RIVISTA come diceva il Gladstone, in chiunque non sia ebete, mantecatto o ribaldo, dev'essere - irradiata dal gran principio del- !' eguagfo~nza - la ragione e il fondamento dell'elettorato. È acquisito che in Italia il suffragio universale si collega alla genesi patriottica del risorgimento nazionale - e risponde, non solo alle migliori tradizio'ni nostre democratiche, attraverso la storia delle influenze straniere e i tentativi costituzionali del Paese; ma al consenso ed ali' esperienza d~gli Stati più evoluti del mondo. Nè occorre avvertire la grande influenza del suffragio universale e di tutte le leggi politiche, nella storia contemporanea - come in . Germania ed in Francia - - su la causa e sui ; destini del lavoro. Il poteri:! politico determina e spiega le qua - lità e l'ordinamento del sistema tributario 1 economico di un paes..: - perchè la politica è inscindibile da tutte k altre forme dell' organismo sociale. Il Benoist, confutando giuristi e so.:iologi ortodossi, ha dimostrato che ogni recrudescen{a di attività legislativa ri-. sponde a,d una estensione del dirittu di suffragio - e che il progresso dell' elettorato , nella evoluzione politica degli Stati, conduce fatalmente a nuove vittorie della civiltà nt!lla grande orbita della legislazione operaia t! sociale. Onde è stato detto, e _ben detto, che il giorno, in cui s'inaugurò il suffragio uni· versale, fu posto integralmente il problema sociale nel mondo. E per il De Greef -- che ha detto ciò - questo è-il profondo significato del suffragio universale nelle democrazie contemporanee. Onde riesce assolutamente inconcepibile come, or è un anno, l'onorevole Giolitti, che mi duole di non vedere al suo posto, allora presidente: del Consiglio, potesse dire che il mio disegno di legge rappresentava l'apoteosi del!' ignoranza - e sarebbe stato il trionfo del clericalismo. Anzi tutto , bisognt!rebbe dimostrare esatta una sinonimia : la sinonimia, che invece a me !)On par vera. tra ignoranza e clericalismo. Per me i clericali sono nemici della patria, ostili alle correnti nuove del pensiero, a tutto il movimento !:.cientifico dq monJo moderno; - ma. nessuno oserà dire che i clericali si ano una caterva di somari o di microcefali. Niente affatto ! E io avevo dimostrato - con l'autorità sapiente di Ruggero Bonghi e la storia di Roma - che la capacità, figlia della cultura, che è una capacità intellettuale, e tanto meno l'altra dèsunta dal censo -- che fu la grande forza delle società antiche e deJle società medioevaìi - non è confondibile con la capacita politica, ehe è un'altra capacità: intel!ettuale anch'essa, ma sostanzialmente diversa. << Una persona - diceva il _Bonghi - sprovvista di ogni cultura, può provare, dimostrare, prova e dimostra , in effetto, una capacità politica maggiore di quella che può essere in chi sia stato più a scuola di lui, e ne abbia ritratto maggiori frutti. Un uomo che non sappia leggere può avere dieci volte più attitudine al maneggio della cosa pubblica, di un uomo che sappia leggere >>. Si dice che Carlo Magno non sapesse leggere. (Commenti). E continuò il Bonghi : << Può bensì accadere anche il contrario, e secondo le condizioni· si dà più di frequente l'un caso o l' altro n. Ma checchè sia di ciò - concluse il valentuomo, che di cultura s' intendeva - è certo che le due capacità , in luogo di corrae parallele l'una con l'altra, possono persin divergere l'una dal1' altra. [! che conforma la sentenza dell' astuto Segrètario fiorentino, ne' Disc~rsi---e ricorda la giusta rampogna di Terenzio Mamiani, il quaie, nel 1853, contro coloro che s' impensierivano agli esempi della democrazia francese, disse, additando i prodigi delle nostre Repubbliche: << Se le moltitudini talora s' ingannano sul loro bene e profitto, assai più spesso avviene che i facoltosi e i maggiorenti scordino l'altrui bene o non se ne curino n. t la storia parlamentare d' Italia ! POPOLARE 66t analfabetismo -- si risolve in una vescica sgonfiata. E nonregge neppure l'altra