RIVISTA POPOLARE 117 Al Sud invece, malgrado le reaistenze dei reazionari, lo spirito moderno è ascoltato e i governi si piegano di buona grazia alle necessità politiche del presente. Cosi: nel Gran ducato di Baden il s11ffragio universale diretto è ammesso per le elezioni alla Camera dei de• putati e il paese è spinto energicamente suìla via della democrazia dalla polit'ica del blocco liberale. Nel W urtemberg la riforma costituzionale ha trionfato nella Camera bassa con 69 voti contro 20. La Baviera ha completato le riforme democratiche coll'accettazione del suffragio universale dalla Camera Alta ; e Bebel ha lodato senza riserve il Principe Luigi di Baviera che ba sostenuto ed appoggiato tale riforma senza (lfl'?'ière pensèe. In Italia, dato il regime legislativo unitario, non è possibile constatare una differenza di tal genere tra il Nord e il Sud; ma e' è nello spirito, nei costumi ed anche nelle condizioni sociali delle dne regioni. . Il Nord italiano è più democratico; il Sud è più reazionario o - ciò eh' è peggio - non ha alcun sentimento politico. Le contraddizioni tra il Nord e il Sud dell'Italia provano la serietà delle teori,e che assegnano caratteri politici f\ sentimenti morali alle popolazioni a seconda del grado di latitudine, che occupa il paese da loro abitato. · NOI Il ~ro~ramma a~, Mi~istS~oronnino Il programma del Ministero Sonnino ha incontrato nel paese l,t più lieta accoglienza. Non può dirsi lo stesso di quella avuta a Montecitorio; dovè e grande il numero dei malcontenti. I quali sono tali, non gia perchè I~ cose annunziate le giudichino inutili o dannose, anzi di molte rivendicano la paternità, perchè buone le ritengono; ma perchè non ebbero parte nella distribuzione di portafogli; nè potevano averla quando si pensi che gli aspiranti al posto <liministro o di sottosegretario di Stato sono almeno una cinquantina. Questi disinteressati malcontenti si reclutano specialmente nella falange di quelli , che sotto Giolitti formavano la cosidetta sinistra disoccupata, rinforzata oggi da molti, che furono apologisti dell'on. Pelloux o seguaci dell'on. Zanardelli o volta a volta l'una e l'altra cosa. A Montecitorio e fuori costoro vengono chiamati democristi per motiv~, per rassomiglianze, per analogie che a noi sono ignote o sfuggono e che certamente potrebb~ro dare il diritto a Don Romolo Murri d'intent~r~ un _proc~sso per usurpazione di titolo o per d1flamaz1ooe m nome della democraziacristiana. Nel programma presentato il giorno otto, riaffermato il dieci nelle brevi risposte ai discorsi <leali oppositori, si deve sopratutto rilevare un caraù~e gençrale abbastanza lodevole: non intende dar fondo a tutti gl' interessanti problemi odierni; ma con voluta. modestia vuole afirontare i problemi più urgenti affiochè non restino, come pel passato, i punti numerosi del programma promesse vane~ che servono soltanto ad ottenere l'effetto scenico e che ve~~o.no poste nel dimenticatoio con quella stessa fac1l1ta colla quale vengono presentate. La modestia del programma Sonnino si traduce subito in serietà i~cootestabile per la contemporanea presentazione d1 parecchi disegni di legge, che le promesse fanno passare ad un principio di realizzazione. Se la realizzazione completa dovesse mancare, quindi, il fatto non sarebbe imputabile al ministero; ma al Parlamento. _ I proble111i più urgenti che il Ministero Sonnino affronta sono di varia indole. Sul terreno politico gli avversari di Sonnino sono rimasti sbalorditi da due proposte , che non si attendevano dal denunziato reazionario e che invano da tanto tempo venivano chieste dalla democrazia più ava.nzata, cioè: l'abolizione del sequestro preventivo dei giornali e i freni legali posti all' arbitrio ministeriale nello scioglimento dei consigli comunali. Noi non esitiamo a dire che ci sembra assai più importante la seconda, che avra una grande e benefica ripercussione su tutta la vita pubblica_ e amministra ti va. Non si può d;menticare che lò scio._ glimento del consiglio comunale è l'arma più for- . midabile che ha in mano il governo per premere sopra partiti, sopra intere collettivita e che serve : o per procurarn la maggioranza ad un candidato prediletto; o per indurre il deputato ad entrare nel gre~ge ministeriale. Col progetto Sonnino i mercati ignobili e le pressioni vergognose, che falsano la vita politica e ammi:Jistrati va dell'Italia saranno eliminati o ridotti a proporzioni trascurabili. Continuando col programma accenniamo di volo ai provvedimenti già presi pel Ministero della gu~rra, che ridurranno le spese e rinvigoriranno la difesa nazionale; ma altri più radicali si può essere sicuri che verranno adottati e se ne ha affidamento nella presenza, beochè al posto di sottosegretario di Stato, del Generale Marazzi al Ministero della Guerra. Il tenace sostenitore della ferma breve e del re• clutamento territoriale, siamo certi, che farà trionfare le due misure. La maggiore stabilità nella sede dei reggimenti è già un avviamento al sistema territoriale. Passiamo sopra ad altri punti del programma e ad altri disegni di legge relativi gia presentati per fermarci a quello di maggiore attualita, cli maggiore urgenza ed importanza: a quello meridionale, eh' è vero problema nazionale come il Sacchi nel discorso di Torino e io un articolo della Nuova Antologia aveva da tempo proclamato, quando non era vicina la prospettiva di pervenire al potere. Le proposte sulla quistione meridionale e i disegni di legge dell' on. Sonnino presentano questa notevole e rara circostanza : ci presentano un ministro che si è ricordato delle sue promesse di deputato. · Il deputato Sonnino nel suo discorso di Napoli, che noi fummo tra i primi e tra i pochissimi a lodare incondizionatamente, proponeva lo sgravio dell'imposta fondiaria nel mezzogiorno, in Sicilia e in Sardegna. Il ministro Sonnino ha immediatamente presentato il disegno di legge, che in attesa della fipe dell~ operazioni catastali riduce del 30 °/ 0 la imposta fondiaria in tali regioni. Com' è stata presentata la proposta non e immune di difetti. Critiche in gran parte giuste le ha rivolte in una lettera alla Tribuna l'on. Lucchino Dal Verme; si è rilevata la dimenticanza sulla esenzione dall' imposte delle case rurali, che già venne saviamertte consacrata nella legge per la Basilicata; si è voluto sopratutto rimproverare al Sonniòo che non abbia esteso la dimiouizione a tutte le categone df contribuenti, avendo esclusi dalla ridu-
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