Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 4 - 28 febbraio 1906

1(8 RIVISTk POPOLARE classe lavoratrice. Fu necessario lo scandalo sollevato da u n discorso di Hervé , nel momento in cui correvano voci allar - manti di guerra, perchè l' opinione pubblica avvertisse che il sentimento degli operai organizzati nulla ha di comune co l socialismo parlamentare. D' onde ·l'utilità della campagna de l sindacalismo rivoluzionario , che ha dileguato gli equivoci e d ha separ,ato ciò che non deve essere confuso. Al partito socialista si è rimproverato il silenzio o la doppiezza come determinati dalla paura dell' elettore. Lu spiega - zione è vera ma insufficiente. Certamente il socialismo sfoggi ò sentimenti patriottici in tempi di elezioni, specialmente nel 1893 e nel 1898; certamente molti socialisti qualificano delinquente Hervé perchè altrimenti molte candidature fallirebbero. Ma i n fatto questi sentimenti patriottid dei partiti socialisti derivano dalla stessa natura dei partiti politici. L' idea di patria è la espressione simbolica della collaborazione delle classi. Essa si - gnifica che una solidarietà superiore confonde le ditforen ti classi sociali nella stessa unità na 1 ionale. L'idea sindacalista, invece , non può essere nata che mettendosi nettamente e violentemente fuori dello Stato e afformando che i lavoratori non hanno nessun interesse colla sua conservazione. Or a i partiti socialisti che mirano alla conquista dello Stato , sono necessariamente incorporati al blocco nazionale e nulla possono avere in comune col sindacalismo rivoluzionario. I so - cialisti agiscono sullo stesso terreno in cui si mescolano le classi : nelle elezioni i candidati chiedono il voto agli operai , ai piccoli borghesi , ai piccoli proprietari , ai funzìonari , ag li intellettuali ecc.; nel Parlamento c'è la confusione dei voti e dell'azione coi gruppi vicini per la confezion~ delle leggi, pe r la difesa dei governi democratici, per la partecipazione c~stante ali' amministrazione dello Stato. Respingendo l'idea di patri a il socialismo parlamentare negherebbe l' esistenza del proprio partito e lo rovinerebbe perchè perderebbe gli elettori e ren - derebbe impossibile la propria azione parlamentare. Gli anatemi infiammati di Jaurès o di Guesde contro Hervé non sono che il prodotto legittimo delle esigenze, che s' impongono al partito socialista , organo naturale della demo - crazia. Ma il patriottismo dei socialisti parlamentari ha la sua sfumatura e le sue concessioni perchè troppo è radicato il sen timento pattriottico tra gli operai per non doverne tenere conto ; perciò creano l'equivoco dichiarandosi ad una volta patriot i e internazionalisti. D' onde i loro goffi tentativi di conciliare due cose antagonistiche; d' onde la contraddizione eh' è all a base del loro partito. Parlano di lotta di classe e praticano l a collaborazione di classe; hanno una teor:a rivoluzionaria e d una pratica democratica; si dicono internazionalisti e difendono la patria. La propaganda di Hervé e del sindacalismo rivoluzionario ha inoltre smascherato i tartufi del pacifismo borghese, i so . stenitori dei Congressi per la pace , il dreyfusismo piagnucoloso, la banda degli intellettuali che si ris.:alda vano sui diritti dell' uomo , tutti gli elementi mondani e sportivi che eran o accorsi al socialismo - tutti si sono affrettati ad andare e ri - prendere il posto nella propria classe , d' onde non avrebbero dovuto mai uscire. Tutto è ritornato a posto : i borghesi socialisti sono ritornati alla borghesia e gli operai rivoluzionari restano soli. Invano si sarebbe cercato un mezzo più efficace e radicale per effettuare la separazione delle classi , di quello escogitato dal sindacalismo rivoluzionario proclamandosi anti . militarista e antipatriottico. L'evoluzione socialista precipiterà e il socialismo restituito al proletariato rivoluzionario apparirà tale qual' è: la negazione pratica di tutto ciò che appartiene al mondo