Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 24 - 30 dicembre 1905

RIVISTA POPOLARE 707 L' alimentazione giornaliera dei meglio situati si compone di patate, pane secco e aringht:. Due famiglie con cinque figli ciascuna vivono in una stanza angusta ; l' entrata settimanale loro in media rer famiglia è di L. 12,50. Questi dati mostrano che la situazione economica degli Ebrei è peggiore di quella politica. Mentre il 41, 6 °lo della popolazione totale ebraica, cioè 4,400,000 sono trattati 111 Austria-Ungheria, Germania, Belgio, Danimarca, Francia, Impero Britannico; Italia, Svizzera e Stati Uniti. sul piede d; uguaglianza cogli altri cittadini, solo il 1 o °lo di essi può con·· siderarsi tra gli agiati e il 30 °lo va compreso tra i poveri. Non ostante questa grande miseria gli Ebrei poveri non ricevono soccorsi dai non Ebrei ed è un punto di onore pel I o °lo degli agiati il mantenere il 30 °/ 0 dei poveri: La storia della filantropia ebraica è uno dei più brillanti capitoli negli annali del Giudaismo. (North American Review. Dicembre). William Stead; La dissoluzione de Ha Russia. - Taine nelle origini della Francia contempo,·anea ricorda la risposta che fu data al Re di Francia che apprendernio la notizia della caduta della Bastiglia domandò: È questa una rivolta? No, Sire, si tralta di una rivolu:r_ione. Taine aggiunse che sarebbe stato più esatto il dire che sì trattava di una dissolu:r_ione. Le sue parole si applicano oggi alla Russia : ivi non e' è una rivoluzione, ma si è iniziata una dissoluzione. L'avvenimento vien fuori dal suo sistema sociale. Così doveva essere. Un grande impero militare non può lungamente padroneggiare le sue forze militari. La rivolta del!a flotta del Mar Nero, fu seguita dall' ammutinamento di Cronstadt, da:l' incendio di Vladivostock, dalla rivolta di Sebastopoli. Perciò il grande edifizio costruito col paziente valore della truppa la cui disciplina ed ubbidienza avevano fatto la meraviglia del mondo, doveva cadere in pezzi nel momento in cui venivano meno quella disciplina e quella obbedienza. Nelle pagine di Gibbon noi possiamo apprendere ciò che fu la dissoluzione dell' Im-- pero Romano. Nel caso dell' Impero Russo non vi sono incursioni di barbari dal di fuori; ma la civiltà può generare i propri barberi all'interno. Gli orrori che si vedranno nel mondo slavo se l' Imperatore non potrà contare più sulla fodeltà della truppa non si possono immaginare. Le sole parole che potranno descriverle sono quelle che si leggono sulla catastrofe nell' Apocalisse, certamente la più sublime e la più terribiie nella letteratura del mondo. Non ci sarebbe alcuna parte del mondo che non si risentirebbe dalla scomparsa dell'Impero Russo. S'intende che non si tratta della scomparsa di un popolo di ottocento milioni di abitanti; ma di quella della entità politica, dello Stato che sino a ieri ha avuto da fare con tutto il mondo e eh' è stato il fattore principale della politica estera della Gran Brettagna. La Francia perderebbe la sua alleata e la Turchia sarebbe liberata da un incubo. La quistione polacca risorgerebbe in - tera ed un fermento di rivoluzione penetrerebbe nell' Impero Austro-Ungarico; tumulti sanguinosi avverrebbero in Boemia; ed ecciterebbe torbidi anche in Prussia. La coscienza della esistenza di un potentissimo Impero Russo, forte sul mare e irresistibite per terra, è stata come la pressione dell'atmosfera sul sistema politico dell' Europa e dell' Asia. Nessuno può prevedere quali sarebbero le conseguenze di quella scc mparsa e quanto tremendi i risultati. Un idea se ne può avere da ciò che avverrebbe in Macedonia e nel!' Armenia se la flotta e l' esercito russo fossero ridotti ali' impotenza : la Turchia cercherebbe riguadagnare tutto ciò, che sinora ha perduto. La rivolta in Asia è già cominciata ; e i russofobi inglesi forse sarebbero i primi a pentirsi della realizzazione del loro sogno secolare ... In mezzo a tutta la confusione che c' è nella