12 RIVISTA POPOLARE mutata è la condizione psicologica delle popolazioni del Sud; le quali dopo 45 anni.di unità, di scambi di prodotti e di penetrazione giornalislica , di discussioni acri e appassionate , di sviluppo di ferrovie e di telegrafi ecc. avvertono quella ditferenza che prima non sospettavano nemmeno. I maggiori uomini politici del sud dopo il 1860, anzi: dando prova d' ignoranza crassa sulle condizioni del proprio paese ne esaltarono , con spagnolesca albaoia, la ricchezza. Il grave errore, la illusione b:t· lord~, venne rilevata e deplorata da Giustino Fornrnato e dallo stesso Nitti. Non è facile un inventario esatto di ciò che era economicamente e socialmente il Sud nel 1860; ma da studi fragmentari ed anche in tempi più recenti-salvo, forse, che per la Basilicata - viene pienamente confermato il mio giudizio , eh' è- pure quello di Giustino Fortunato che tanto conosce, illustra ed ama il mezzogiorno, e cioè: che il Sud abbia progredito moltissimo, pur rim:111endo sempre tanto lontano dal Nord , che ha avuto la fortuna di progredire pure lasci:lllL10 inalterata la primitiva distanza (1). . Accennai a studi frammentari. Ne ricordo :ilcum che mi sono noti- Un modesto p:-ovinciale , il signor F. S. Vista con cifre, con descrizioni, ·ha confrontato 'Barletta prima e dopo il 1860 (2) ed ha dimostrato il grande progresso, che vi si è verificato. Il Vista pubblicò il suo i~ teress,111tissimo studio comparativo come sdegnosa protesta contro i pessimisti, contro i laudato-restemporibusacti ed avvertiva che le osservazioni su Barletta si potev:1:10 applicare a Bari, a Trani ec. Più tardi un altro meridionale, ii Prof. Fr. Marzano, nello stesso intento dimostrò che le condizionieconomichedella provincia di Lecce (3), non autorizzavano quei piagnistei sulle sua povertà, che si ascoltavano da qualche tempo. E in questa stessa rivista ho <limo.strato i11 base agli elementi di fatto pubblicati dalla Camera di Commercio di Bari, che neìla omonima provincia il progresso economico era stato considerevole, superiore a q nello medio di tutta Italia, precisa men te dal 1887 in poi-cioè dall'epoca che viene indii.::ata come il punto di partenza dell'immiserimento e della decadenza della Puglia ! · Con ciò non intendo menomamente sostenere che si stia bene nel mezzogiorno ; nè intendo associarmi al Vista che deplora il sorgere di nuovi bisogni, il desiderio del superfluo nel mezzogiorno. No ; nel mezzogiorno si continua a star male ed è meschina la ricchezza sua ; ma pel passato si stava peggio e si era più poveri. No; nel mezzogiorno manca ancora il necessario; ma prima ne mancava di più. No ; l'incremento dei bisogni non e un male ; m.t è lo stimolo più efficace , il massimo prupdsore delle trasformazioni progressive! La digressione e stata lunga; ma mi è parsa op- ( r) Ecco il brano più carattertst1eo del giudizio di Fortunato: (( se rimontiamo noi Meridionali non più che al 1866, (( dobbiamo convenire che un lunghissimo cammino da allora <<ad oggi è stato percorso. Che cosa eravamo 50 anni fa? <<Se solo si potesse paragonare un contadino di quel tempo e <<un contadino di ora, pur di questo remoto angolo della Bau silicata, si vedrebbe che ben altro uomo, più progredito, <<n'è venuto fuori n. (H Dovere politico. Nella Rassegna pugliese, novembre r 898). (2) Barletta. St. Tipografico Delli Santi. 1899. (3) Lecce, Tipografia cooperativa 1903. portuna ed anche utile, se :1011 assolutamente necessaria. E torno all'esposizione - anzi alle due esposizioni di Brescia: qudla del 1857 e questa del 190-t. Un indke confortante <lè;la differenza tra le due epoche : per Ja Esposizionebrescianadi oggettinaturali, industriali e di bellearti, promossa dall' A ter.eo, nel 1857 in tutto Municipio r Camera di Commercio spesero ..... Lire 6000 ! ! I soli fabbricati della esposizione del 1904costarono Lire 240,000 ... Queste due sole cifre dii.::0110tutto e lasciano intendere le differenze nel resto del grande progresso cbe si e verificato nella provincia di Brescia. La popobzione tra queste due date è cresciuta da 414,000 a 560,000 cioè di oltre il 35 °lo; il bilancio comunale <la L. 1,119,000 e passato a L. 2,028,000 nel 1903. Lo svi! uppo e stato relativamente assai modesto ; ciò che ci servirà a spieo-are alcuni lati non d~gni <li a111mriazione. Più confortevole e degno di nota è lo sviluppo del la viabilita: la sola provincia dal 1866 al 1904 spese L. 12 213,000 per 486 chilo metri di strade che costa rodo L. 25,129 al chilometro - in Sicilia s1 e arrivato a spendere L. 100,000: lo rile·1ò la Commissione d'Inchiesta parlamentare del 1867, di cui fu relatore il Bonfadini - ; in tutto ha oggi 2790 chilometri di strada oltre le ferrovie e le elettrovia Brescia-N ava-Caflaro. Per la provincia ha una considerevole importanza la forza idraulica di cui si può disporre. Sècondo il ministero di Aoricoltura e Commercio sarebbe di 12542 cavalli; ~la è molto superiore. Il solo Chiese ne potrebbe dare 13,687. Il J?ott. G~ag~ cal~~la che si potrà disporre di 200 1111lél cavalli 1.hnam1c1e vede il grande avvenire ~con01_nico della prov_incia nella ricchezza delle forze idrauliche. Intanto sui canali del Consorzio che utiliua le acque. della Marchesina e del Celato si contano 75 opifici e si crearono nuovi salti per una forza complessiva di oltre 1000 cavalli. Ciò oltre i canali importanti ad uso di bonific~ tra i quali merita speci,tle menzi_one quallo fatto ad iniziativa di Ercole Strada. La pnma concessione pa produzione e trasporto _difor~e ~lettriche data dal 1883 in ftvore Jdb ditta Heftt per un impianto di 60 cavalli destin.ito ad iJl?m!nare il cotonificio di Roè. Oggi ci sono concess10111 per 19 200 cavalli dinamici. Nota il Gn;iga che nel 1857 appena si facevano i primi esperimenti d'illuminazione elettrica nelle piazze di Parigi e di ~i~ne ~er ope'.a di Foucault ; nel 1883 nella provmc1a d1 Brescia erano impiegati 185 cavalli. dinamici_ ; 18,500 nel 1904. La sola Società elettnca bresciana provvede alla illuminazione pubblica e privata mediante 1~0 lampade ad arco e 15000 ':<l inca~descenz,\. ed .altm.enta 230 motori per uso mdustnale con ~ 1mp1e_go di 800 cavali i e fornisce la I uce a 24 paesi. La ncchezza delle forze idrauliche sia per l'industria, sia per l' aoricoltura sarà accresciuta dagli sbarramenti, che soio proposti e che indarno consigliò il Capitò alla Sicilia. Data questa ricchezza di forze id'.auliche .l'. impressione che ricavo dalla lettura dei dettagli e che il progresso di varie industrie avrcb_be potut? e~sere maggiore; qualcun:1 lu anche regredito. Nell 111s1eme il progresso è sempre notevole. Ma dove è maggiore e davvero confortante è nell'agricoltura, e nello allevamento e nella trasfor-
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