Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 1 - 15 gennaio 1906

4 RIVISTA POPOLARE condo scrutinio ron 430 voti contro 361 a Brisson. Nel primo scrutinio Brisson ne aveva avuto 338, Faure 224 e Waldeck Rousseau 184. Waldeck Rousseau desistette in favore di Faure. Si dice che sognasse di divenire Imperatore! 8.0 Emilio Loubet. Eletto il 18 Gennaio 1895 con 483 voti contro 279 a Meline e 23 a Cavaignac. I reazionarii visto che colle vie legali non potevano abbattere la repubblica ri.cor:,1eroalla cospirazione e alla violenza ; ma i tentati vi finirono in una farsa indecente · e si ridussero all'ammaccamento del cappello di Loubet per opera di un mascalzone do1 rato, il barone De Christiani. Le trnppe che dovevano fare il pronunciamento e favorire il colpo di mano de Deroulede non si mossero. Si mossero i socialisti e il popolo di Parigi, che fecero scorta di onore a Loubet e tolsero la voglia ai reazionari di farsi vivi un'altra volta. Loubet fu accusato di panamismo, ma la sua presidenza è stata delle più oneste e delle più corrette. Sottò Loubet ebbe termine lo scellerato antidrey~ fusismo. ♦ Divertimenti liberistici. - Un bravo giovane, che mette fede, entusiasmo, intransigenza nella difesa del liberismo è rimasto certamente amareggiato dal1a riproduzione dei brani dell'nltimo libro di Vilfredo Pareto , in cui opportunamente si fa la distinzione tra l'homo oeconomicus e l'uomo reale e si conchiude contro l' intolleranza e il dogmatismo liberista. Egli ha cercato conforto riprodueendo altri brani dello stesso Pareto , uei quali si biasima severamente il protezionismo e riferendosi all'articolo pubblicato dalla nostra Rivista nel N.0 del 30 novembre scri've: e Da q nanto abbiamo riportato si vegga se per i protezionisti il Pareto ha risparmiato le sue sapienti e vigorose scudisciate e se ad es~i o a noi e ha assestato sulla. dura cervice sante legnate. » Il suo 1·elativismo economico non infirma il PRINCIPIO del libero scambio ..... • Ma bravo, bravissimo! Eccoci in perfetto accordo. E chi ha mai infirmato in q11este colonne il PRINCIPIO del libero scambio? Qui si sostenne, ad esempio, che l'Inghilterra aveva tutta la convenienza a sacrificare l'agricoltura ed a mantenersi liberista; altra volta si disse che si avvicinava il momento in cui il liberismo si sarebbe imposto come un buon affare alla Germania. Un inglese, il Rider Haggard dopo di noi, ha intravvisto il momento pauroso per l'Inghilterra, in cui sarebbe stata una necessità per essa di tornare alla protezione della propria agricoltura ..... Ed il momento pare vicino. Sarebbe stato possibile dieci anni or sono il ciamberlanismo ia Inghilterra? Il mutamento delle condizioni suggerirà il mutamento · del regime doganale. Tutto questo corrisponde a quel relativismo , a quello sperimentalismo economico , che noi abbiamo sempre caldeggiato e eh' è. stato combattuto con molta dose di fanatismo e qualche volta con un buon pizzico di rnalafede dai liberisti, che pappagallescamen tè ripetono ciò che scriveva Bastiat sessant'anni or sono e in condizioni assai diverse dalle presenti. Ciò che Pareto scrive in difesa del PRINCil>IO del ]iberismo, in nome di un' astrazione, in nome del- }' homo oeconomicus non ci ri~uarda o meglio l' accettiamo. Ma Pareto - e qnesto il bravo giovane di cui ci occupiamo dovrebbe far conoscere ai propri amicicon onestà rara e con coraggio rarissimo le legnate sante le ha assestate esplicitamente a sè STESSO condannando la confusione fatta altra volta tra l'uomo reale e l' uomo ideale. Il sullodato bravo giovane commette poi una sciocchezzuola-non vogliamo dire una innocua malignitàconoscendo i nostri metodi polemici scrivendo, a proposito di un brano