Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 2 - 31 gennaio 1906

38 RIVISTA POPOLARE 20000 al 3 e gradualmente verrebbe elevato al S 0 /0 per le entrate superiori a lire 200000. L' imposta per classi ne comprenderebbe 39, la r.a da lire 800 a lire rooo, la 2.a da 1000 a r 500 respettivamen te colpite con tributo di lire 3,75 e di lire 5,50 e così progredendo di 500 in 500 lire sino all' 8.a che ~a invece da 4000 a 5000 lire, la quale pagherebbe oo lire, ed in quest' ordine sino alla 14.a che va da 10000 a r 5000 con imposta di 3-+.3,75, e con vario incremento alla 38." da lire 450000 a lire 500000 con imposta di lire 23750: la 39.a sarebbe costituita dalle entrate superiori a lire 500000 e gravata d'imposta di lire 25000. Un articolo successivo del disegno di legge rimette però in facoltà dei comuni anche di variare le aliquote o la misura dell' imposta, purchè aumento o diminuzione siano stabiliti in altrettanti decimi delle cifre indicate, il che, secondo il proponente non adduce alle perequazioni lamentate sull' imposta di famiglia) perchè il minimo imponibile, salvo deroghe eccezionali, è ri- _gorosamente fissato e la scala progressiva, in una ed altra forma dev'essere mantenuta. Tariffe normali si chiamano appunto quelle designate e vedemmo dapprima quali impedimenti ostino al can- _giamento della taritfa normale e quali uffici siano assegnate all'imposte nell'entrata a tariffa normale. 11 metodo di accertamento è .fondato in linea principale sulle risultanze delle rilevazioni dirette, ma in linea subordinata e quasi a complemento e correzione si può ten·er conto del valore locativa del- r abitazione del contribuente, in relazione al numero dei componenti la famiglia. Si accordano diminuzioni di decimi dall· entrata così valutata, e il contribuente abbia a suo cariéo gli ascendenti o altro parente od aftìne non oltre il quarto grado, ed abbia almeno tre tigli conviventi d'età non superiore! a 25 anni. Soggetto dell'imposta sull'entrata sono le persone fisiche, non le società commerciali, perchè si calcola che in tributo globale i profitti vengano colpiti nell'accertamento del reddito degli individui che le com pongono. Per i cittadini sono oggetto i reddiri che ritraggono all'interno od al1' estero; per gli stranieri quelli che ritraggono nel Regno, e si escludono soltanto i proventi straordinari, che abbiano carattere di aumenti patrimoniali, sommando coi redditi del capo, quelli degli altri membri della famiglia. Sono deducibili gli oneri della proprietà fondiaria, le spese e passività inerenti alla produzione e quei pesi che senza ritìettere l' uno o l' altro cespite, gravitano sull'insieme del1' entrara. La tassazione avviene di regola nel comune di residenza dei contribuente, ammettendo la compartecipazione all' entrata di altri comuni in cui le fonti di produzione si trovino, quando essi comuni applichino pure l'imposta sull'entrata e ivi si produca almeno un terzo dell·entrata complessivamente accertata nel comune di residenza: nel caso mancasse in tali comuni l'imposta sul1' entrata si concederebbe un abbuono al contribuente per la parte derivante dalle fonti menzionate. La procedura di accertamento è con poche modificazioni quella vigente per l'imposta sui fabbricati e per quella di ricchezza mobile e la competenza è attribuita alle commissioni costituite aumentate di numero, dando a qualunque contribuente del comune facoltà di denunziare le omissioni e le proposte tassazioni a nome di altri. Per garantire i comuni piccoli da gravi scosse e da attuazioni di nov1tà, che fossero impari alla loro importanza si dispensano dalla sostituzione alla tassa di famiglia o di valore locativo dell'imposta sull' entrata i comuni con popolazione minore a 1000 abitanti. Q_uanto alla prodùttività del nuovo cespite il Majorana promette che in 702 comum del Regno le imposte da abolirsi danno appenà_ un provento annuo di lire . 