Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 2 - 31 gennaio 1906

RIVISTA POPOLARE 39 e sociale, ma come si sa quello di minuta vendita nei comuni aperti esenta i grossi consumaturi e colµisce i piccoli; quindi se il passa 6 gio dal r.;gime di comune chiuso a quello di comune aperto non si compie con consccuti\'Ì procedimenti che rettirichino gli errori se le ingiustizie di accertamento, più gravi nel comune aperto che nel chiuso, si comprome~- tono i vantaggi della soppressione della barriera. Per chi guardi al.la sostanza pi Ll che alla forma, debbono preferirsi all"abulitione delle cinte le esenzioni sui proLlotti di consumo necessario e d'uso industriale. Ma l'esenzione da dazio impone per salvaguardare la tinanza comunale una riforma profondamente estesa e la sosti1.uzione di altri tributi: nel 1903 per tutti i comuni del Regno fra dazi· governativi, addizionali e comunali si sono percepite L. 2 r 2.669.41 I escluse le città di Roma e Napoli, provento assorbito per L. 152.231.473 dai com uni chiusi. Si comprende perciò come volendo il Majorana proporre una riforma, di immediata portata non troppo ampia abbia riguardato piuttosto altri elementi della tìnanza locale. Le sovrimposte sui terreni e fabbricati hanno dato nel 1904 un prodotto complessivo di L. 146.368.533, ma le proposte riforme si riferiscono ali' eccesso delle sovrimposte sul limite legale, e se vi sono comuni che non giungono ai 50 centesimi di sovrimposta ve ne sono alcuni che applicano anche oltre 500 centesimi: nel 1899 questi ultimi erano 74, e 59 imponevano da 400 a 500 centesimi, 172 da 300 a 400 cent: sopra un totale di sovrimposte in quell'anno di L. 13+.0+8.04G, 2516 comuni nel limite normale ottenevano L. 78.991.351 e 5635 eccedenti detto lirnite L. 55.056.695. Ai comuni che non hanno raggiunto il limite massimo di 50 cent. per lira d'imposta governativa sarebbe completamente impedito di sorpassarlo, cd a quelli che r hanno superato di eccederlo di misura più grande, mentre ìa legge vigen ·e consente che per spese determinate e con determirn1 te garanzie possano essere autorizzati a queste eccedenze. Il limite relativo si convertirebbe in assoluto e di più il maggiore provento dell'imposta sull'entrata su quella di famiglia o sul valore locativo dovrebbe erogarsi a riduzione a misura normale della sovrimposta. Quanto occorre per questo fine non è calcolato nel disegno di legge e non può esattamente calcolarsi sulla base dei documenti sino a qui pubblicati, poichè si sa quale somma conseguano mediante la sovraimposta i com uni che eccedono il saggio normale, non precisamente quale risultato dipenda dall'aliquota superiore ai 50 cent: Però pensando al numero ingente di comuni che eccedono del duplo, o del triplo o del quadruplo la misura normale, non si vedrà lungi dal vero affermando che una trentina di milioni occorreranno per ricondurre al limi te normale le sovraimposte, e quindi perchè si rientrasse in questa normalità bisognerebbe appunto che l' imp0sta -sull'entrata desse un provento superiore di trenta milioni a quello attuale delle imposte di famiglia e sul valore locativo e si accostasse ai sessanta milioni che il Majorana presume si conseguirebbero. Sulla qual cifra non mi sento competente a formulare un giudizio di previsione; solo osservo che forse i comuni, i quali non hanno sin qui applicato alcuna imposta personale , non adotterebbero l'imposta sull'entrata e per cio qualche detrazione dovrebbe farsi al gèttito calcolato in base al reddito totale dei contribuenti i tal iani. Difficilmente si avrà ad ogni modo margine per l'abolizione dell'imposta sul bestiame. Ma