di lettera direttagli dallo stesso Pareto e da lui pubblicata: « mettiamo pegno che i protezionisti -- noi -- che hanno tentato di attaccare l' on. De Viti e i liberisti citando brani di un' opera del Pareto, non accenneranno mai a queste parole. > Queste parole, che dovrebbero farci paura eccole: Caro Professore, (1) Ottimo il discorso dell' amico De Vi ti, che elb, con ottimo consiglio ha pubblicato. Mi creda. sempre suo aff mo Vilfredo Pareto Le abbiamo riprodotte anche in grassetto per far piacere al bravo giovane, cui vogliamo bene ; aggi un• giamo, per accrescere il suo <'OmpiRcimento che ci associamo alla lode del Pareto al De Vit.i 'pel ·suo atteggiamento ostile al modus vivendi. Poteva il Pareto non lodare il De Viti, che dava nn ·calcio ai suoi dogmi e alla sna intransigenza liberista. e dava prova di aver messo giudizio? E potremmo non lodarlo noi per lo stesso motivo? Se ne convinca il giovane nostro amico: noi vogliamo, non la morte, ma il sincero pentimento dei peccatori. Lo abbiamo detto altra voi ta, e lo ripeteremo sempre. ♦ Una lettera di Don Murri a }1ili ppo 1'urati. - -L'ultimo nmuero della Culii1,ra sociale pubblica questa epistola: 011,. T,A,rati, ella avrà certo seguìto con i11teresse le vicende della recente elezione politica del collegio di Muntagnana. Non so che cosa ne abliia pensato: io, io non mi aspettava, a cosi breve distanza dall'altra mia, un caso si tipicamente illustrativo delle osservazioni di q nella lettera. La rovina del collegio politico di Montagnana data proprio dalla conquista di quel municipio da parte dei socialisti. Quei buoni figliuoli si diedero subito ad una lunga serie di piccinerie aoticlericaìi; fra l'altro, scovarono la lotta di classe e il parassitismo horghese !!.in nelle canne dell"organo ctella collegiata e sospesero il magro assegno dull'organista, sicchè l'organo tacque: e si venne a 1111 punto che il parroco fn indotto a lasciare la sua chiesa e il paese. Gli animi si esasperarono e la reazione venne fulminea; e un mio carissimo amico, il sac. Maletti, sollevò l'indignazione del paese contro l'amministrazione popolare, che alla prima occ.Asione fu cacciata via dal m un ici pio vergognosamente. Venne roi la ,norte del socialista on. Carazzuolo; e nel collegio vacante, contro la candidatura dell'amico e collaboratore suo Ivauoe Bonomi, sot·se quella del professore Stoppato. Lei saprà il res~o; saprà che uno dei nostri migliori propagandisti , G. Bertiui, andò - non dico che facesse bene - a combattere Bonomi e sostener..., Stoppato; saprà che anche il Bonomi fu nauseato cldl'intolleranza socialista, e che egli ebbe una solenne disfatta, per i vot; dei cattolici. Così voi avete perduto ancora un collegio, ed in luogo di uno dei vostri migliori, al ~uale anche io avrei volentieri dato il mio voto, uno dei più autentici - ed anche dei più autorevoli - 1·app1·esentanti del conservatorismo veneto se lo è visto, senza grande fatica, cadere sulle braccia. Se ciò vi sta bene a voi socialisti, 10 non ho nulla a ridire. Ma mi permetta, on. Turati, di dolermene, se non per gl' :nteressi del sig. Satanasso, dei quali io sono cattivo giud,,:e, per quelli del proletariato di Montagnana e per la causa dèlla democrazia. • R. Murd Abbiamo riprodotto questa lettera del valoro~o apostolo della democrazia cristiana perchè il caso d1 Montagnana si riproduce spesso dove i socialisti s' impadroniscono dei municipi; e ciò avviene, a tutto _loro danno, non solo per la intransigenza e pel fanatismo che spesso li caratterizza, ma anche e più di frequente (1) I puntini n1m li mettiamo 001, ma il bravo gic vane che pubblica la lettera del Pareto.

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