Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 4 - 28 febbraio 1906

10:t- RIVISTA POPOLARE Ra~iona~~o ~i Estetica ~ ~i Arc~itettura Uno seri tto del Hignor Ugo Monneret de Villarrl su l'Estetica di B. Croce e l'Architettura (I) mi ind11Rse a far stampare nel Pungolo del 1 ° gennaio alcune nqte contrarie alle conclusioni dell'A.: e polche questi veniva' di necessità a intrattenersi su l'officio che nella prodnzione del]' artè ass11mono quelle c0gnizioni intelletti ve che costit11iscono (come dico io) la tAcnica astrattamente con:;iderata, mi occupavo appnnto dei rapporti di essa con l'intuizione artistica, senza fermarn1i in alcun n1odo speciale su quanto, nello scritto s11ddetto , potes:;e direttamcu t,e riguardare il Croce più che il problema generale dcli' Arte e della •recnica. Ma di tali co3e non si è voluto accorgere l' A., che in un suo nuovo :u~icolo, stampato nèll' Italia liberale del 31 gennaio, consià.era la mia nota del Pungolo come una \'era e 'propria 1·isposta, ed anzi come una risposta snitta a difesa e per incarico del Croce E non s,, veramente cosa abhia potuto fa1· nascere nel suo cervello nna Rimile arbitraria e non giustificabile supposizione, se non forse l'amaro sospetto che il mio intf:wvento sia ven11to ad escludere una possibile e desiderata risposta dello scrittore eh' egli disc11teva. Alla qual cosa il bizzoso signore non ha saputo ras !'legnarsi; e pur dicendosi onorato (e in que8to hi:t.,perfettamente ragione) dalle mie due,. colonne di prosa giornalistica, non mi concede l'onore di nominar me (sicario) e il giornale nel quale seri vevo, e vorrebbe ad ogni modo c0ntro rispondere al Croce (mandatario) augurandrsi « una più forte risposta » che des~e ristoro a I suo molto amor di battaglie. Ond'è eh' io mi Rento quasi _tentato di volger càlda ed amichevole preghiera a Benedetto Croce-che del resto non è pigro e nè pure ingenero~o- perchè contenti questo povero signor .M'onneret, perchè gliela seri va nna risposta qualsiasi e lo mandi una bnona voll'a in pace con le sue impellenti necessità combattive! • Che io scrissi il mio articolo sol perche il :-;ignor Monneret trattava una quistione intorno alla quale avevo qualcosa da dire, risulta chiaro dalle stesse pa· role che precedevano i miei 'appunti. Dicevo infatti di scrivere poi che l'A., toccando il problema dell'arte e della Tecnica, era giunto a conclusioni inconcludenti sul sign:ficato del!' intuizione artistica, e perchè mi pareva interes-,ante, per qnanti s' occ11pano d'estetica, la causa 0riginaria del ~mo errore. Non difend_evo dunque il Croce: e, se nel fatto difendevo qualcosa, questa qualco8a era nna somma di idee o magari una 8emplice tendenza ide0logica nella quale io potrò esser più o meno d'accordo o in relazioni d'una certa affiuità con quello scrittore, senza essergli per questo discepolo e paladino come al Monueret fa comodo di credere. Ostinandosi così a vedere il mio articolo come sostituente la mancata replica voluta, egli crede di dover rivolgersi al suo e cortese avversél.rio ed amico > , mentre è costretto a non parlar che ,di me e suo bellissimo nemico. > E parla di me effettivamente, poi (1) In Leo11.ado - Firenze, dicembre 1905. che mancandr·gli il nPcessario per foggiare una c0ntro risposta al Crocf', ri prodnce interi bnrni del mio arti colo; e li riproduce inesattamente, falsandoli stroncandoli e rimescolandoli a suo piacere, in 1111 citreo gr::1.voso di flaccida ironia, dal q11ale la mia hnona voi ontà non è riesci ta a trarre una sola obiezione alle c('se da me dette o soltanto accennate. Confesso che ne son rimasto mortificatissimo. Giaccbè io, che amo le hatt::1glie quanto il signor Monneretpt1r senza sentir la nece..isità d' ann:1nciar q t1esto mio de<Yno amore con clanaor di trombe fesse, <'Ome fa lui; ,-, " e senza agitarmi, senza t, arre ad alcun moto inconsneto la placida cistifellia del mio ft:>gato,sen?,a dilettanni in alcnna tragicomica e vuota ostentazione e senza ricorrere a piccole imposture - mi aspetta~o che l' art. del!' Italia liberale ,·enisse, se non propr10 a stritolarmi, a costringermi al1;1eno ad un miglior esame della mia conscienza estet.ica e ad ac11ire almeno il mio pensiero per scoprir gli elementi d'nn'adeguata risposta. Niente di tutto g uest,) , o delu,;a anima mia! Quel gran combatt,itore vestito di cc,razza e di morione o arrnato d' un ridevolr. fuscello mi co~tringerebbe in· yece - Re valesse la pena di ri~pondergli pnnto pE>r punto -- a ripeter quanto non ha saputo diHtruggere e a spiegargli tutto ciò che non ha capito e che avrebbe avuto il dovere di capire ( e il capire non implicava l'accettare) dal momento che si occnpa e vuol seri vere di estetica. Volendo criticare il Croce, egli era venuto ad affer maro • e.be q 11ando l'architetto pensa· un s:10 e<lificin, que5to p<in,;amento è guidato da una somma di considerazioni in lui generate dall' esper:enza , dagli studi scientifici , dalla. }Jratica infine dell'arte sua - dalla 'l.'ecnicr,,· che « la vera fase di creazione artistica,, l1a ' . luogo q1ta11do al « pensamento primo e confuso» per il ouale l'arti-,ta nC'n vede ancòra delineata esatta111ente la ~ua opera, ma sente un ritmo, una musica che cercherà poi di esternare e di concretare « si aggi un· go ...o.. come guidri (e bisogna intendere come forze mutanti, modificanti, ecc.) i concetti derivanti da ei::;pe rienza e studi scientifici; e che infine il dire che questi co11cet.ti diventano essi stessi materia d'intuizione è e un tentativo per giovare alla quistione e non per riso! verla ,, perchè nell' animo del l'artista ciò cbo è concetto lo rim:me, e non basta prenderlo per materia d'una intuizione per togliergli le sue qualità. di con cetto. » -- Su tali punti io facevo notare che la somma delle nozioni intellettive , riguardanti la conoscenza della materia nella quale opera l'arti:;ta, costituisce la tecnica in. astmtto e che il passaggio da questa alla coi:;ì detta tecnica d' una data opera d'arte è nel pas · sacrgio deo·lì elemeu ti suoi dall'astratto e dal generale l">. t~ al concreto e al particolare - cioè nel fatto che quei concetti si risolvono in int:1izioni. È chiaro quindi ..cbe la tecnica di una data opera è parte integrante della forma di q ue:;ta (e cioè della visione artistica ) e non è anzi che la elaborazione dell'attività estetica , la genesi dell'opera d'arte, quel rapporto di forma a contenuto che il critico deve scoprire e che in ogni vera opera d'arte è un rapporto eguale all'unità. Ed è

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