a parte ogni considerazione sulla destinazione delle somme ottenute dall'imposta sull' entrata in eccesso a quelle conseguite dalle attuali imposte personali locali, panni si debba plaudire alla istituzione di questo tributo, che e in sostanza trasformazione, con as etto più razionale dei tributi esistenti: tassa di famiglia e SLllvalore locativo. Quest' ultimo nel concetto del legislatore è un indice dell'entrata, ma perchè l'indice risponda al fine occorrerebbero molli avvcdimenti, ~ prima l' adozione d' u~1a serie di coefticienti varii a seconda della popolazione e via via crescenti, mentre in alcuni Comuni si colpisce con saggio uniforme l'affitto lordo; l'imposta di famiglia che alcuni Comuni applicano, distinguendo i contribuenti in categorie, pure mira all'entrata complessiva. Quindi il disegno di legge non fa che dare ai comuni uno strumento tributario più perfezionato, giustamente imponendo minimi d' esenzione e progressione nel saggio. Si dirà che permanendo le sovraimposte, i proprietarii di terreni e fabbricati contribuiranno alle imposte dirette locali, tanto con esse che coll' imposta sull' entrata, mentre i proprictarii di valori mobiliari , i professionisti contribuiranno alle imposte dirette locali, solo col tributo sull' entrata. Ma è già nel nostro diritto tributario ammesso che i recidi ti perpetui siano colpi ti più dei temporanei, e ciò giustitì.ca la maggiore tas~azione dei redditi delle proprietà rispetto a quelli del lavoro; quanto alla maggiore imposizione dei redditi fondiari rispetto ai mobiliari è tradizionale nella finanza locale, ritenendosi che la proprietà stabile abbia maggiore interesse e vantaggio nella consociazione comunale. Il sistema di percentuali lievemente crescenti-con detrazioni-è lodevole, salvo che qualche errore tecnico parmi sia incorso nella formazione concreta delle singole aliquote. Così, come esponemmo, un'entrata di 2000 lire è tassata al 01 50 °/ 0 previa detrazione di lire I 50, ed una superante 2000 ed inferiore a 3000 all' r 0 / 0 previa detrazione di L. 300. Quindi L. 2000 pagano ( 2000 - l 50 ). 0150 = 9,2 5 100 ed il contribuente dopo pagato l'imposta ciò L. 2000 - 9,25 = 1990,75. Invece L. 2005 ( 2005 - 300 ). l -----·--- = 17,05 IOO ha per pagano ed il contribuente, dopo pagata l' imposta, ha per ciò L. 2005 - 17,05 = 1987,95: donde non vi sarebbe interesse ad accrescere l'entrata da L. 2000 a L. 2005. Dopo L. 9000 cessano le detrazioni e si ha che L. 9000 pagano (9000 - 1000). 2 6 =IO 100 ossia il contribuente, pagata l'imposta rimane con L. 8840, mentre L. 9020 sono tassate al 2,50 °lo e pagano L. 225,50, ossia il contribuente, pagata l'imposta, rimane con L. 8794,50. Perciò sarebbe una perdita effettiva aumentare la propria entrata da L. 9000 a L. 9020. Ora se l' imposta progressiva deve colpire i redditi maggiori con saggio più alto non deve togliere stimolo all'incremento del reddito lasciando in posizione assoluta più favorevole il possessore del reddito minore rispetto a quello del reddito maggiore. Sono tuttavia queste fallacie di applicazione che possono assai agevolmente emendarsi e che per nulla scemano la bontà del principio. Anzi crediamo che si debba imporne l'adozione senza lasciare la scelta della imposizione per categorie che è fonte di disuguaglianza e di sproporzio,J.1i. Attuandosi i provvedimenti proposti dal Majorana il sistema tributario cornunalc rimarrebbe fondato sopra lo stesso ordine d'imposte indirette e dirette, ma si correggerebbe il sisrema tributario diretto, limitando i soverchi aggravi delle sovraimposte

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