708 RIVISTA POPOLARE zione musulmano araba fece riversare sulla Persia, sull' Asia minore e su la Siria parte è.ella corrente dei turchi migratori, canalizzati fino allora nella vecchia via Scitica. Allontanandosi dal loro aro biente originario , il loro stato sociale cominciava a mutare: non essendo piL1 nomadi come prima, cominciarono a tentare una cultura elementan: e a formare delle società. Si orientarono prima verso la Persia , poi verso la Mesopotnmia entrando come mercenari al servizio dei Kalìffì arabi, i quali li spinst:ro più tardi a colonizzare I' Asia minore. l•'ormarono allora delle società civilizzate donde sorse tutto un corteo di sapienti che illustrarono la civiltà arabo-musulmana dedicandosi alle arti e alle scienze e tre grandi dinastie, ultima delle quali l'ottomana che più tardi fece un passo verso l'occidente seguendo il cammino che dovea condurla a Costantinopoli. Ma la serie di grandi e continue guerre che essi dovettero sostent:re contro i nemici sempre più numerosi dovevano fatalmente ritardare il loro sviluppo sociale. Tuttavia, ciò che importa notare è che in tal periodo il popolo turco era venuto a realizzare la sua conquista agricola nell'Asia minore. Terr_a tappa. - È caratterizzata dalla fecondazione dell'ele mento europeo nello spirito asiatico dei turchi. Ma solo al principio della seconda metà del sec. XVfl( la Turchia tentò timidamente di evolversi nel sens0 delle idee occidentali. Or non è a meravigliarsi che il movimento liberale del 54 abbia por tato a nulla, giacchè le leggi non possono non essere sterilì quando non sorgano dai costumi degli uomini. :vta da allora, al fallimento amministrativo dell' impero ha. risposto la rigenerazione intellettualt: d'una parte del popolo turco. Una nuova generazione si è fornrnta e se questa non agisce sulla presente situazione, gli 'è che l' edu_cazione europea, trovando terreno propizio in una società orientale, non può non aver bisogno di tempo materiale per svilupparsi organicamente. Le evoluzioni del popolo russo son procedute per ragioni storiche assai lentamente sempre ; ma tutta via , nella ·nuova società turca , vi sono elementi vitali sufficienti perchè possa vedersi la nazione energicamente svegliarsi dal lungo torpore nel quale parea dovesse languire per sempre. La situar_ione attuale. - L' attuale generazione turca non vuole che liberamente pensare e liberamente agire, senza che il suo lavoro e il suo onore sieno esposti continuamente al capriccio e all' intrigo. E ,sa reclama riformt: libere per tutti i sudditi del sultano: essa approva quindi l'azione di tutti quelli che cercano di scuotere il giogo intellettuale e odioso dell' attuale governo. Il solo punto sul quale i turchi chiamano l'attenzione dei loro compatriotti è che conviene elevare i mezzi d' azione ali' altezza del fine che essi si propongono e di abbandonare la politica che consiste a far del regime liberale futuro un monopolio di razza. La soluzione del problema orien · taie dev' esser cercata sopra tutto nella soppressione di due ineguaglianza che sono la fonte di tutte le difficoltà: l' ineguagianza politica a pofitto dei musulmani in generale t: l' ineguaglianza economica che ne deriva. S'impongono pc:rciò un largo decentramento e una saggia amministrazione finanziaria. L' ineguaglianza politica cesserà quando si chiameranno all' amministrazione delle provincie e dello Stato un più gran numero di cristiani e si diminuirà quindi il numero fantastico di funzionarii musulmani , quando si ripartirà negli impiegati Jello Stato una giusta proporzione fra i turchi e non turchi, prendendo per guiJa le cifre rispettive della popolazione. I turchi illuminati vedono di buon occhio simili riforme per le conseguenze che ne risulterebbero , specialmente contro l' inegua_ gl ianza economica veIla quale soffre la nazione. Simili riforme preconizzabili renderanno ali' agricoltu;a, al commercio e ali' industria migliaia di giovani istruiti che lo S,ato annichila: gli sforzi individuali diwnteranno più 111tensi, poi che il mancante spirito d'iniziativa è penetrato nella vita ei turchi; e la so.;ietà tutta mostrer~t d'essere realmente prop gressista. Con tali riforme generali i Balcani non saranno più 1n preda a quelle c,isi terribili che allarmano l'intera Europa. 