42 IZl V l S T A P O P O L A I, E Il perrehè degl' ingomb~i delle stazioni ferroviarie in Italia Al coro della nostra stampa, nella domanda, coa alte grida, di parecchie centinaia di milioni da sperperare in impianti fissi ed in materiale rotabile, vi si è ora aggiunto anche l'Avanti! riportando un intervista che il Nofri ha accordato alla Stampa di Torino, e l' onorevole Maggiorino F erraris, con la domanda addirittura di un miliardo nella sua Nuova .11llologia. Sono proprio dolente di trovarmi avversario deciso e convintissimo anche di questi due miei vecchi amici, e di dover dire loro non solo, ma anche dimostrare, con ia più completa e perfetta sicurezza: che la loro buona fede è stata sorpresa. • Tanto l'uno che l'altro sostengono la tesi falsissima : che il nostro materiale rotabile non è stato aumentato in proporzione dello sviluppo del traffico. Se questi miei vecchi cari amici mi faranno la cortesia di seguire la mia dimostrazione, tiniranno certo anche loro di convincersi: che non solo non occorrono le molte centinaia di milioni che si vanno chiedendo per nuovi rotabili, ma che se ne sono già spesi oltre 200 in più del bisogno e da gettarsi in ferravecchi unicamente per dar lavoro e lucro a quella specie di associazione politica industriale patrona di tutti i Ministeri, della quale essi penso che non facciano parte. E ora incomincerò col ricorda\.e l'odio feroce, che la nota ed autorevolissima stampa borsaiola, ha sempre dimostrato contro gl' inutili, volumoni, costosissimi e che nessuno legge, della Relazione Saporito; e preso atto di questo fatto, altamente significante, passerò subito a pagina 98 del IV volume parte III della stessa Relazione, dove è riportato: « Che il valore di rotabili per ogni lira di prodotto « lordo al 30 giugno 1886 per le tre reti riunite « era di L. 1,22; e quindi alla seguente pagina 198 <e ove_ t1oviamo ~be lo stesso rapporto medio, a <e tantfe ragguagliate, per la Francia, l'Olanda e la « Germania è di L. 1, r 5 i>. E' importante ricordare qui che il materiale delle nostre tre reti al 30 giugno r886 non poteva essere che qu:-llo consegnato dallo Stato alle tre Società esercenti. rimanendo con ciò dimostrato: che il materiale del tanto bistrattato esercizio governativo, che lo stesso onorevole Saracco ha giudicato d'infausta_ memoria corrispondeva a quello sopra riportato d1 L. 1,22 e quindi superiore di 7 centesimi alla media degli Stati esteri. E ricordato ciò , passeremo alle pagine seguenti 120 e 121 dalle quali riporteremo di peso i seguenti due importanti periodi: « Già si è veduto che le somme « impegnate fino al 30 giugno 1904 <• a tale oggetto salgono alla cifra <e di ci rea . . . . { . L. r 54,000,000 <e Aggiungendovi il valore de ma- « teriale rotabile al 31 dicembre « 1899 di . i> 419,750,000 « .Risulta che il valore complessivo « a nuovo del materiale rotabile, (( quando fossero completate le for- <c niture per le quali fu preso im- « pegno fino al 30 giugno 1904 salirà' 4< al totale di . . . . » 573,750,000 « Osservando che il prodotto lordo delle tre reti 4< al 30 giugno r904, com presi i proventi pei tra- (( sporti a rimborso di spesa, giunse a circa li- « re 345,000,000, si ha che il valore totale a nuovo « del materiale rotabile al 30 giugno 1904, comprese <e le provviste di quello a tale data già autorizzato, <e ma non ancora fornito, rappresenta l' 1,66 del « prodotto totale, il quale rapporto è note~olmente cc superiore a quello di 1,49 che si aveva nel 1899 >>. E ora passeremo a pagina 124 a prenderne un po' di - conclusione - <e Emerge da guanto_ si è « esposto che il disagio veri(ìcatosi nel servizio, e <e provato dal rifì.uto pur troppo frequente dell' ac- « cettazione deìle merci nelle stazioni , come dai <e noleggi pur essi ripetuti ed ingenti, deve ascri- « versi in principal modo ad insufficiente impiego « dei rotabili. ,, (Sono io che sottolineo). Resta naturalmente inteso che col primo luglio ~905 il. n:iateriale sopra menzionato era già tutto 111 serv1z10. Ora a pagina r 13, sempre dello stesso volume, troviamo che per noleggi - dal 30 giugno 1899 al 30 giugno 1904 sono state pagate L. 1r,272,500,00; Ie quali convertite in capitale, nel rapporto della spesa per un anno, si ha r 1,272,500: 5 : 4 X 100 = 55,II2,200 che aggiunto ai 573,750,000 farebbero salire, il nostro capitale impiegato in rotabili, al totale di lire 628,802,200, pe:· il prodotto di lire 345,000,000; pari ad un capi tale di L. r8:i in rotabili per ogni roo lire di prodotto lordo. Dalle guali sotti·aendo le 115 per 1 oo che s1 spende negli Stati esteri sopranominati , resta la differenza in più di otj7 , che moltiplicate per 345,000,000 del prodotto danno la somma proporzionale di 231,150,000 lire di capitale che l'Italia cenciosa si permette il lusso di tenere impieo-ate in rotabili per l'esercizio delle sue ferrovie, al disopra della media scientifìca e pratica degli Stati meglio provvisti di materiale rotabile come sono la Francia e l' Olanda; e sottraendovi le r22 , che spendeva. l'esercizio governa1ivo -d' infausta memo1·ia-prima delle famigerate Convenzioni, imposte dalla stampa borsaiola per salvare il contribuente italiano dal disas_tro_dell'eserci 1io di Stato, restano 060; le quali, moltiplicate per 11 detto prodotto del 1899 di lir,e 345. D;1iliot~i, danno 207 milioni precisi, che, 1 eserc1z10 privato, salvatore del contribuente italiano ha fatto spendere allo Stato in più, in rotabili i1{ proporzione del traHìco, dello stesso tanto disprezzato e temuto esercizio di Stato. . Se i miei due vecchi amici · avranno avuta la compiacenza di seguire la mia dimostrazione rigorosamente aritmetica, penso che incomincieranno a persuadersi di essere stati tratti in un grossolano inganno dalle fonti alle quali si sono ispirati. Ma a questo punto prevengo un loro interrogativo, sù per giù, uguale a quello che mi sono fatto nel mio precedente articolo(Rivista del 30 novembre) e cioè: data la sovrabbondanza dei mezzi d'esercizio come si spiega , viceversa, la loro deficienza , co~ la conseguenza disastrosa della sospensione del traffico, e relativi scioperi e serrate per mancanza di vagoni? Interrogativo, al quale non ho risposto allora categoricamente, per mancanza di spazio· ma a cui rispondo tanto più volentieri ora, analiti~ camente, sapendo di parlare con delle persone intelligenti non solo, ma anche relativamente pratiche di quel!' astrusél tecnica ferroviaria la di cui pubblica jgnoranza ha fatto lecito a pochi di condurre all' attuale sfacelo. · Tenuto ben fermo, come ho dimostrato, a base di doc_umenti inoppugnabili, nel citato mio precedente articolo: che i nostri impianti fissi corrispondono al doppio del bisogno, s'intende in via normale, come i vagoni; andando una parte dei vagoni ad ingrossare la proporzione delle macchine e delle carrozze, che insieme riuniti, come è sopra dimostrato corrispondono ad un terzo superiore al bisogno del nostro traffico sul confronto proporzionale dell' e-
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