obiezione, arguita dal vaticinio cervellotico - che nel suffragio universale paventa il trionfo del clericalismo. Anche qui, intendiamoci. Il problema posto così, non è posto bene : è imperniato male. Il suffragio universale è un frammento della Sovranitàche si integra ed epiloga nel diritto costituente : il suffragio universale e il diritto costituente sono il contenuto razionale e giuridico della Sovranità nazionale. E, perciò, non vale obiettare che il suffragio universale nella storia si sia prestato alle forme svariate del dominio oligarchico, cesareo, ecc. Il suffragio universale rispecchia la nazione, come è : monarchica, se è monarchica; repubblicana , se è repubblicana, e magari legittimista e paolotta. Ora l' Italia non è il fidecommesso ài nessuno, nè dei Sabaudi, nè de' partiti estremi: l'Italia è degli italiani: la nazione non è mulier subjecta viro (Bene!-llarità). Dunque, se il clericalismo trionfasse , significherebbe che l'Italia è clericale·- ed ailora nessuno, onestamente e razionalmente, potrebbe contestare a' clericali il diritto di reggere lo Stato. (Oh! oh!) Sicuro: questa è la sovranità nazionale! E se noi crediamo ciò - se soltanto il dubbio sorge che dietro di noi sieno moltitudini guelfe - allora io concludo, logicamente e giuridicamente, che noi dobbiamo uscire da questo Parlamento, da questa Roma-dove saremmo occupatori oligarghi, e non rappresentanti in casa de' .nostri antichi ( Com- ' menti). Ma questo dubbio per me è un' ingiuria al carattere civile ed alla storia d' Italia. (Benissimo). Già, fino dal 1881 l' <?n. Sonnino ravvisava nella rancida obiezione uno di quegli spett,.i vani, che si sogliono evocare per spaventare i passeri - ricordando il giudizio di coloro che hanno la migliore intelligenza de' propri interessi, o sia dei rappresentanti autentici della Chiesa. << Pio IX ( Oooh ! )-così diceva l' on. Sonnino - nella Risposta ali' Indirizzo presentatogli nel m.aggio 1874 dai rappresentanti di tutti i Comitati pei pellegrinaggi francesi, mandava ai reggitori di quella nazione (allora piuttosto benevisi al Vaticano) dopo avere invocato da loro che accorressero in Italia a proteggere gl' interessi della Santa Sede, la seguen_..!e benedizione:•:- Li benedico finalmente con lo scopo (lasciate pure che lo dica) di vederli ancora occupati nel difficile impegno di togliere, ~e sia possibile, o almeno attenuare, una piaga orrenda· che ajfligge la comun.:? società) e che chiamasi suffragio universale. Sì, questa è una piaga distruggitrice del!' ordine sociale, e che meriterebbe, a giusto titolo, di essere chiamata men{ogna 1miversale n. Ed il conte di Montalambert - paladino fanatico degli interessi clericali - giudicava la guerra al suflragio universale come una nuova expédition de Rome à l' interieur ! La grande obiezione, dunque - desunta dall'incapacità per Ma in Italia contro 1' iperbole clericale e il fanatismo religioso - che ci condurrebbe al guelfismo bianco, quando si discostasse, com.e avvertì il nostro compianto Bovio, dal nero - sorgono i nostri sistemi, i nostri monumenti artistici, le nostre rivoluzioni, i nostri statuti, le nostre memorabili imprese civili, il nostro risorgimento nazionale. C' é un'Italia (aveva profondamente ragione il Bovio) che ci risulta dal genio de' nostri pensatori, dalla visione de' nostri artisti, dalla storia del nostro popolo, ed è un'Italia grande che ebbe ed avrà i'n ogni tempo influenza estesa sulla civiltà del mondoe c' è un'Italia infermiccia, biascicante, evocatrice del Dictatus Papae, la quale ha influenza sopra una certa nobilea discriminata, segno al sorriso di Parini, e osante quanto il papato di prete Pero, profilato dalla forma più viva e più vera del sorriso italiano. La nostra storia non è in questa seconda, è nella prima: la seconda ci ha dato l' anedtloto, l' alcova ha provocato la novella e la satira : la prima vive nel moto saliente del pensiero e dell' azione nazionale (Be11issimo).
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