situazione della Russia una lezione emerge chiara ed è questa: qualunque governo venga in Russia riconoscerà l' assoluta necessità di porre l' esc:rcizio ddle grandi arterie di comunicazione - ferrovie, telegrafi, canali, poste, telefoni - nelle mani d' impiegati la cui condizioni di servizio escludano il ricorso allo sciopero. La disciplina sarà rinvigorita sia che trionfino i socialisti, sia che si ritorni ali' autocrazia. C' è un'altra lezione, che viene fuori dal collasso dell' Impero Russo che i farisei dell'Inghilterra non vorranno dimenticare solo perchè la loro condizione non è simile a quella dei pubblicani della Russia. Negli ultimi venti anni il popolo inglese si è mostrato indulgente verso i vizii che hanno corroso l'Impero Russo. È un errore il pensare, intanto, che le sofferenze di quell' Impero siano derivate dal fatto che esso era sottoposto al dispotismo ; tutto ciò che è avvenuto non sa - rebbe accaduto se le riforme non fossero state sempre pro• crastinate. Il Governo Russo avrebbe potuto essere più dispotico di quello eh' è stato e si sarebbe salvato se il programma del Jesposta non fosse stato ridotto alla parola Zafta. La parola Zafta dei Russi equivale alla Manana degli Spagnuoli, al domani nostro. Anche in Inghilterra ci sono molti abusi da correggere e molte riforme da fare; se ne ricordino gli [nglesi alle prossime elezioni e non si lascino addormentare. (Re1,iew of reviews. Dieembre). Sabaheddine: l turchi e il prog·resso. - In Europa i tutrchi son generalmente considerati come refrattarii alla civilti moderna : sarebbero cioè i soli a restar immobili e fissi nel loro medio evo, senza giunger_ mai alla soglia della Rinascita. Bisogna riconoscere intanto che le apparenze son tutte contro di loro. Quando nel 1854, dopo il trattato di Parigi, I' impero ottomano prese posto fra le potenze europee sotto talune determinate condizioni , il governo intraprese una serie di riforme per far della Turchia uno stato del tutto moderno; ma lo stato attuale di questa nazione prova il deplorevole fallimento delle speranze che l'atteggiamento liberale del governo aveva fatto nascere. L'impero dei sultani vive traverso continue rivoluzioni : le differenti razze che ne formano la massa si discutano sen.la tregua la dominazione politica per il proprio profitto senza nullamente preoccuparsi di quanto viene ad esser pregiudicato alla collettività. Queste lotte intestine, spesso sanguinose, provocano l'intervento quasi sempre interessato delle grandi potenze ; e tutti i conflitti , tutti gli appetiti confluent alla dominazione della Turch 1a non fanno che ritardare un'attesa soluzione , la quale resterebbe in eterno nel mondo delle vane speranze, se non penetrasse, nell'impero ottomano, un fattore nuovo destinato a mutare radicalmente la situazione : ciò è dtre l'evoluzione sociale popolo turco. Sono dunque ì turchi veramente refrattari al progresso ? e come si spiega il loro lunghissimo ritardo? Prima tappa. - La piattaforma dell'Asia centrale, paese originario della razza turanica dalla quale fa parte il popolo turco , diede una· speciale impronta ai suoi abitanti che , restando nel loro ambiente, sono inetti a qualsiasi trasformazione. Le steppe immense soggette a grandi oscillazioui barometriche e a bruschi mutamenti di temperatura rendono impraticabile qualsiasi cultura e solamente possibile l' arte pastorale. Ma l' erba finisce ; la tribù emigra e si fa nomade ; e la vita er - rante rende impossibile qualsiasi organizzazione di vita pubblica. La mobilità perpetua del nomade si traduce in immobilità sociale. Tutte le qualità e tutti i difetti dei popoli pastorali re stano ancor oggi in fondo al carattere turco ; ma non come negli antenati della stirpe. Questa evoluzione si esplica col mu - tamento d' ambiente , il quale occupa un lungo periodo della storia dei turchi. Seconda tappa. - Comincia col VII sec. quando la rivolu-

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