250; in 727 comum quello di ann~e lfre 30 ; in altri ror 2 comuni quello annuo di lire 1000, che sopra 6-137 comuni~ ì quali applican(, i due tributi ve ne sono 5385 che ritraggono un provento annuo non superiore alle 5000 lire 1 e che nei comuni o~re sono applicate danno oltre :26 milioni di lire 111 complesso. Aggiunge che quando 1' on. Sonnino proponeva l'imposta genetale sull'entrata ne pre, edeva un gèttito di 5 milioni nel primo anno, di circa IO nel secondo; destirtati a crescere coll' aumènto e l'espansione dì essa, ma partiva da un mi nirno effet-=- tivo imponibile di lire 500 (da L. 2000 con esenzione dell'entrata iniziale di L. r 500) e con aliquote assai basse e tenuemente progressive , ed in co1~- dizioni finan:iiarie ed economiche ben di verse. Riferisce ancora che il disegno Gagliard~ prevedeva dal tributo generale progressivo sull' e_nfratà U_rl gètti to di 20 milioni di li re , l'artehdo da un minimo imponibile di L. 5000 e da aliquote gradatamente crescenti dall' r al 5 per cento, è lasciando in vigore le altre impost . esistenti. Se si sup~o-: nesse che tutti i t:oh1uni del Regno adottassero l' imposts. ·sull'entrata e ne ritraessci'o un gèttito p1•òporzionato a quello otte11uto dai G-+.37 che applicano la tassa di famiglia o quella sul valore locativo od e1'\trambe, si potrebbe calcolare sopra 35 mì-- lioni. D'altro canto valutando il reddit9 sottopost9 ai tributi diretti crarìali sui terreni, sui fabbricati, sulla ricchezza mobile~ ai disopra dei -+ rn i li ardi ed anche suppotie_ndo che solo metà rappresenti un1e1i.tì"ata imponibile, èd in media tassata al 3 °/o ì avrebbe un presumibile gèttito di Go milioni. Così che il Majorana conclude: <e r0 certamente l'imposta potrà dare ai comuni quei 26 milioni che ora traggono dalla tassa di famiglia e da quella sul valore locativo; 2° se i comuni sappiano e vogliano attuare la ·gamente le riforme che la legge àdditerebbè ed a cui qua i forzatamente li i11dirizzerebbe, potrebbero ritrarre un gèttito annuale dall'imposta_ sùl.::. l'entrata, che supererebbe i sessarlta milioni. Se per l'abolizione necessaria delle vecchie tasse personali occorrono soltanto circa 26 milioni dei sessanta che potrebbe rendere l' imposta sull'entrata, sono altri 3-+-milioni, che , volendolo, i comuni possono agire a sgravio delle ovrairnposte ai tributi diretti, possono servire a riforme del dazio consumo, con la soppressione delle <:inte, po ono condurre ad abolire la tassa sul bestiame agri..:olo e quella di esercizio e rivendita >). Se ora vogliamo sinteticamente considerare le disposizioni del disegno, di cui ho riferito con qualche minuzia i particolari, possiamo dire che a due punti sostanziali le riforme si riferiscono: al regime delle sovraimposte, alle imposte di famiglia e sul valore locativo. Invero quanto al dazio consumo si sostituiscono forme di percezione meno imperfette a quelle imperfettissime della minuta vendita e si stabilisce che i consumi più nccessa i e le materie prime dell' industria debbono esentar i a preferenza di altri prodotti, ma si vieta la soppressione totale del dazio ai comuni che eccedano il limite legale delle sovrimposte, si impediscono anche le attenuazioni di carico daziario totale, sino a che nel limite legale non sieno rientrati, mentre si ammette e promuove il passaggio da comuni chiusi ad aperti. Ora, nonostante la correzione dell'accertamento del dazio sulle carni e sui materiali di costruzione ed i foraggi, rimane per notevole sfera di prodotti il sistema della minuta vendita e la soppressione delle barriere può rendere anche più sproporzionato il carico tributario. Certo il dazio dal comune chiuso ha tanti inconvenienti d'indole economica

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