RIVISTA POPOLARE 83 C. Sur1No : P, incipii di economia politica - Napoli , Luigi Pi erro, I 904! pag. 50 1. È uno dei migliori manuali, di cui si è recentemente arricchita la nostra letteratura economica. Le teorie sono esposte con precisione : lo stile è nitido ed elegante : ogni capitolo è sobrio e armonico. Ci rincresce solo che ·1a dottrina del valore abbia una trattazione troppo ristretta avuto riguardo al posto fondamentale che essa occupa nella scienza. Il manuale è diviso in tre libri. Nel primo libro - L' organina{ione economica - quattro capitoli sono dedicati ali' economia pura : bisogni, beni, attività economica , valore e quattro ali' economia sociologica e storica: economia individuale e sociale, divisione del lavo1·0, organi della 1,ita economica, principii di organina,ione economica. Quesr' ultimo capitolo è specialmente interessante perchè esamina la tanto dibattuta quistione di politica economica se deve darsi la prevalrnza al principio individuale o sociale. Entrambi i principii sono esaminati dall'A. il quale passa in rassegna i vantaggi e i danni della libera concorrenza che è uno Jei cardini dell' economia classica; richiama le tre regole del Ferra ris - sulla responsabilità sociale, la giustizia sociale, l'arbitrato sociale - mostra come il principio sociale possa attuarsi e nelle economie libere e in quelle coattive , e finalmente conchiude ((che ognuno dei due principii ha i suoi pregi e i suoi difetti, ognuno ha la sua funzione economica e sociale , in cui non può dall'altro venir sostituito n. E sebbene il principio sociale tenda a prt:va!erc con l'aumento dei bisogni collettivi e l' espansione dei còmpiti dello Stato e dei comuni, non si arriverà mai a una gigantesca economia pubblica , che rinunzi alla cooperazione dei tre organi della vita economica - la famiglia, le imprese , gli enti pubblici - e che elimini la coesistenza dei due principii di organizzazione (p. 134, 135). Il secondo libro riguarda la circola{ione e i suoi strumenti moneta, credito, banche, cambi esteri, borse, trasporti , ed è riuscitissimo. Ottimi i capitoli sulla moneta, sulle operazioni di borsa, sul protezionismo. Ai trasporti son destinati tre capitoli che formano una monografia completa. Anche un lettort: profano si fa subito un' idea chiara del!' importanza sociale ed economica dei mezzi di trasporto e comunicazione; della quistione dell' esercizio di stato ; e dell' ordinamento delle tariffe. Il terzo e ultimo libro ; su la distribu 1ione tratta del reddito e delle sne suddivisioni: profitto, salario, interesse, rendita. U. R1ccr GUGLIELMOEvANS - Lao-t se e il Libro della Via e della Virtù. - Torino, F.lli Bocca, 1905: L. 3.50. Lao tse fu quasi contemporaneo di Goramo e di Platone: appartiene a quella nobilissima schiera di filosofi che tra il VI e il V secolo innanzi la venuta del Cristo raccolse e sviluppò tutto l'anteriore movimento intellettuale dell'India. Prima del Buddha, il pensiero indiano dovette certamente trasmigrare sotto forma vedica e brahmanica cosi verso le rive del Mediterraneo come verso le montagne della Cina: i suoi segni di vita possono rintracciarsi tanto nelle dottrine orfiche pitagoriche. Il Taote-King si svolge tutto nd mondo delle astrazioni. Il rituo informatore de' suoi aforismi è nella dottnna del non-agire: e può confrontarsi agevolmente al Dhamma padam buddhistico di pochissimo tempo posteri, ,re. L 'A., pur avendo fatto precedere la sua traduzione da un oscuro capitolo su la scrittura cinese e da un'esposizione della leggenda del suo filosofo, non ha creduto di dover notare la segreta rispondenza che esiste tra le diverse manifestazioni della saggezza antica. Ha fatto male: giacche la simultaneità della massima fioritura intellettuale nella Grecia nel!' India e nella Cina, prima del fohismo e del cristianesimo, non è indifferente alla storia del pensiero umano ed ha ragioni in fatti tutt'altro che casuali. Una prima traduzione del Taotelking fu pubblicata in francese da S. Julien nel 1842, accompagnata da un commentario e dal testo cinese, e riman tuttavia superiore a quelle che la seguirono. Più recentemente ne è stata fatta una mediocre traduzione in tedesco ed una assai buona in inglese da P. Carus l'indologo americano che ha dato qualche notevole contributo agli odierni studi buddhici. L' Evans afferma di non aver voluto tener alcun conto di tutte le interpretazioni antiche e recenti dell'opera di Lao-tse, discretamente incomprensibile, del resto, nei suoi brevi e densi aforismi con frasi concise sintetiche e talvolta sibitrne. L' A. ha voluto in vece