118 RIVISTA POPOLARE zione i redditi imponibili superiori alle lire seimila e che la riduzione la faccia del 30 ar;zicchè del 50 °/ 0 , come aveva promesso nel discorso di Napoli. Quanto siano poco seri e poco onesti questi rimproveri che vengono da coloro che a nessuna riduzione avevano sinora pensato non c'è d'uopo rilevu lo; avvertiamo invece che essi sono del tutto ingiusti. Nessuno - tranne i grandi proprietari contro i quali all'epoca del discorso di Napoli si erano appuntate Je ire e le critiche dei socialisti e della democrazia - nessuno, ripetiamo, troverà da lamentarsi come di una promessa mancata verso il Mezzogiorno se il prodotto dell' impo.5ta sui redditi superiori alle L. 6000 non viene incamerato dal!' Erario, ma destinato al fondo delle Casse che devono proficua- -mente esercitare il Credito agrario nello stesso Mezzogiorno. L' espediente non poteva essere più felice per contentare socialisti e democratici che non vole7ano vedere favoriti i latifondisti poichè permette di porgere ajuto alle classi e all'industria più bisognosa di credito nel Mezzogiorno senza che iL provvedimento importante venisse a pesare sul bilancio dello Stato. In quanto alla riduzione portata al 30 anzicchè al 50 % non va dimenticato che in favore del Mezzogiorno non è questo solo il progetto annunziato, ma che questa diflerenza in meno viene largamente compensata: l. 0 dal contributo dei milioni, che lo Stato consacrerà alla Colonizzazioue interna; 2.0 dai contributi che lo stesso Stato darà nella lotta efficace contro l'analfabismo, che disonora il Mezzogiorno. E con questa seconda misura si fa tesoro delia proposta Ferri, che pur volendo concedere uno sgravio speciale pel Mezzogi(?rnO e non volendo fa. vorire i proprietari qualche anno fa raccomandava di esonerare i Comuni del Mezzogiorno e delb Sicilia dalle spese per la istruzione obbligatoria. Quello del Ministero Sonnino non è che un primo passo verso la avocazione dello insegnamento elementare allo Stato; e questo primo passo si compirà nel Mezzogiorno. L' insieme di queste proposte: sgravio fondiario, credito agrario, colonizzazione interna e lotta contro l' analfabetismo è il primo, che organicamente viene presentato in fayore del mezzogiorno e delle due maggiori isole e che mira ad iniziare la soluzione del ponderoso e doloroso problema meridionale, che costituisce un tormento ed un pericolo per la vita nazionale. Rendendo giustizia all' on. Sonnino, che avrà cooperatori efficaci per questa parte negli onorevoli Pantano e Salandra noi non intendiamo minimamente di dimenticare i saggi notevolissimi di interessamento al mez1.ogiorno che dettero gli onorevoli Zanardelli, Luzzatti e Giolitti colla legge sul Banco di Napoli, sulla Basilicata, per l'acquedotto pugliese ; sopratutto degnissimo di ricordo fu l' opera di Giolitti nella legge pel risorgimento economico di Napoli. Se gl' Italiani in genere e i Meridionali in ispecie dimenticassero questi precedenti mostrerebbero di essere degli smemorati e degli ingrati meritevoli del maggiore biasimo. Noi che lodammo con entusiasmo i predecessori dell' on. Sonnino per l'iniziata opera di redenzione del mezzogiorno non possiamo che sostenere e lodare quest' ultimo che quell' opera intende conti~ nuare, allargare ed integrare. Ed il paese è con noi nel rendere la dovuta giust1z1:1 per q uest' opera al Ministero Sonnino ; il paese è malamente rappresentato, non diciamo dal sozzQ giornale del mezzogiorno, eh' è l'organo della diflamazio11e abile e del vituperio sistematico, ma da quei giornali autorevoli - scarsissimi in tutta Italia - come la Tribuna di Roma e il Secolo di Milano, che s,>no tra i pochi rispettabili , che accecati dall' ira di parte attaccano il programma del nuovo ministero e tentano con ogni sorta di sofismi, talvolta colla menzogna e spesso cadendo nelle più palmari contraddi:doni, menomarne il valore e la efficienza. Si il paese è con noi e contro gli ambiziosi, i malcontenti che credono di rappresentarlo e che se possono sembrare numerosi e arditi - l' ardire di certi banderilleros viene dalla loro scarsa rispettabilità; hanno ben poco da perdere in riputazione! - nella Camera dei Deputati., non trovano alcuna eco al di fuori. E che il paese sia con noi si pu6 desumere dal largo èònsenso nelle lodi che la stampa di ogni parte d' Italia e di ogni colore tributa a que~to programma modesto, serio, realistico e non di vane e pompose parole e sopratutto dall' élttitudine dei partiti veramente estremi, il repubblicano e il socialista, che nulla sperano e nulla chiedono alle schermaglie parlamentari , dalle quali si tengono lontani. Essi non essendo perturbati da ,interessi personali e non avendo ambizioni di gruppi da soddisfare possono rispecchiare meglio degli altri il sentimento pub• blico e réale. Di ci6 che pensano repubblicani e socialisti, che pur tante prevenzioni nutrivano contro Sonnino ispiratore di Pelloux e loro nemico nel periodo glorioso dell'opportunismo più che negli ordini del giorno dei rispettivi gruppi parlamentari si può rilevare dalla lettera di Battelli a Barzilai, dai discorsi di Badaloni e Morgari nelle riunione dei socialisti, dagli articoli dei Tempo, del1' Avanti! e del Lavoro, dello stesso ordine del giorno Ferri, che ha scatenato le ire dei sindacalisti e dei rivoluzionari (1). Noi speriamo, perciò, che il paese saprà imporsi ai gregari degli insoddisfatti, dei disoccupatie dei democristi - pei capi non è a parlarne - e che una larga maggioranza si formi attorno al ministero Sonnino, e gli si mantenga tedele sino a tanto che esso sarà onesto, liberale e riformatore a fatti e non a parole. Respingiamo come una calunnia la voce corsa che Forqs o altri democristi vogliano combattere Sonnino sollevando. opposizioni regionali nel Nord. ( 1) Per fare comprendere come i socialisti temperati giudicano il ministero giova questo brano del Tempo : « Il governo ha evitato studiosamente ogni professione di fede generale. Probabilmente ha sentito l' orgoglio di voler essere creduto per gli atti più che per le parole. Non pro~ mise di governare con la libertà. Ma sopprime la censura a1 giornali. Non disse di voler essere clericale o laicizzante. Ma propone la graduale avocazione della scuola primaria allo Stato, così invisa ai clericali. Non volle dare la lisciatura di prammatica alle buone classi lavoratrici. Ma stanzia 10 milioni annui per la colonizzazione interna e argomenta la necessità della costituzione di un Ministero del lavoro. Non squillò la campana del grosso patriottism·o militare, nè modulò i piagnistei piccolo borghesi sui sacrifici necessari per l' esercito con più o meno vaghi auguri di riduzione delle spese militari ; ma chiede al Parlamento di stabilire una Commissione perchè sia assicurato che lt: spese militari conseguano effettivamente il loro scopo il.
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