RIVISTA POPOLARE. 77 grande maggioranza , non hanno che un fine ec0nomico ; gli altri, che formano una minoranza organizzata, han capito che la questione non può esser risoluta che mediante la politica, cioè con la riorganizzazione dello Stato e delle leggi. I primi prescindono da qualsiasi organizzazione: il loro moto è anarchico; si muovono come bestie feroci ; oltrepassano il loro scopo, distruggono per distruggere, invasi da una mania devastatrice. Gli altri fanno un movimento rivoluzionario. Per combattere il moto anarchico, nato da accie.:amento furioso, non si potrebbe far altro che dar causa vinta a questi ultimi che contano sulla realizzazione dei loro desideri mediante la legge. Bisogna intanto notare che la massa anarchica è quasi sempre costituita dai contadini detti reazionari , che non hanno alcun' idea dell' importanza delle organizzazioni politiche , che istintivamente ancora odiano gl' intellettuali , non senza credere alla bontà infinita dell,, tsar reso impotente dalla burocrazia e dai ricchi proprietari. Così essi distruggono tutto quel che incontrano sul loro cammino e credono in tal modo di liberare il loro << piccolo padre n d'una parte dei cattivi che non vogliono tibbedirgli e di attuare nel loro scritto le_leggi d_i affrancamento che i ricchi hanno interpretato a modo loro. Così anche essi prend,mo direttamente cura degli affari del << piccolo padre ii se za rernlersi conto eh' essi non altro fanno che distrug~ere le basi stesse della sua potenza. In quanto ai contadini politicamente rivoluzionari essi sono stati istruiti dalla massa considerevole del partito socialista il quale li ha convinti, non senza pena, che la lotta politica condurrà al fine desiderato più presto e con minori difficoltà che non g1i scatti di follia esasperata. Ed oggi nulla è più probabile che il cammino della rivoluzione dovrà essere segnato dalla vasta organizzazione politica che si è fondata col solo scopo della conquista del potere da parte del contadino, e nella quale entrano come propulsori gli intellettuali. La tendenza della << Lega dei contadini di tutta la Russia, ii sviluppatasi da poco con rapidità prodigiosa, è data assai chiaramente dal manifesto sensazionale diffuso nel settembre 1905 in tutta la Russia. Questo manifesto afferma che l' ukase riguardante la Duma è detestabile come tutto ciò che viene dalla burocrazia; che la legge del 6 agosto 905 non val nulla, che i deputati debbono essere eletti da tutto il popolo, doè da tutti i maggiorenni senza distinzione di sesso e di condizioni sociale; che solo la Duma debba fare le leggi e giudicare i minist!·i; che tutto il popolo abbia libertà di riunione, di stampa. di parola, di residenza, e che le persone e i domicilii sieno inviolabili da parte dei funzionari, ecc. In conclusione il programma caratteristico della Lega è formato dal suffragio universale per ambo i sessi, dai << diritti dell' uomo n dall' estinzione del.le leggi speciali rigu'ardanti le nazionalità non appartenente alla Grande-Russia. Dal punto di vista sociale essa combatterà per la nazionalizzazione del suolo, per l'istruzione obbligatoria ecc., e insomma per il programma degli operai socialisti che v1 aggiungono anche la giornata di otto ore. In quanto ali' azione liberale essa ha, senza dubbio, le sue pagine gloriose e la sua utilità in taluni momenti; ma essa è semplicemente sovrapposta con accortezza al lavoro puramente rivoluzionario, E' venuta quando il grosso dell'opera era compiuto. Il liberalismo si trova in una situazione del tutto diversa da quella del Terzo Stato nella Rivoluzione francese: deve lottare nello stesso tempo contro lo czarismo e contro le rivendicazioni sociali della folla; contro ciò eh' esso vuole sostituire e contro quello che vuole sostituirlo a sua volta. Contro il primo non può lottare che appoggiandosi alla rivoluzione sociale, contro questa non può difendersi che proteggendo qualche mezzo d' azione dell' autocrazia : e ciò basta a mostrare quanto sia compromessa, per non dire disperata, la sua situazione e come il suo operare non possa non essere effimero, - ed esso è, in quanto a numero e organizzazione, infinitamente più debole della nazione e della rivoluzione popolare. I .più intelligenti dei suoi partigiani s'accorgono del1' inanità de la lotta; e alcuni confessano che le decisioni del suffragio universale saranno ottima occasione per abbandonare una posiziont; insostenibile. 