borghese (Le mouvement socialiste, febbraio). ♦ vV. T. Stead: La rivoluzione del secolo XX. - La rivoluzione francese dominò il secolo decimonono; dominerà quella russa il secolo ventesimo? La prima e più importante lezione che viene fuori dalla rivoluzione russa è quella della impotenza della forza militare contro la passiva resistenza di un popolo inerme. Ciò ch e predicarono i Quaccheri diviene così coscienza universale- Nel momento in cui il militarismo ha raggiunto il suo apogeo e quando era ammesso come un aforisma che i fucili a ripe - tizione avevano reso impossibili le insurrezioni, si è avuta un a dimostrazione della nuova risorsa degli insorti ; una tisorsa contro la quale fucili e più terribili esplosivi sono impotenti. La Germania m Europa e il Giappone in Asia può sem brare che abbiano dimostrato quanto sia irresistibile la forz a disciplinata; ma come l' apoteosi della forza materiale bruta che raggiunse l'apogeo nell'Impero Romano al principio dell a nostra era fu seguita dalla predicazione della fede cristiana ; così il trionfo supremo del militarismo in Manciuria e il do - minio del pugno di ferro in Europa sono state seguiti dall a scoperta della potenza latente della dottrina cristiana dell a non-resistenza. Fu interessante il fatto avvenuto a Kora, dove le donne ne - gandosi a provvedere di cibo i custodi delle carceri, li costrin - sero alle abolizione della prigione politica. Questa resistenza passiva in tutte le sue forme, come fattore determinante nel mondo degli affari equivale al completo sovvertimento delle basi sulle quali sono costituiti al giorn o d' oggi gli Stati. Gli effetti non tarderan110 a mostrarsi. Ne l1 'India, ad esempio, il boicottaggio dei prodotti inglesi è un sintomo interessante. In un mondo in cui sinora la spada è stata adoperata per aprire i nuovi mercati, è sorprendente la scoperta del boicottaggio eh~ la rende inutile e trasferisce g li affari ai con..:orrenti. La rivoluzione russa ha proclamato dapertutto l'uguaglianza dei diritti tra l'uomo e la donna ed ha fatto più che tutte le dissertazioni e il movimento anteriore. Il Magnificat può essere cantato oramai dal mondo femminile grato e che ha visto passare lo scettro tenuto da tanto tempo dalla forza passare alla sofferenza, al dolore. La donn a non è tanto adatta quanto l'uomo per combattere colle forza; ma essa gli è immensamente superiore nella capacità di soffrire. Il boicottaggio e lo sciopero nella lotta sono le nuo:ve armi che possono essere adoperate nella lotta ugualmente dall'uomo e dalla donna. Per assicurare l'affrancamento dell a donna per abbattere la fortezza del monopolio maschile no n ci saranno bisogno di barricate. Le donne alla negazione del voto risponderanno col negare la preparazione del pranzo; alla negazione della cittadinanza colla negazione di ogni servizio. 1 nuovi metodi di lotta potranno adoperarsi in Inghilterra. La resistenza della Camera dei Lordi, alle riforme radicali a d esempio, potrà essere vinta meglio con uno sciopero ferro - viario che con qualunque altro mezzo. Gl'Irlandesi che venti - cinque anni orsono inventarono il boicottaggio possono adess o imitare la Russia e costringere il governo per mezzo dell o sciopero politico a concedere l' Home Rute. Negli Stati Uniti similmente tutte le difficoltà derivante dal multimilionarismo potranno essere risolute con mezzi identici. Lo sciopero contro il servizio militare da lungo tempo invocato dal Conte Tolstoi potrà essere opportunamente e larga - mente adoperato in Russia e altrove. La rivoluzicne russa è stata un segnale di allarme ed uno stimolo per tutto il mondo. La domanda del suftraggio uni - versale in Russia è stata seguita da analoga domanda in Prussia, in Austria, Sassonia ed Ungheria. Si è avverata la predizion e fatta trent'anni orsono da me: che Mosca era destinata a por - tare la rivoluzione nel centro di Europa. Ciò eh rende Mosc a

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