40 R I VI S T A P O P O L A RE reali e migliorando l'assetto delle principali imposte personali. E considerando che in Italia non pare almeno per ora nè conveniente , nè possibile la sostituzione alle imposte dirette reali ed a quella di ricchezza mobile, d' una imposta generale di Stato, si scorge come non sarebbe possibile la cessione ai comuni delle imposte sui terreni e s:ui fabbricati e come quindi sia d'uopo restringersi a migliorare l' ordinamento tributario locale, senza troppo radicali trasformazioni. Il sottrarre ad arbitrari accertamenti le imposte personali , assiderle sopra fondamenti più sicuri e con saggio lievemente progressivo è un desiderato di quanti hanno studiato il problema, e del resto l'associazione d' un tributo personale diretto , lievemente progressivo, con larghe deduzioni in considerazione pure di circostanze di famiglia, ai tributi reali consente una tassazione più conforme allo stato delle ricchezze e non contradice all' indole della consociazione locale, quando all' imposizione reale si richiegga contributo già esteso. Così l'imposta pers~nale ha carattere di integrazione e di perequaz10ne. AUGUSTO GRAZIANI Ispettorato ferroviaearinoarefheiraroviaria L' on. Maggiorino Ferraris ha dato nuova prova della diligenza e del l' amore che pone nello studio del problem,~ ferroviario pubblicarado nell' ultimo numero della Nuova .Antologia un importante articolo sullo sfacelo ferroviario in Italia. Le conclusioni di tale articolo sono le seguenti: 1 • 0 Le ferrovie italiane, per le condizioni del materiak mobile e degli impianti fissi , era no al I go 5 in condizioni deplorevoli e disastrose. 2. 0 Occorrevano ,l'urgenza provvedimenti immediati e sopratutto adeguati , a fine di evitare , od almeno attenuare, le conseguenze gravissime del prossimo avvenire , specialmente per il nuovo esercizio di Stato dal 1 ° luglio 1905 in poi. 3.0 Le somme straordinarie occorrer,ti per il regolare assetto delle nostre ferrovie, come impianti fissi e materiale mobilecompresi gli accessi ferroviarii ai porti-si dovevano calcolare a più di un miliardo di lire da spendersi in circa dieci anni. Secon:lo lo stesso on. Ferraris come minimum straordinario per rimettere le ferrovie in condizioni normali occorrerebbero: I. 0 Una fornitura straordinaria di 140 milioni per coprire le deficienze del passato. 2. 0 Una dotazione continuativa di 50 milioni l'anno per rinnovazione ed aumento di materiale mobile in ragione dello sviluppo del traffico. 3. 0 Una spesa straordinaria Ji 200 milioni, per aumentare la potenzialità delle linee di maggior traffico e delle linee di accesso ai porti. 4. 0 Una dotazione continuativa di 50 milioni l'anno per ampliamento e miglioramento di linee, stazioni e binarii. Francamente noi non possiamo seguire l' autore di queste proposte, che se aggravano le responsabili ta dei governanti passa ti. che non provvidero mai ai bisogni del.le ferrovie , riescono comode a quelli attuali cui non sembrerebbe vero incolpare dell' anarchia , dallo sfacelo ferroviario presente la mancata spes:ì .... (ii un miliardo I Nelle proposte dell' on. Ferraris l'esagerazione è evidentissima per quanti hanno studiato il problema ferroviario. Gli esempi che va a cercare in Prussia e gli altri che uno scrittore dell'Avanti I è andato più da recente a trovare iu Francia non calzano per l'Italia. Per l'Italia rimangono inconfotati i confronti che il nostro collaboratore Morbelli ha esposto più volte desumendoli dalla Inchiesta Saporito (1). Se le cause dello sfacelo fossero quelle segnalate dal Direttore della Nuova Antoloxia rim:ir- - rebbe assolutamente inesplicabile il fatto che l'anarchia, lo sfacelo, sia cominciato :1 sc1dènz:1- fissa - dopo il 1° luglio 1905. Prima, anche senza la spesa del 1niliardo le cose andavano infinitamente meglio di ade~so. L'incremento del movimento ferroviario è stato superiore nel primo semestre di servizio di Stato a quello degii anni scorsi; ma non in grado tale da spieg:ire l'anarchia presente, il grandioso disservizio che tutti deplorano. Insistere come fa l' on. Ferra ris su questa deficienza di vagoni, carri, locomotive e impianti fissi è male perchè si devia I' ;1ttenzione dd pubblico dalla ricerca del le c:1use vere del fenomeno. Certamente occorrouo milicni, centi,uia di milioni , da spendersi in una serie di anni - e se molti se ne spendessero in breve tempo con molta probabilità si vedrebbero aumenure i guai-; occorrono sopptlltto per le locomotive. Ma è necessario immediatamente disporre meglio il servizio e addirvi un personale più adatto. Oggi come oggi chinnque v·iaggia si accorge subito che tutti gl' impiegati - e se non tutti la grandissima maggioranza - fanno il cornodaccio proprio. Nessuno si accorge che ci siano ispettori, capistazione, menti direttive di ogni grado; le ferrovie si può dire che fanno pregustare le delizie dell' anarchia. Si spendano , ad unq ue , i mili on i necessari - molto meno di guanti ne domanda il Direttore della Nuova Antologia; ma si riformi subito l'ordinamento e si provveda alla defìcien7.a-non numerica - del personale direttivo. Noi crediamo che sia suto grave errore, irnperdonabile errore, quello di avere immesso nella Direzione delle ferrovie dello Stato tutto il personale dello Ispettorato. L' Ispettorato nacque incostituzionalmente, fu composto con criteri camorristici e funziono peggio - ossia non funzionò mai ; nulla seppe impedire, nulla prevenire, nulla consigliò, nulla propose. Le sue origini e il suo funzionamento furono tali che anche gli elementi ottimi , che poterono entrarvi ecc. - e ve ne erano di eccellenti -- rimasero completamente neutralizzati, paralizzati. Ricordammo le requisitorie di E. Pantano per la fon.done negativa o positivamente disastrosa del1' 1s pettorato. Quali ne siano state le origini vogliamo ricordarlo riesumando un articolo fierissimo della Tribuna del 19 dicembre 1886 (La giunta del bilancio e I' Ispettoratoferroviario). L'autorevoìe giornale di Roma osservava : La questione della costituzionalità non si circoscrive ali 'onorevole Genala. Essa tocca la responsabilità di tutto il Gabinetto, e specialmente del presidenèe del Consiglio de; ministri. Quanto alla applicazione del decreto, che noi riteniamo incostitu{ionale e però nullo negli effetti suoi che scuotono i fondamenti della legge, ed offendono, colla disciplina e la gerarchia, diritti legittimamente acquisiti da altri impiegati di carriera , noi vogliamo aiutare la Giunta del bilancio a studiarla colla scorta dei nomi e dei fatti. Noi abbiamo bisogno di ricordare con quali norme , con quali criteri, con quali precauzioni e garanzie la legge accompagni e circondi l'ammissione di un cittadino nei pubblici uffici. La Giunta le conosce, e sa che costituiscono la base di qualunque amministrazione illuminata e morale. (I) Il Morbelli torna alla carica in questo stesso numero con un altro articolo convincentissimo.
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