti, giungendo con questo mezzo non soltanto a controllare la retta applicazione delle tasse di sosta-dei carri ; ma anche a sorvegliare e controllare le manovre; ufficio, che per il fatto che consentirebbe la soppressioue di tntti i rapporti (eternamente fal:ii) delle stazioni sui rotabili e rispettive registrazioni, si potrebbe impiantare .realizzando una notevole economia di persone e di stampati ; ufficio , la cui sola presenza basterebbe per imprimere al nostro esercizio l' andamento regolare, con l' economia dei ~00 milioni ora sperperati di rotabili e con la. scomparsa in perpetuo degli ingombri delle stazioni. Casale, 13 marzo 1906. PAOLO MoRBELU Pel dazio sul gt1c>.no (Stillicidio liberistico) Un deputato ha presentato una interrogazione per sape;e se il govern0 intende ridurre il dazio di entrata sul grano. Quella interrogazione se sarà svolta lascerà il tempo che avrà tro'{ato per molte buone ragioni , che non occorre esporre. Se anche riuscisse, come si assic11ra , ad indurre il governo di ridurre a L. 2 il dazio di entrata si farebbero perdere parecchie decine di milioni all'Erario senza alcun vantaggio dei co11sumatori. Non vale la pena di occuparsene. Invece si devono rilevare le insinuazioni e le malignità statistiche - ci si lasci passare la frase - che si pubblicano continuatamente sui giornali socialisti e in particolare sull'Avanti I perchè esse propagano errori , ed avvelenano la coscienza popolare. Questa propaganda spicciola raggiunge i suoi effetti in una misura molto maggiore di quella, che si può immaginare: i suoi effetti sono lenti e incalcolabili se si prendono alla giornata; ma si accumulano e a data ora acquistano una formidabile forza esplosiva: informino i tumulti del 1898. Nell'Avanti! un bravo giovane, Francesco Ciccotti, si è assunto il compito di servirsi dei dati statistici
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