provarsi ad un gioco azzardoso, (( sovento disperato », ricorrendo sempre al significato primitivo dei caratteri cinesi per (< scoprire innanzi tutto la terminologia di Laotse >>. E' lecito suppone però ch'egli l'abbia più tosto inventata. In queste pagine si trovano difatti parole ed espressioni che appartengono esclusivamente alla terminologia scientifica moderna (evoluzione, benessere sociale, solidarieta, ragionalizzazione, fenomeni energetici, arrivismo ecc. ecc.); ed io non so pensare come il grande Laotse parlasse ed insegnasse usando il linguaggio delle scienze che non conosceva e che s,olo queste scienze hanno creato con il loro sviluppo. Quali tortuosi e lunghi cammini passano dunque tra il cinese di Laotse e l'italiano dell'Evans? A. d. r. ANGELOMosso - Vita moderna degli Italiani-Milano 1905. Fratelli Treves. L. + E' la riunione assai disordinata di note e di articoli pubblicati. Le sue osservazioni sono oltremodo saltuarie: dalla Ba-- silicata si passa al Mantovano, dalla Sicilia a New York ; dalle condizioni dei contadini ai giuochi olimpici , dalla pellagra a I tiro a segno e alla ginnastica ec. Le migliori sono quelle sull!;t emigrazione; qualche volta imbrocca giusto nel discorrere di Nord e Sud. Non nasconde l'avversione sistematica verso il socialismo e dà buone frecciate ai sostenitori delle razze. Alcuni suoi dati demografici inducono a consigliargli di non occuparsi mai di di demografia. FRANCEsco Cocr : La Sicilia e i siciliani. Milano. R. Manzoni Corso S. Celso N. 9. 1905. Ccnt. 60. GASPARENrcoTRI: Rivolu{ioni e rivolte in Sicilia. Palermo. A. Rebe~. 1906. Si moltiplicano le pubblicazioni sulla Sicilia, grandi e piccine. Eccone due di piccola mole. Nella prima c'è di tutto - dal folkolorismo, agli accenni sulla mafia , sulla quistione econo - mica ec. Vivacissimi gli attacchi contro l' analfabetismo e la ineducazione politica ; ed utili. Errata la riproduzione delle cifre di Mosso sulla degenerazione fisica dei zolfati ; erroneo il timore sull'alcoolismo. In Sicilia vero alcoolismo non esiste. Il Nicotri fa una rapida corsa attraverso la storia deile rivoluzioni dell'isola per conchiudere che le riforme prevengono le une (morbose) e le altre (fisiologiche) e ehe la libert~1 politica è I' elemento più indispensabile alla vita collettiva. AuGusTo Bosco : Le correnti migratode fra i vàri Stati e il collocamento degli emigranti. Roma. 1905. Questa, come le altre importanti pubblicanzioni dell'illustre insegnante dì Statistica nel!' Università di Roma , rappresenta un lavoro rigorosamente condotto pel metodo e largamente documentato. Utilissima la parte destinata alla legislazione dei vari Stati che mandano emigranti e dei pochi, che li ricevono. Le legislazioni delle colonie inglesi sono tutte ostilissime all'immigrazione. Poveri pregiudizii latini sul liberismo anglo-sassone ! Le statistiche del Bosco mettono in evidenza questo fatto generale pei grandi Stati : le classi agricole danno un contingente ali' emigrazione suoeriore alla proporzione e he ha nella popolazione totale. Fanno eccezione la Germania, la Svezia, il Belgio, la Svizzera. Non è questo l'indizio più sicuro del malessere dei!' agri:... coltura nel vece hio continente? Da notare: la Germania col protezionismo agrario vede emigrare contadini in propozioni inferiori a quelle della popolazione totale; la Gran Brettagna liberista in proporzioni maggiori. E' significatissima la sproporzione in Danimarca , paese a regime liberista: gli agricoltori sono il 271 1 °lo della popolazione; tra gli emigranti essi rappresentano una percentuale doppia, il 54, 1 °/0 • MICHELANGELJOERACE: Gli Sports nella scien{a e nella edu ca1ione , con 45 illustrazioni. Torino-Roma , Roux e Viarengo, 1905. - L. 4· Opportuna publicazione questa, or che il problema dell'educazione fisica , per troppo lungo tempo trascurato, s'impone per la necessità di rendere gl' individui e i popoli adatti alle lotte ed agli sforzi della vita moderna. L' A. studiando le leggi fondamentali del!' educazione fisica e le sue finalità sociali , passa a considerare i valori filosofici e morali degli sports e tenendo conto dei recenti studi su la fisica dell' uomo e delle statistiche discorre opportunamente degli eccessi dello sport e delle loro conseguenze dannose. Seguono altre considerazioni su gli sports in Inghilterra, su lo sport e la ginnastica, su le società sportive e su i migliori campioni mondiali. Dott. Napoleone Colajanni, proprietario, direttore-responsabile. Napoli - R. Tip. Pansini, Chiostro S. Lorenzo.
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