Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 24 - 30 dicembre 1905

698 H.1V I S T A P O P O L A l, E D'altronde, anche questo sa il popolo svizzero, i milioni dei bilancio militare non impedirono alla Confederazione, ai Cantoni , ai Comuni , di dare la parte maggiore e migliore delle loro energie ali' istruzione , ai lavori pubblici , alle correzioni dei fiumi, ai rimboschimenti, alle ferrovie, senza perciò aggravare in modo eccessivo d' imposte le classi meno abbienti, le quali anzi in virtù della progressività delle imposte, sono quasi totalmente esonerate dalle imposte dirette, senza che quelle poche imposte indirette siano esose come quelie di un paese di nostra conoscenza. .\fa il p~nto principale d' appoggio per gli antimilitaristi ed il rimprovero che da essi si muove all'esercito o, per essere più esatti alla milizia svizzera , è l' impiego che di essa si fa negli scioperi. La milizia, affermano essi, è cioè comandata alla funzione di cane di guardia del capitalismo. Di questa questione mi riservo di trattare prossimamente in un altro mio articolo, ma l'esagerazione di questo rimprovero balza all'occhio quando si pensa che i famosi colonnell: traineurs de sabre non sono prima e dopo le brevi chiamate, che dei liberi cittadini come tutti gli altri; che i soldati e gli ufficiali chiamati a t< far la guardia del capitalismo n sono operài, contadini, impiegati, professionisti che lasciano il loro lavoro quotidiano per vestire per pochi giorni la divisa e che hanno nelle proprie mani, sotto forma di referendum e d'iniziativa il mezzo infallibile per moderare, modificare, abolire anche, quando loro piacesse, la funzione militare e tutti· gli obblighi ed i doveri che ad essa sono connessi. Giacchè sono in tema elettorale e militare , torna acconcio ,. di citare un particolare per sè stesso insignificante, ma ch1..:può servire a qualificare il cosidetto militarismo svizzero, potendo esst!re nello stesso tempo, dedicato tanto ai nostri Pedotti quanto agli antimilitaristi della Confederazione. Com1..: è noto, i cittadini che si trovano, al momento di una qualsiasi votazione, in servizio militare, non sono costretti a rinunciare ai loro diritti civili; essi votano come a loro piace, deponendo la loro scheda nel!' urna che è esposta in un locale qualunque della caserma nella quale- prestano servizio. Nella caserma di Coira il giorno della votazione ticinese di ballottaggio si trovavano, tra gli altri, una dozzina di soldati elettori di uno dei circondari ticinesi. Ebbene, nell' urna ;i trovarono 9 voti per ~I candidato antimilitarista Romeo Manzoni, uno solo pei candidati liberali Censi e Barella presidente della repubblica cantonale e nt!ssuno pel candidato conservatore. Non occorre aggiungere come non sia passato a chicchessia per la mente di disturbare in un modo qualsiasi quegli elettori che avevano manifestato così visibilmente e solennemente la loro antipatia per il servizio militare. ~ Solo in quattro circoscrizioni elettorali i socialisti videro aumentare i propri voti. Nella circoscrizione I a, comprendente la città di Zurigo, dove le medie salirono da 8000 voti nel 1902 a 12000 nelle elezioni recenti, nella 5 .11 ( cantone di Berna) dove i voti da 1441 salir:ono a -.J-253, nella 7.a (cantone di Berna), dove i 16 voti del 1902 divennero 548 lo scorso ottobre e finalmente nel Ticino , nel circondario del Sottoceneri , dove i voti socialisti da 625 salirono a 1494. In altre tre circoscrizioni la differenza in più dei voti socialisti nel I 902 e nel r 905 è di poche diecine di voti. In 12 circoscrizioni invece la diminuzione dei voti fu enorme. Nella seconda circoscrizione di Zurigo ad esempio da 4984 i voti discesero a 3054, nell'ottava di Berna da 4232 discesero a 2404, nella 48.a di Neuchatel si ebbero ora 3002 voti socialisti contro 4785 dati allo stesso candidato nel 1902 e finalmente a Ginevra la media di quest'anno arrivò appena a 2000 voti (nel ballottaggio discesero a 1500) contro 3250 contati nelle elezioni precedenti. A questi risultati così variati hanno certo contribuito condizioni locali e considerazioni