Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 1 - 15 gennaio 1906

RIVISTA POPOLARE 3 Il fatto in un paese liberissimo ed a suffragio universale costituisce davvere un indice quasi infallibile di tali 11mori. I ri-mltati sono tali da confermare che la Franeia approva ~,ienamente il gran,ie avveuimento. Qalche posto perdettero i radicali; ma altri ne g11adagnarono i partiti, che fanno parte del blocco repubblicano e in Senato per la prima volta entrano due socialisti, uno dei q iali, il Flaisl:lière, divellne abbaHtanza noto come sindaco di Mar::;ig-lia. Le elezioni senatoriali quest'anno avevano un interesse m: ggiore perchè il Congresso deve nominare il J8 gennaio il Pref-.idente della Repubblica per il futuro sette11nato, che ('omincerà il 18 febbraio. I reaziollari enino forti. per l'alleanza di alcune frazioni del partito rei ubblicano elte uella. CR mera non hanno .i pprovato l'alleanza wi Socialisti e la politica di Combe:-;, che cond1:sse alla separazione. Le elezioni senatoriali hanno scongiurato il pericolo di uu trionfo dei nemici della repubblica. i quali soccomberanno per nna cinq 11antina di voti. I pericoli che potrebbero correre le istitnzioni, del resto sarebbtro remoti e indiretti, poichè l reazionari non hanno osato di mettere inuanzi nn candidato proprio nnlirepubblicano, ma hauno IUanifestate le proµl'ie simpatie e la propria alleanza per un candidato schiettamente repubblicano, ma antisocialista e.d antir.ombista, il Doumer. Il quale ha delle qualità non comuni ed ha jl torto vero di scimiottare un poco l' lmperialisrno di Roosevelt e di avere acrettato l'appoggio dei nemici della repubblica: appoggio che si è palesato replicatamente colla elezione alla Presidenza della Camf'ra dei Dep11tati. Se il Doumer, Ci)me pare assai difficile, riusc,s::;e non ci sarebbe da temere molto dal proprio imperiali~mo, perchè la Costituzione della repubblica fraucese è ben d1vrn;a da quella della repubblica 11ord-americana e non aceorda alcnn potere al Preside11te. Ne fa un piccolo porco settenn:1le, che fonge da e.ipo dello Stato, ma non gove1·na. Pen:iò Bjomson ed altri transfughi del repubblicanismo di Norvegia ebb1::ro ragio, i' d. d ,,. t,' v i.1 J?,,1111'.;, e' J una 1·epubblica mo11archica. Data q 11esta costituzione si carii:,ce che i C,llldidati alla repubbli<:a non abbiano diritto e dovere di fare un µrvgrnmrna, come avrebbe desiderato il socì;,Jista Turati. Il farlo avrebbe dato la parvenza di ussnmere delle arie imperialiste sem · plicemente ridicole. Noi ci Riamo occu patì al tra voi ta dei difetti e dei pregi di questa Oostit 1zione; aggiungiamo soltanto che j p'regi deri vallo delle partif'ol~ri cundizinni della Francia dove e auc01a forte il militarismo e ::;ono viYe le tradizioni e le influenze imperialiste. Il candidato cli' è quasi sicnro di rinscire è il Senatore Fallières, di saldi8sime con viuzioni repubbiicane e che gode della fid ncia dei repubblicani e dei socialisti. Si fanno i nomi di Com bes, di· Bourgeois, di Deschanel, di Rouvier; ma non hanno alcuna probabilità di raccogliere un discreto numero di voti, ammeno che la lotta tra Fai! ieres e Donmer essendo troppo viva all'n ltima ora non si venisse ad una transazione sopra un nome, tra i meno combattivi e che suscitano meno sospetti e meno paura tra i diversi partiti. Loubet sarebbe stato rieletto forne senza competitori; ma egli non ha voluto saperne di una seconda Presidenza. Questa sua detern1inazione merita lode ed am~irazione perchè non capita ogni giorno trovare uommi, che rinllnz.iano agli onori ed al milione e 250 mila lire all'anno, che )a Pre::iidenza della Repubblica in Francia assicura I ,er sette anni. Il rifitito va notato particolarmeni.e i11 Italia dove l'arrivismo e la pezz:enteria politica S}Jingono molti a far moneta falsa - in quanto a cambiar casacca è cosa troppo nota e se ne hanno esempi scandalosi ora nelle persone di De M<trims e di Mira - pur di arrivare ad essere sottosegretari di Stato a diecimila lire all'anno ... I Presidenti della Terza repubblica francese. - 1.0 Adolfo Thier.