134 RIVISTA l>Ol>OLARB mancanza di organicità si rimedia con pochi aiuti tipogrnfici. Basta dividere ogui capitolo in paragrafi e magari suddivider qnesti in numeri e dare a ogni pa ragrafo un' intestazione in c:.rn:ittere marc11to - come per es. fa il Philippovich nel suo ordinato Grund1·iss d. pol. Oekonomie - oppure segnare nei margini esterni il sunto dei singoli paragrafi - come per es. fa il Marshall. Inoltre è consigliabile di sottolineare le. parole e le frasi più importanti, in cui si condensa la teoria preferita dell'A. Seno minuzie, ma trattandosi di un libro di consultazione, che va letto e riletto più volte e magari saltuariamente, occorre che l' occhio dello studioso sia aiutato in tutti i modi perchè non si smarrisca nelle pagine, che si succedono grandi <' compatte senza un segno d'interruzione o di richiamo. Concludendo, le precedenti osservazioni non diminuiscono la nostra ammirazione per l' A. che è uno dei più seri e provetti cultori e promotori di stndi economici nè la nostra gratitudine per avere egli intra preso e condotto a terrnine un' opera vasta e difficile, dandoci nn trattato che è il migliore del genere in Italia (1). Valga esso a far risplendere sempre più vivamente la maestà del la scienza economica, e ad ammonire che non è lecito accostarlesi senza amore 'e senza rispetto. PROF. UMBERTO Rcccc (l) I classici manuali del Cossa, del Nazzani, del Pantaleoni e quello ultimo dell'illustre Prof. Vilfrcido Pa1·eto so no d' indole diversa e però vanno esduai dal confronto. li& Beo.olà e 1& Starnp& Benemerenre delle associa 1 ioni scolastiche - Scissure in vista? ... - Lotta di sesso o accademia di sesso? - Questioni di soldi e questioni di principio - Appelli concilia 1 ionisti - Le donne al Consiglio direttivo dell'Unione magistrale - La vecchi a accusa alla Minerva - Per i libri di testo - Riforme in pericolo - Da Credaro a Simon - Le allegre melanconie di Ferronio. ln alcune delle sue simpatiche riviste scolastiche nel Secolo, chiaro professore Luigi Friso trattò più volte dello spirito pubblico in relazione alla questione scolastica. Nel salutare risveglio di tale spirito appunto egli vede un'attivissima benemerenza dei maestri e dei professori consociati in potenti sodalizi. Ora, forse più che mai , è utile ricordare quel giudizio rispondente alla coscienza della generalità: ora che qualche vago tentativo di scissure pare minacci la salda compagine dell' Unione magistrale na 1 ionale. L' Associazione dei professori si divise in due per la nota secessione degli apolitici: quella dei maestri è travagliata da una ktta di sesso che qualche egregio collega della Stampa scolastica - D' Agliana della Rassegna , se non erro - ha felicemente chiamata Accademia di sesso. L'accademia, o lotta che sia, è derivata dall'azione spiegata dalla parte femminile dell'Associazione per il famoso pareggiamento degli stipendi: questione importaotissima anche per il principio di pubblica economia eh' essa implica e della quale ci proponiamo di trattare particolarmente in queste colonne. - Il lavoro va compensato in riguardo alla condi 1 ione sociale di chi lo presta o in rigua,·do a ciò che esso soslan1ialmente vale? - Qm:sto è il quesito che riassume la questione. E ovvio che la prim"l ipotesi del quesito non si concilia con nessuna deile moderne teorie economiche. Perciò è altrettanto ovvio che l'agitazione delle mac::stre è destinato ad ave::r fortuna. Ma fin qui. credo si sia tutti d'accordo: a che, dunque, il movimento secessionista, a che l'accenno all' indeb<,limcnto della forte as · sociazione ?... ♦ Sull'incresciosa questione i Diritti della scuola, con l'usato buon senso, con la solit·a onestà, hanno tra i primi fatto sentire la loro voce autorevole. - Facciamo voti che un pensiero di moderazione e di pace entri - leggiamo nel n. 0 18 del citato periodico - nell'animo di tutti i nostri colleghi e maschi e femmine. Nessuna ragione grave seria li divide; hanno anzi tutto l'interesse e il bisogno d'essere uniti per avvalorare le comuni aspirazioni: il momento non potrebb' essere più opportuno per un' azione comune e concorde. - Un pregevole articolo conciliazionista su lo st<::sso soggetto. pubblica nella fioren~ina Rassegna scolastica la brava signora Vittoria Maione-Setti. E intendimenti pratici nel medesimo senso palt:sa Elvira Maffetti Moraldi in una lettera al Direttore della vecchia e sempre vltalissima Unione di Torino; l'egregia scrittrice propone una modificazione allo Statuto che ammetta anche le donne al Consiglio dir<::ttivo dell' unione magistrale nazionale. La proposta merita la maggiore considerazione, indubbia mente. ♦ Ritorna a galla la vecchia accusa che la Minerva sia una grande baraonda. E, pare impossibile , questo accade il più delle volte per opera di ex-ministri dell'istruzione. Che c'è di vero nella vecchia accusa? Mah ! lndovinola grillo !... Ora, per esempio , si dice così : - Se non si rimettono su le quattro direzioni generali, non si va innanzi. Supponiamo sia così. Ma allora vediamo un pò che cosa ne dicevano gl' intenditori quando le quattro direzioni c'erano. Ecco : I' on. Gallo- poteva scriv<::re in una relazione parla-- men tare di otto anni fa ormai queste precise parole : - « Salta <<subito ali' occhio dei meno veggenti il vizio precipuo dell'or- « ganismo del!' Amministrazione , la quale con 144 impiegati <tconta quattro direzioni generali : gli organi maggiori non ri- <tspondono alle proporzioni dell' organismo ii.- Parve a tutti che l' ex-ministro ragionasse allora a rigor di logica : parve tanto che le quattro direzioni generali si ridussero a una. Ebbene, sissignori , così non va e ci rivogliono le quattro direzioni. Sarà così , poniamo pure ~ia così : ma - francamente - se la Minerva è una baraonda, quelli che le girano attorno per sanarla non scherzano, via ! ♦ L'egregio prof. Resta Dc: Robertis delle scuole di Roma ha riaccesa una delle nostre più ... eterne (chiedo scusa alla grammatica e al vocabolario) una delle nostre più eterne e intricate q uistioni : quella dei libri di testo. li Corriere delle maestre di Milano ne. trae buon partito per dedicare ali' importante argomento un notevole articolo. L'articolista, dopo osservato che la questione sarà in breve risoluta dal molto atteso regolamento della legge Orlando, rammenta come essa sia collegata t< al progredire della scuola j al di- << r-itto dello Stato, a quello de' maestri e anche a quello <t degli autori e degli editori n. D'accordo, egregio Corriere, d'accordo: ma l'avremo una soluzione che salvi tante capre e tanti cavoli? Crediamoci poco per trovarci bene ...
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