personali ; così il fortissimo aumento di Zurigo città è dovuto il fatto che qui risiede lo st.no maggiore del partito socialista coli' organo quotidiano più importante di tutta la Svizzera ed è altresì fortissima l'immigrazione operaia; quello del Ticino al fatto di avere i socialisti messo in l:sta, raccomandato come segnacolo antimilitarista il dottor Romeo Manzoni, portato dai radicali estremi ed accaparrandosi così un buon numero di voti di quegli, senza alcun strappo alla disciplina di partito, in virtù della lista incompleta, proposta del partito radicale. Comunque, più che i singoli fenomeni particolari, è il fenomeno generale che interessa, ed esso segqa un evidente distacco della massa dal partito socialista, in causa della sua funzione puramente negativa e catastrofica. ♦ A dare un'idea, per quanto possibile completa, della lotta elettorale dibattutasi, conviene dare un rapido sguardo ad alcune del e lotte parziali, a quelle che appunto caratterizzarono tutta la campagna. La fisionomia elettorale presentarn un interesse speciale in parecchi cantoni, ma più di tutto a Zurigo, città su cui erano fissi tutti gli sguardi. Qui si svolse la grande partita a scacchi, il cui. risultato caratterizzò e diede significato alle elezioni. Tutti i partiti non socialisti a ve vano stretta un' alleanza difensiva ed offensiva contro il partito socialista, il quale si trovò solo a lottare. Nelle elezioni precedenti i liberali avevano accolto nella nella propria lista due dei candidati socialisti il Vogelsanger ed il Greulich che riuscirono così a varcare la soglia del consiglio nazionale. Quest'anno i socialisti, dando l'ostracismo a Vogelsanger, sacrificandolo alla tendenza più accesa, misero le elezioni sulla piattaforma dell'intransigenza. Questa fo accetcettata dai partiti borghesi i.(]uali, in numerose adunanze preparatorie si accordarono su un' u_nica lista di combattimento, contrappQsta alla lista socialista. La campag~a fu condotta da ambo le parti con estremo vigore ; i socialisti protestando contro il tentativo di sopraffazione col quale si mirava a pri-- vare un intiero partito della rappresentanza ehe in nome dei principi democratici gli spettava ; gli avversarii rilevando tutte le intemperanze di linguaggio e di propaganda, rimproverando i frequenti inviti alla violc::nza nei conflitti operai, le tendenze anarcoidi , gli appelli al rifiuto del servizio militare , commovendo così tu ti.i gli elementi temperati, i quali, in numero straordinario, con una proporzione di votanti raramente verificatasi a Zurigo, riuscirono a schiacciare la lista socialista con parecchie migliaia di voti di maggioranza. Nelle polemiche e di·scussioni precedenti il voto ed in seguito nei commenti ad esso dopo la vittoria, i giornali dell' alleanza borghese insistettero sulla neco;ssità di darè una lezione ai socialisti, nell'intento di ricondurre questo partito alla re.1ltà della vita politica svizzera, dove le istituzioni tutto permettono senza ricorrere alle declamazioni demagogiche. Il numero già preponderante di seggi posseduti dalla maggioranza radicale di governo nel consiglio nazionale , affermava la stampa radicale , escludeva dalla lotta il carattere di una sopraffazione per smania di potere; questo non dipendeva certo dai quattro o cinque seggi socialisti che si trovavano in questione ; bensì s: voleva provocare dal corpo elettorale una risposta chiara e tale essa fu. A Winterthur, altro grande centro industriale nel cantone di ..... Zurigo, la situazione era analoga. Anche qui il partito radi. cale nelle adunanze preliminari era già d'accordo di lasciare libero un seggio ai socialisti evitando così la lotta; però Pfche settimane prima delle elezioni il consigliere nazionale Sulzer, grosso industriale di Winterthur ed uno dei capi del partito radicale , si espresse severamente contro le già rimproverate tendenze anarcoidi del partito socialista ; questo se ne vendicò proclamando l'ostracismo del Sulzer e presentando una lista di due candidati , uno dei quali destinato a scalzare l'odiato

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