Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n.23 - 15 dicembre 1905

662 RIVISTA POPOLARE In nome di questa [talia, di questa filosofia, di qutst' arte, di questo diritto , di questa tradizione, di questa storia - e nessuna legislazione, nessuna riforma è civilmente concepibile contro lo spirito e la evoluzione storica di ·un popolo - io vi chiedo, o colleghi della Camera, di rtstituire a tutti la fr,.tn chigia primigenia della libertà , che per Aristotile era la cifra del cittadino - la scheda, se non vogliamo restare alla coda dell' Europa contemporanea - anche della Russia e deli' Austria! E nessun' ora dovrebbe e,;sere più propizia di questa per un' assemblea legislativa - che nel suo Presidente , e nel Capo del Governo, ha due fautori antichi; forvidi ed illuminati della verità e della giustizia nel regime dell'elettorato. Dal ::,uffragio universale nacque il nuovo Stato italiano - e Saturno appartiene alla mitologia, non alla storia della libertà e della civiltà umana. ( Vivissime approva 1 ioni - Applausi dal!' Estrema Sinistra). Potenziadlietàllaeoneorresnpzagnuola ai vini italiani Gli ufficiosi sono stati sempre cattivi difensori anche delle cause buooe; figurarsi poi se loro vengono affidate delle cause cattive! La verita di questa cònvinzione assai diflusa nel mondo giornalistico rifulge più che mai nella discussione impegnatasi sul modus vivendi tra l'Italia e la Spagna. I pochi giornali, che intermittentemente hanno tentato di difer1derlo'· non l'hanno . potuto tentare, che sorpassando sui fatti ed affidandosi ad ipotesi cervellotiche in contraddizione flagrante coi primi. I difensori del modus vivendi alterarono i prezzi dei vini italiani e dei vini spagnuoli per dimostrare che non era possibile la concorrenza vittoria.sa degli ultimi sul no.,tro mercato. Le loro asserzioni furono rettificate e le dimostrazioni del Barone Apostolico, dell' on. Pavoncelli, e di altri, la cui competenza è indiscutibile, convinsero anche i più restii, che sul mercato di Genova, di Milano, ecc:. - cioè su quel solo vero mercato considerevole dell'Alta Italia eh' è rimasto ai vini .del mezzogiorno e della Sicilia dopo la chiusura definitiva, a diciassette anl]i di distanza, del mercato francese e di quello austroungarico - i buoni vini di Spagna possono essere venduti a cinque lire meno dei migliori vini di Puglia. L'efficienza vera deLa concorrenza ai vini italiani della migliore quali ta la valuteremo io ultimo. Per ora è bene esaminar è la potenzialità, per cosi dire generica, della esportazione spagnuola desumendola da fatti e da considerazioni inconfutabili. Tale esame si basa sullo sviluppo della produzione del vino nel mondo. 11 fenomeno è stato lucidamente ed esaurientemente esposto dal signor Mondini in due buoni articoli sulla produzionemondiale del vino pubblicati nel 'Bollettinodegli agricoltori italiai ( 15 Sette m bre e 15 Novembre 1905) nei quali spigolerò le notizie che mi occorrono. Anzitutto uno sguardo alla produzione complessiva. Fu di ettolitri 122,196,997 nel periodo 1886-91; · arrivò a 178,443,000 nel 1904. La produzione media annua dell' ultimo ventennio fu di 122,392,000; ma l'aumenio considerevole di oltre il 70 °lo verra meglio avvertito confrontando Ja produzione dei termini estremi: fu di 101,688,000 nel 1885 ; di 178,443,000 nel 1094. L'aumento verra meglio apprezzato quando si terrà conto di queste due circostanze : 1.0 Nei più grandi Stati civili di Europa e di America (Germania, Russia, Gran Brett,1gna, Stati Uniti)"cbe rappresentano da soli circa 300 milioni di abitanti, il consumo del vino vi è stato sempre scarsissimo e direi quasi, che si riduce ad una quantita trascurabile: la birra, la vodtka, ecc. vi rappresentano Ja vera bevanda nazionale preferita pel minor prezzo e pel gusto prevalente. La distruzione dei vigneti dell' Austria-Unghèria vi aveva creato un mercato di consumo notevole , che assorbi sino a due milioni circa di vino straniero; ma colla ricostituzione dei vigneti americani la produzione ebbt una ripresa e quel mercato venne chiuso ermeticamente a sette chiavi, cioe con un dazio di entrata proibitivo. Lo sanno le Puglie ! 2.0 Le forti diminuzioni uella produzione che si avverarono per molti anni di seguito in Francia e in Austri .1. -Ungheria in consegue□ la delle devastazioni filosseriche rincararono il prezzo del vino e ne diminuirono il consumo. Al liquore. cantato da Redi altri se ne sostituirono, che non furono abbandona ti, perchè le abitudini e -i gusti si erano modificati, q :..:andoriaumentò la produzione del vino e ribassarono i prezzi. In queste condizioni l'aumento nella produzione doveva necessariamente creare al vino un disagio facilmente prèvedibile. Disagio, che venne gia avvertito da parecchi anni dai produttori e che andrà crescendo per quest' altra circostanza : nel mondo coloniale dove, cogli emigra□ ti dell' Europa si diffondono le abitudini e il gusto del vino, vi cresce non solo la produzione in misura tale da bastare al consumo locale, ma sorgono dei concorr~nti alla stessa produzione europea. Ciò si può rilev:ue da questo specchietto : Produzione del vino Algeria 1887 Ett. - Ett. 7,916,000 1,902,000 1904 Tunisia 1888 l) 14,000 )) l) 280,000 Stati-Uniti )) )) 750,000 )) )) 1,900,000 Chilì )) )) I 1000 1000 )) » 2,500,000 Australia l) )) 100,000 )l )) 265,000 ---- In tutto Ett. 3,766,000 Ett. 12,861,000 Con ciò si dimostra che mentre l,1 produzione totale nel mondo dal 1885 al 1904 era aumentata di oltre il 70 c,/ 0 , in alcune colonie e io alcuni Stati extraeuropei - in tutto cinque - tra il 1887, 1890 e il 1904, cioè in un periodo più breve, era aumentato di oltre il 241 °/0 • Alle porte di casa nostra, e dove i migliori co1tivatori di vigne della Sicilia emigrano a migliaia in ogni anno, in Tunisia l'aumento fu in 17 anni· del 1900 °lo e in _Algeria del 316 °fo. Gli Italiani hanno creata la viticoltura negli Stati Uniti, che hanno vastissimi territori adatti a t,ile coltura; l' hanno creata pure nel Brasile, nell' Argeo tioa, oell' Uruguay che non mancano di terreni altrettanto vasti e adatti. Sicchè si può essere facili profeti prevedendo che tra dieci anni al più crescera enormemente la concorrenza dei vini dell' Africa Settentrionale ai vìni europei e che gli Stati dell' America e dell' Australia per lo meno basteranno al consumo locale ed espelleranno ogni importazione dall' Europa. Ma io Europa quali sono gli Stati , che aspramente si possono disputare il magro osso , cioè il

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