Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 6 - 31 marzo 1906

RIVISTA POPOLARE 151 meno di attaccamento personale; dovè esser8 anche un movimento d'idee. È impossibile dttnq ue supporre che la parte rivoluzionaria del Partito, che vide rispecchiato nell'ordine del giorno Ferri le proprie idee, non se ne renda ora vindice - contro Ferri stesso -- e non in tenda riaffermarle malgradò la violazione che l'autore ha inteso di farne. Alcune recenti manifestazioni di protesta del Mantovano-che votò in blocco pel Ferri-dicono che gli stessi votanti il suo ordine del giorno ora se ne distaccano per ragioni di ovvia coerenza. Così tutta la parte rivoluzionaria - tranne quella che era ferriana con Ferri e non con le idee di Ferrisi coalizzerà per condannare questa ribellione contro il deliberato di Bologna. Il 'l'urati s'inganna anche per un' altra ragione se crede di potere sfruttare il mutamento di Ferri per una crociata contro il sindacalismo. Il sindacalismo , mira a farsi valere assai più che nel partito socialista, come una irresistibile forza tendenziale delle organizzazioni operaie. Esso non può esigere· dal Partito italiano nient'altro che gli agevoli il cammino, mettendosi in un orientamento di deciso spirito rivoluzionario, e che tenga immune la lotta di classe dalle odierne degenerazioni parlamentarische, che pervertono il socialismo in una Democrazia sociale con b/:l,si non operaie che lo fanno spesso agire in controsenso delle vere esigenze proletarie. Il sindacalismo più che una frazione di partito è un principio direttivo che serve a rendersi conto della necessità e del bisogno del metodo rivoluzionario. Ora questo principio direttivo che poggia sulla grande premessa che sia il sindacato di mestiere e non lo stato borghese il centro della rivoluzione socialista, è il solo che potrà consentire, una formulazione precisa e non artificiale del pensiero rivoluzionario. Questo principio, oggi meglio maturato nella coscienza della parte rivoluzionaria, renderà possibile la formazione d'un omogeneo blocco rivoluzionario , che escluderà la rinascita di altri equivoci e di altri malintesi. Onde se la separazione dovrà accadere, essa non staccherà soltanto dall'attuale tronco di partito i soli sindacalisti puri (1) ma tutti i rivoluzionari che, rispettosi di sè stessi e delle propria coerenza di coscienza politica, non sono disposti a mutare col cervello di un solo. ♦ Per ora, del resto, il Turati non ha proprio ragione di imbaldanzire, perchè l'attuale dissidio socialista si riassume in questo fatto veramente strano: che la volontà della maggioranza del Partito è stata allegramente canzonata dai suoi rappresentanti parlamentari. E il sistema di difesa segnito per dare apparenza (1) Nè con ciò intendiamo dire che i sindacalisti debbano nel futuro congresso di Roma rinunciare a fàrsi valere come gruppo distinto, con una lol'O particolare mozion,,; in quanto le loro idee hanno un contenuto nuovo che mira alla trasformazione delle basi stesse del movimento socialista; ma che è una intuitiva necessità politica per loro difendere nel partito sociali,ta - fiuchè non venga assorbito dalla diretta azione di classe - il suo ca1-attere rivoluzionario e il suo tipo operaio. di legalità a questo fatto che pene la condotta dei deputa.ti socialisti e dell' Avanti I in contrasto dichiarato con la volontà di tutto un partito , che fin qui andò famoso pel suo forte spirito di disciplina e di rigida organizzazione , pone in condizioni poco vantaggiose di lotta le forze sulle quali egli fa assegnamento per potere avere causa vinta sulle forze contrarie, che fin qui hanno osteggiato la sua politica socialistoide. L'argomento difensivo principale è quello dell'autonomia del Gruppo. Il Congresso di Roma affermò, ed Imola sanzionò l' autonomia dei deputati socialisti collegialmente deliberanti. E sta bene. Ma quando un Congresso nazionale anche senza avere abrogata cotesta autonomia , passa più giorni a decidere se si debba o no appoggiare un governo, e decide di no; ed aggiunge - come nell' ordine del giorno Ferri - il rispetto delle minoranze alle maggioranze, è evidente che almeno per questa parte della sua attività- l'autonomia del Gruppo resta abolita. Se l'autonomia del Gruppo fosse stata valida anche per questa parte allora il Oong1·esso av1·ebbe dovuto dichiara're la p1·opria incompetenza; essendosi invece sovranamente riconosciuta codesta competenza non si può che fare arrossire qualsiasi studentucolo di diritto sostenendo , come fanno i deputa ti socialisti , che codesta autonomia è ancora valida a frustrare la volontà del Congresso. Il manifesto lanciato dal Gruppo Parlamentare per rimuovere l' accusa di sopraffazione che gli è venuta, dopo il convegno rivoluzionario di Milano, da molteplici organi del Partito, dice che il Congresso è chiamato a giudicare dell'operato del Gruppo, ma non ad indicargli ·preventivamente la sua linea di condotta. Il sotterfugio è tanto più manifesto, in quanto a Bologna. si votò in via di concezione generale - epperciò in contemplazione del passato e dell' avvenire - e l'eccezione di autonomia del Gruppo contro l'ordine del giorno che gl' impediva cosi chiaramente di appoggiare ogni governo borghese - non fu sollevata da alcuno. La verità è un'altra. È che i deputati hanno una concezione aristoc1·atica del partito : essi vogliono esserne i padroni - come scriveva con rude sincerità nel Domani il mio amico Paolo Mantica-; e non soffrono che le esigenze del partito socialista siano le sole preoccupazioni della loro opera parlamenta.re. In realtà essi sentono di dipendere- più che dal partito socialista-dal loro collegio, che ha interessi assai più complessi di quelli operai, che il partito intende rap presentare. Ogni altra ragione è un' ideologia sovrapposta. a questa realtà di cose. Il Gruppo parlamentare socialista-non si sente più di potere essere un organo di lotta di classe, esclusivamente socialista , senza perdere la propria base elettorale : esso ha da curare interessi più vasti di quelli operai, e che accaparrano ré clientele elettorali. È la verità! Epperciò lo svolto a cui si trova il partito socialista è pieno di pericoli : o riconoscere nel Gruppo Parla-

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