1 liberali non hanno ottenuto la minima vittoria su lo czarismo: per il loro prestigio economico e intellettuale essi hanno soltanto profittato dei trionfi altrui - meno in Russia che agli occhi degli stranieri : ed è di quesa impotenza all'azione ch'essi presto o tardi morranno. Essi non figurano come attori della Rivoluzione: ma in qualche modo come il Coro nelle tragedie antiche. Innanzi ad essi si agita un' altra marionetta che vorrebbe divenire attore e che, a tal fine, cerca appoggio e inspirazione da tutte le parti senza riuscire a nulla, immersa in una lotta continua con le proprie incoerenze. Questo Witte non è che il riorganizzatore del proprio potere - potere efimero, del resto, giacchè si basa unicamente sul momentaneo equilibrio che mantiene immobili le forze avverse prcss' a poco eguali della rivoluzione e della reazione, Questo equilibrio, però, manca di stabilità. Witte che ha creato tutte le condizioni tecniche proprie a precipitare la rivoluzione, aveva il suo posto designato alla testa del popolo: egli si mette invece alla coda dell'oligarchia agonizzante. Nulla: di quanto fa è d'importanza essenzialt: pel cammino degli eventi. Nessuna delle sue misure potrebbe riuscire, giacchè ciascuna dovrebbe conciliare l' irriconciliabile. La sua Costitu{ione è di già' oscurata, la sua libe,-tà di stampa mantiene le vessazioni della censura, la sua rzj'o,-ma agraria chiede ai contadini affamati d' acquistare a prezzo d' oro le più brutte terre dei ricchi, la sua libertà di coscien{a comporta l'esclusione degli ebrei della società del credito mutuo, la sua libertà religiosa include un' alleanza col Papa romano per mettere la museruola alla Polonia, la sua benevolenra per le na{ionalità chiede lo Stato d' assedio in Polonia e al çaucaso, la sua sollecitudine per gli operai chiede il /ock out generale, il suo liberalismo politico l' aggiornamento lontano dell' assemblea costituente, il suo sac,·ificio pe,- il bene del paese· la conclusione di immensi prestiti che fortificherebbero per anni la burocrazia, e infine la sua since,-ità democratica :o costringe a comporre il suo ministero esclusivami.:nte di burocratici, esclusivamente di creature proprie. Confidare in questa parodia di governo è come costruire sul vuoto. La rivoluzione russa comincia appena. Si può in - trevedere a cosa condurrà, ma non per quale via. Si sa soltanto che quella seguita da Witte è falsa. Ed anche si può presagire che qualunque via indicata da qualsiasi << uomo di Stato n sarà fa:sa. E' lo czarismo che ha voluto questo gettando l' intero popolo nell' esasperamento delle rivoluzioni estreme. L' avvenire è ai Rossi. Domani, fra tre mesi o fra un anno, non vi saranno di fronte che forze irreconciliabili. Nessuno dubita della conclusione di questa lotta, neppure a Tsarké-Selo, tranne l' Autocrate dì tutte le Russie che non capisce più nulla di nulla. (La R.evue: 1-15 gennaio). ♦ Wayne Mac Veagh: Una grande vittoria della polttica onesta. -È grande la corruzione negli Stati Uniti e non si deve cessare un istante dall'attaccare le persone e i metodi del bossismo ( 1 ). Se il goi1erno del popolo col popolo e pel popolo deve continuare è necessario_ che scompaia il pervt:rso sistema che genera tutte le forme di deboscia, di corruzione e di degradazione dei pubblici servizi. La riapparizione della legge morale nel regime repul,blicano sarà d'incoraggiamento a tutti i buoni cittadini. Il conflitto tra la po· litica onesta e la disonesta è stato iniziato largamente da Folk ( 1) Sfacciata camorra e mafia politica. N. d. R.
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