Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 4 - 28 febbraio 1906

90 R I V I S T A P O P O L A RE beni ecclesiastici compiuta dallo Stato durante la prima rivoluzione francese, sia per formale impegno con tratto col Concordato, eh' è un solenne patto bilaterale e reciprocamente obbligatorio. Il Pontefice esprime anche il rammarico per la legge di separazione, giacchè essa nocerà grandemente alla concordia ed alb pace interna della Francia, che specialmente nelle condizioni presenti dell' Europa ha sommamente bisogno dell' unione dt tutti i suoi figli. Per tutti gli esposti motivi il Pontefice solennemente riprova e condanna la legge, e conclude rivolgendo un caldo appello all'Episcopato, al Clero ed al popolo francese, esortando tutti all' unione alla concordia, alla generosità nella difesa della religione , che ~si vorrebbe bandire assolutamente dalla Francia. Invita i cattolici a stare uniti al Clero, ai vescovi , alla Sede Apostolica, a conformare la loro pubblica condotta e privata agli insegnamenti della fede e morale cristiana, a pregare e confidare in Dio che , per intercessione della Vergine Immacolata, voglia ridonare alla Francia tranouillità e pace. Noi non ci occuperemo della parte teologica, per cosi dire, della Enciclica ; non ci permetteremo osservazioni sui suoi pretesi diritti finanziari derivanti dagli atti della rivoluzione francese e che sono anche invocati contro l'Italia per la legge di soppressione delle corporazioni religiose,- perchè noi crediamo che non possano essere più messi in contestazione i diritti supremi dello Stato. Lasciamo ai francesi la cura di rammentare al Papa quanto poco adatti di suscitare entusiasmo siano i ricordi della influenza cattolica in Francia che fece scrivere le gesta Dei per Francos; e accenniamo di volo alla ambiguita dei consigli ai cattolici francesi nel!' ora presente. Rimettendosene alla Vergine Immacolata , Pio X lascia liberi i francesi di ricorrere alla ribellione o di astenersene. In questa guisa egli cerca evitare le responsabilità che potranno derivare da un consiglio esplicito o nell' un senso o nel!' altro. Questa am biguitù di. linguaggio non è accidentale: rappresenta un sistema della Chiesa Cattolica, che venne deplorato già dal Sabatier. Questo sistema dell'ambiguità, che fa concorrenza ai responsi sibillini degli oracoli pagani, mentre in Francia scorre il sangue ed il tumulto e la violenza si sostituiscono alla predicazione della pace e dell'amore secondo il Vangelo di Cristo , è assolutamente indegno di chi si proclama infallibile. Nessun peggiore fallimento morale di quello di chi nei momenti supremi non sa pronunciare una parola onestamente chiara e che se ne rimette ~lla Vergine Immacolata, eh' è muta ! Il punto su cui vogliamo fermarci è quello strettamente politico, che a noi particolarmente si addice di discutere. Il Governo o il Parlamento della Repubblica francese prendendo la iniziativa della legge di separazione hanno commesso una violazione arbitraria e ingiustificata· del Concordato; o vi ~ono stati provocati dal contegno della Chiesa cattolica? Ecco l' importante. Il sommo pontefice ha risposto addossando la colpa e la responsabilità dell' avvenimento sul governo della repubblica, 111:l lo scritto di Paolo Satier, l'autore della bellissima opera su S. Francesco d'Assisi, cui accennammo (1), nella forma più serena dimostra luminos:unente che dalb parte della Chiesa Ji Roma o se si vuole del partit,> cleric:1le, che più autorevolmente e genuinamente la rappresenta ; vi fu una continua provocazione : la legge di separazione, si può anzi considerare come un atto di legittima difesa. · Riassumendo alcuni punti del suo pamplhet, che primitivamante vide la luce sotto forma di corri• spondenza al Tirnes <li Londra ci convinceremo della giustezza di questa conclusione. In ciò che il Sabatier osserva sulla educazione del clero francese, si potrebbe. trovare la causa prima e remota di ciò che è avv~nuto. A causa <li tale educazione il clero è adatto per condannare, non per disc.utere; vuole ubbidienza cieca e niènte altro. Tutta l'educazione che riceve un giovane destinato al sacerdozio non mira che ad elevare una muraglia tra lui e i suoi concittadini. Egli deve saper tutto; meno ciò che è e ciò di cui ha bisogno b Francia. D'onde la frase tanto caratteristica dell'abate Dabry: « Non ci potrebbero fssere dei pellegrinaggi di preti che andassero a farsi battezzare uornini? >> Perciò la separazione in Francia non avviene tra lo Stato e le Chiese; ma tra lo Stato e la Chiesa catto!ica. Si deve, però, avvertire, continua il Sabatier, che se lo Stato oggi si separa c.blla Chiesa, questa _gli ha notificato da lungo tempo la propria separaz10ne. L1 repubblica dopo il 1870 ha avuto per la Chiesa Romana dei riguardi, che verun altro governo ebbe mai per essa. Ma invece di essergliene riconoscente la Chiesa si lasciò trascinare dai violenti del genere di Monsignor Freppel e il paese si vide nel 1873 percorso da pellegrinaggi provocanti che si portavano a Paray-le-Monial al grido di: Salvate Roma e la Francia in nome del Sacro Cuore! Dopo il 1870 la Chiesa ha continuaniente fornito le schiere inviate ali' assalto della repubblica. I cattolici non sono stati soltanto conservatori; sono stati fieramente rea7.ionari, pronti ad arruoiarsi sotto qualunque bandier~1, sotto quella di Boulanger o di Drumont purchè si promettesse loro di sbarazzare il paese ben presto dal detestato regime repubblicano. Ci fu un momento in cui parve, che sotto l'impulso di Leone XIII i cattolici si volessero ravvicinare alla repubblica; ma il cosidetto movimento dei ralliès fu condotto malissimo, mancò di sincerita e rivelò subito nei suoi la intenzione d'ingannare e d'insidiare la repubblica. I congregazionisti, dice il cattolico Barone de Mandat-Grancey, i vescovi, i generali, gli ordini religiosi non hanno saputo conservare la stima dei cattolici. << Essi non hanno saputo nè prevenire la tempesta, nè manovrare mentre imperversava, nè anche morire con dignità. L'attitudine dei ralliés fu tale che anche l'Osservatore 'R._omano dovette qualche .volta biasimarli espressamente. Bisogna leggeri: il numero del 24 febbraio 1901 per vedere come trattò la clericale Verité française, di cui. disse, « essere un tessuto di asserzioni gratuite e maligne e di afterrnazioni che sono in opposizione perfetta col nome (,) A' propos de la separation des Eglises et de l'Etat. Paris 1905. Librarie Fischebacher 1905 (Rue <le Seine 33).

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