-i. Fn eletto ad una·1imità il 17 feb braio 1871. Era orleaui~ta; ma quando vide l'impossibilità di una restaurazione monarchica si converti sinceramente alla Rep 1bblica. La durata della sua caric<1. non .era determinata e l'Assemblea dei 1·urali lo li cenziò il 24 maggio 1873. Thiers aveva. detto: li repubblica sa1·à conse1·vatrice o non sarà. Ma egli era troppo sinceramente repubblicano, benchè conservatore, per riuscire gradit·J ai reazionari. 2.0 Il Maresciallo Ma,ì Mahon. Era l'u,)mo della rea· zione e venne eletto il 24 maggio 1873, con 390 voti. contro 1 dato a Grevy. La sinistra si era astenuta. La sera della elez.ione Ma,e Mahon si recò da Thierti per domandargli se doveva a'}cettare o ri tiutare. Thier::1 rispose seccamente: « Maresciallo vi h) dato spes,;;o dPgli ordini, mai dei consigli. " Mac Mahon era un sioeero reàzionario; come tale costrinse il ministero Jules Simona dimettersi il 16 mag· gio 1877. Lo sostituì il ministero Buffet che fece le elezioni famose condotte da Gambetta pel partito repn bblicano. Le elezioni dettero nel 1878 la maggioranza di 363 vot.i ai repubblicani. Gambetta aveva posto il dilemma al Presidente: dimettersi o sottomett~rsi. l'Yiac .Mahon che non volle ricorrere alla forza, for.::1eper la viltà del famoso Conte di Chambord, si dimise la sera deì 30 gennaio 1879. 3.0 4.0 Jules Grevy. La stessa sera in cui si dimise Mac Mahon si riunì il Congres:;o e nominò J ules Grevy con 563 con voti contro 99 dati al generale Chansy, 5 a Gambetta, 1 al Generale De Lfl-dmirault, 1 al Daca di Aumale e 1 al Generale de Gallifet. Spirato il manda.to, il 28 Dicembre 1885 Grevy, 11110 dei tre Jules che nella Camera dei Deputati-gl1 altri due erano J ules Favre e J ules Simou- avevano combattuto soli contro l'Impero venne rieletto con 457 voti contro 68 a Brisson, 14: a de Freyecinet e 10 ad Anatole de la Forge. Due anni dvpo la Camera dei deputati in un modo solennP, e severo co::itrinse Grevy a dimettersi solo perchè il Genero \.Vil~on aveva commesso delle pic~ole porcherie. 5.0 Oarnot. Il 3 dicembre 1887 giorno delle diillissioni di Grevy ri procedette all'elezione del successere. La canditatura di Jnles Ferry aveva le maggiori pro·· babilità; ma egli era impopolarissimo, odiato dai parigini. Contro di hi si agitarono i sobborghi di Parigi; i manifestanti percordero le strade al grido di Viva la repubblica I Abbasso il Tonkinese ! Le trnppe furono cònse~nate e l'Hotel de Ville si armò. A primo l:lcrutinio i voti si divisero così : Carnot 303 Ferry 212, generale Saussier 148, de Freycinet 76, generale Appert 72, Bri8sun 2·,, Floquet 5, Anatole de la .Forge 2, Felice Pyat 2, Pasteur 2. e Spiller 1 Ferry era battuto e ritirò la propria candidatura. Al i:,econdo scruti uio Carnet fu eletto con 616 voti., contro 188 al generale Saussier ed altri dispersi. Carnot era uomo mediocre; ma di rigidissima mo· rali tà; e in q nel periodo era una garanzia necessaria. Sotto la sua presidenza fu atterrato il boulangismo. I suoi poteri stavano per terminare quando egli fu assassinato a Lione da Caserio. 6.° Ca8imiro Perier. Il Congresso fo con vocato il 26 giugno 1894, immediatamente dopo l'assassinio di Carnot. La sed11ta per l'elezione durò appena .due ore Perier fo nominato a primo scrutinio con 451 voti contro 195 a Brisson, 97 a D I puy, 53 al generale Trovier e 22 ad Emmanuele Arago. Perier combattuto dai radicali e dai socialisti era impopolare perchè rappresontfmt,e la bancocrazia. Dopo varii incidenti e dopo appena un anno di Presidenza egli più cbe dimettersi scappò dal\' .Eliaeo il 15 Gennaio 1895. 7. ° Felix Faure. Per la sua nomina ricominciò la lotta tra la destra e la sinistra. Faure fu eletto al se-

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