1 piccoli stati non possono vivere isolati, abbandonati alle proprie forze, esposti a tutte le vicissitudini, ma è necessario che si :;volgano intorno a un più solido e possente organismo politico che non pensi ad assorbirli. Parecchi principati balcanici sono costretti a cercar punti d'appoggio or dalla parte dell' Austria, or dalla Russia. Onde gelosie e complicazioni incessanti. La pace generale è minacciata continuamente. Or un tatto mnegabile è questo: che non ostante il riconosciuto valore dei suoi soldati, la Turchia nuova non è portata a conquiste militari: essa sa bene oramai che le vittorie durevoli e fecondi si accentrano esclusivamente sul terreno economico e scientifico, e non ignora che la serie ininterrotta di trionfi militari del passato è una grande causa della sua debolezza economica presente. Sotto il regime che gli uomini illuminati vorrebbero instituire nella Turchia e del quale preparano l'avvento, questa nazione diventerà prontamente un importante fattore del progresso , continuando l' Europa moderna in una parte dell'Asia come in una porzionè del continente africano. (La R.evue, 15 dicembre). ~ E. Deinhardt: Gli impteg·att del sindacati ope1·at tedeschi. - Sempre maggiore si fa il bisogno di impiegati nei sindacati operai. La necessità è più forte delle avversioni che nei circoli operai si nutrirono lungamente contro, l' impie gato. Le stesse organizzazioni cristiane che fino a poco tempo addietro parlavano degli ti agitatori pagati » degli impiegati ti scialacquanti col denaro degli operai >> ecc. hanno dovuto ora convenire che senza impiegati non è oggidì più possibile alcun lavoro di organizzazione, e hanno ora in proporzione più impiegati dei sindacati neutrali (socialisti). Gli è il lavoro dei sindacati è diventato assai più vario, complicato e difficile che non fosse solo una diecina d' anni fa. l primi organizzati erano gli elemc.:nti più facili da organizzare ; per quelli rimasti fuori , i tardi , gli indiftèrenti , occorrevano forme di agitazione meno vaghe, una precisa letteratura di mestiere, degli agitatori precisamente informati sulla posizione economica dei varii gruppi , tecnicamente e amministrativamente t:sperti, cioè degli impiegati. Oltre a ciò, anche la guerra degli sc10peri è divenuta un'arte, una scienza, come qudla dei cannoni, e vuole i suoi strateghi, i suoi studiosi; non si può più oggi intraprendere uno sciopero alla leggiera , sopratutto da quando i capitalisti si sono pure serrati in forti or 6 anizzazioni. Occorre dunque perfetta conoscenza della situazione del me1 cato , delle forze proprie e di quelle avversarie , tutto un lavoro di valutazione che richiede un'attività continuata, una precisa raccolta di dati ecc., cioè degli impiegati. Si aggiunga ancora che negli ultimi anni anche il lavoro amministrativo dei sindacati è aumentato pel fatto che se prima provvedevano solo ai sussid1i per gli scioperi, provvedono ora a sussidii per casi di trasloco, di morte, di disoccupazione, e anche di malattia, malgrado l'assicurazione di stato. Per tutto ciò gli impiegati sono in continua crescita ; il loro numero in confronto del 189 si è sestuplicato ; in taluni sin dacati come quelli dei panattieri, dei lavoratori in metalli, dei muratori, degli operai dei trasporti, ecc. la proporzione del1' aumento è anche maggiore. Gli impiegati di sessantatrè organizzazione che erano 10+ nel 1898 erano saliti alla fine del 1904 a 677. li numero complessivo dei soci era salito nello stesso pt:riodo da +93742 a 1.0~2.108 cioè si era poco più che raddoppiato. Il maggior numero degli impiegatf oltrechè essere riconosciuto come una nec,:s ità , -si è dimostrato giovevole al successo dei sindacati. Si è constatato che le organizzazioni meglio provviste d' impiegati vantano i migliori successi così nel- ' acquistar nuovi soci co1n.; nel condurre lotte: di salario. In se-
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