Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 2 - 31 gennaio 1906

44 l{IVISTA POPOLARE otto o dieci scali è sufficiente per troncare il malessere; ciò che si porrebbe fare subito. Intanto che il macchinone energicamente spinto entrerà nella via retta. Il fatto constatato dal Corriere della Sera , che cioè; la scalo di P. Garibaldi, con la capacità di scarico per 200 non ha scaricato che la media _di di 98, dice tutto. Ed è certissimo che se a Milano, di fronte al pericolo dell'ingombro, si fosse applicata rigorosamente la legge scritta, il commercio si sarebbe atfrettato a pro1•vedere la necessaria quantità di carri stradali per evitare le otto lire per vagone di tassa minima di sosta, e provvedendo per la manovra del mezzogiorno sul piazzale, lo scarico giornaliero si sarebbe duplicato, ed in luogo di ingombrare tutti e quattro i potentissimi scali non si sarebbe ingombrato neanche quello di P. Garibaldi. Solamente, che per fare questo, bisognava che vi fosse inviato un Capo Stazione destinato dalla Direzione Generale, passando sopra tutti gli altri Commendatori, come si è fatto per togliere l' ingombro di Sampierrlarena e come avvertii nel citato articolo. Perchè, diversamente, se l'attuale Capo Scalo tentasse un simile colpo alla camorra ferroviaria ,nilanese, il meno che gli potrebbe toccare sarebbe di vedersi subito traslocato in una star_ione di minor importanza, e nel caso che fosse un protetto, promosso ispettore, pur di salvare lo stato quo, con le rispettive strenne di Capo d' anno e di ferragos:o. E quello che più importa, un simile attentato contro l'inviolabile camorraferroviaria milanese, avrebbe compromesso anche la grrrrande ~.razione dai 60 milioncini, come prima posta, senza contare che avrebbe fatto cessare la necessità assoluta dei parecchi p ccoli ampliamenti ìn corso, per salvare la grande esposizione dei trasporti insieme alle non piccole compensa,.ioni, per il brigantaggio dei procurati ingombri per renderli necessari. E detto questo su Milano, non c'è che da applicarlo per tutte le stazioni nelle quali si producono ingombri, e si sono prodotti, salvo le circostanze eccezionali, che, come dissi nel mio precedente, costituiscono l'eccezione casuale comune a tutte le ferrovie del mondo. Ed ora, convinto d'aver fornito io la vera chiave di volta del vergognosissimo sfacelo ferroviario italiano, mando un cordiale saluto ai miei due vecchi amici. Casale gennaio r901j_ p AOLO MORBELLI Perla eassaziodneelproeesMsourri <i) Forse non dispiacerà alla Rivista popolare ( essendo una rivista ed essendo popohre) di far sentire ai lettori nna campana di versa dalla solita. La contradizione è l'ossigeno del pensiero e anche delle Riviste. Del processo Murri la Rivista ha parlato poco ma male. Già fino dal primo articolo (28 febbraio) aveva (1) S'c! questo br,•ve articolo ci venisse da persona oon bene da noi conosciuta uon lo publilich,•remmo: ma ci viene dal Papafava, che amn1iriamo spesso nel Gio1•7w,Le degli Economùti per quella franchezza, che rasPnta la brutalità, che noi predilegiamo e ch'è inàispensabile per gl'ltaliani gelatinosi del giorno d'oggi .i lo pubblichiamo. Aggiungiamo che non lo pubblichet•emmo pe1·chè di fronte a persone, ch<l stanno in prigione nou possiamo dire intero il pensiet·o nostro per motivi, che s'mtendnno facilmente; ci troviamo perciò in condizioni dì vol011ta1·ia inforiorità nella polemica coll'amico Papafava. La Rivista deciso che gl' imputati erano tutti e malfattori ~. Poi siamo andati pro~ressivamente peggiorando. In q 11eilo articolo e' era al mene, una parola di e pietà> per la Bonetti e una parola « quasi di orrore > per q 11ella cm;tituzione di parte civile dei figli chlj il Cnratore .giudiziario (con leguleia tartnferia) dieeva non colpire la .Madre ... come poi fu dimostrato dal medesimo Curatore quando ba, ricorso in Cassazione contro il ricorso di tutti i condannati e quindi anche contro la Madre. L' ultimo articolo (30 dicembre) è dedicato a demolire le 1l1.emoriedi Linda Mwrri che giudica « voi. gari > ; e finisce scandalizzandosi del 1·eferendum dello Avanti della domenica, e chiama- e adeguata • la condanna di Torino. Io souo m11rrista, lindista, secchiiita, bonettista e anche naldista e anche tullista. Ho cioè il massimo ossequio per Augusto Murri (e me ne vanto µerchà fa parte del mio ossequio per tutte le forme perenni d'aristocrazia, aristocrazia che nessun armento livellatoi·e, pretesco o plebeo, va1-rà mai a sradicare) e non è ozioso affermarlo perchè l'Avvenfre d'Italia aveva tentato il possibile per infangare anche lui : credo innocente la, Linda M urri; credo innocente Secchi (parlo d'assassinio e non della colpa , ceno grave ma. esclusivamente morale, di non avere più energicamente dissu.aso Tullio dal veneficio) ; dubito fortemente della colpa di Naldi (parlo d'assassinio e non di forto); credo eccessi va la pena per la Bonetti ; credo infine esagerata la pena per Tullio, visto che la passione è non certo una scusante, ma pure un'attenuante dei delitti evisto che se c'è delitto di passione è proprio questo. E ora che mi sono apertamente confessato fantastico, sentimentale, squilibrato, impulsivo (ecc. ecc. metta pure lo scortese lettore, tutti gli aggettivi che crede) ora aggiungerò che io sono prontissimo ad ammettere che mi posso sbagliare. Ma voglio prove, non chiacchiere. Riconosco che ci sono indizi, che possono far ritenere Linda Murri colpevole. Ma dico che quegli indizi non sono abbastanza gr·avi per condannarla; dico che quegli indizi furono dai magistrati ingigantiti con una valentia che fa più onore alla loro dialettica che al loro spirito di verità e di giustizia ; dico che i giurati (come essi stessi hanno confe.:1sato con t1na franchezza che onora più la loro ingenuità che il loro buon senso) furono impressionati e suggestionati da sentimenti e concetti che nulla avevano a fare con la questione : ha ucciso o non ha ucci::;o ? Ohe Linda Murri non abbia ad amministrare la sostanza dei figli (!) ; che si renda omaggio alle parole del _Presidente della Corte; che si metta un freuo al mal costume; che gli amanti non vada.no impuniti; ecco (ripeto, per confessione degli ste::;:::ii7 giurati che condannarono) i moventi della vox populi ... vox asini. E cosi si sono dati a Linda Murri (per parlare soltanto di questa) 10 anni di reclusione. Sì : veramente sono grandi le infamie contro i cinesi, i congolesi ecc. li:d è nobile impresa protestare contro le crudeltà anche se commesse agli antipodi. Ma non mi pare una ragione per perdere d\ vista le in farnie e le crudeltà casalinghe. Onde io domando una cosa semplicissima e facilis-

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