060 R I V I S T A,, P O P O L A R E Pel suffragio universale Sanno i nostri lettori che il giorno 6 corrente l'amico nostro carissimo Mirabelli svolse nella Camera dei Deputati il disegno di legge d'iniziativa parlamentare sul suflragio universale. Non è la prima volta che egli lo presenta; ma altra sorte e migliore, almeno moralmente, oggi gli è toccata. Mentre la prima volta la sua proposta per poco non cadde sotto i frizzi dell' on. Giolitti, il giorno 6 venne presa in considerazione, ali' unanimità, colle solite riserve del Governo, che per bocca dell'on. Fortis, parlò assai cortesemente all'indirizzo del forte rappresentante per Ravenna. D'onde il mutamento? Certamente gli avvenimenti europei hanno esercitatp una influenza benefica nelle sfere governative e conservatrici. Quando il suflragio universale viene promesso da Gautsch ali' Austria; quando lo chiedono in Russia ..... via! sarebbe stata una enormità se lo avessero apertamente avversato in Italia. · Ma il mutamento più caratteristico è stato quello dei socialisti. Sino a quando l'iniziativa era di un repubblicano e di un Italiano, il suflr,1gio universale era una riforma se hon addirittura dannosa, per lo meno inutile .... Ma avendolo chiesto mirnicciosamente gli Adler e i Pernstofier,, i cornpagni di Russia e dell'Austria ed anche i reazionari dell'Ungheria , esso diventa di un tratto una gran bella cosa .... Il mutamento è stato avvertito anche dal Divenire . sociale. E noi della mutata attitudine dei socialisti italiani ci rallegriamo vivamente, perchè noi vogliamo non la morte, ma la conversione dei peccatori. E i peccatori in questo caso, uno per uno presi, sono nostri carissimi amici. Intanto noi crediamo di far cosa grata ai nostri lettori riproducendo quasi intelgramente il dotto e sereno discorso dell'amico Mirabelli nella speranza che gli amici della libertà si adoperino a farlo conoscere. La Rivista. Il discorso dt R. Mirabelli Questo disegno di legge - che si presenta ora soltanto con lé firme del Gruppo parlamentare repubblicano (e, ahimè! la morte ne ha cancellata una, quella del compianto collega Socci) - questo disegnn di legge, nella passata legislatura, fu sottoscri~to da quasi tutti i deputati dell' estrema sinistra , per deliberazione espressa dei tre gruppi : socialista , radicale e repubblicano. Mancavano le firme di pochi , sebbene insigni - tra cui il Turati e il Sacchi. Ma ora, con grande piacere, vedo che il Turati - sollevando l'antica bandiera, quando avvertiva la democrazia italiana che nemmeno la questione del referendum poteva sviarsi da quella, com' egli disse, ben al - trimenti decisiva : la necessità della estensione· del suffragio a tutti, del!' un sesso e del!' altro - oggi il Turati scende nel1, agone con la potenza mirabile dr~lla dialettica sua, rìpetendo il motto di Mazzini : - V 'è libertà senza voto 't E il Sacchi , non dimenticando il precedente del 1881, in sostanza - attraverso sottili ed acute distinzioni e riserve, non tutte resistenti al martello ~evero della critica storica e giuridica - in sostanza accede al movimento nostro, quando chiaramente dice che << per una questione di metodo nessun de mocratico rinnegherà il principio da lui sempre sostenuto ». .... Il movime11to nostro i: dalla luce della giustizia illuminato. Questo disegno di legge - che comprende tutti i nati d' ltalia, dallà Sicilia a Pola, anche gli analfabeti, e per ragioni Ji patriottismo, non che per enucleazivne di tutto il nostro diritto pubblico interno ( come;: dimostrai nel 1904), gli italiani delle terre irredente, e con una cifra propria nella s_toria legislativa del nostro Paese;: anche l'elettorato politico della donna - non ha e, torno a dire, non deve avere nessuna significazione politica speciale: non è nè repubbli.:uno, nè socialista, nè radicale: non riformista, rivoluzionario catastrofi.:o o sindacalista. Questa proposta legislativa - che illustrai l' anno passato anche con una Relazione parlamentare -- contiene un problema di giustizia e di sovranità , che è al disopra e al difuori dei partiti politici. Se su' detriti del regime censitario e del capacitariato, sorge nel mondo moderno-collegandosi ad una delle pagine più gloriose della storia di Roma - il diritto umano cli scegliere;: il rappresentante de' propri bisogni e delle proprie ragioni, come corrispettivo del dovere pubblico di contributo alla finanza dello Stato ed alla difesa della Patria-tu"tti hanno diritto alla scheda, perchè tutti hanno il, dovere di pagare le imposte e di morire per il proprio Paese. E nessuna base del potere politico è più legittima di questa: non il diritto divino del sangue, non il diritto feudale del possesso della terra: nemmeno la ,presunta caµacità specifica di adempiere ad un diritto e ad un dovere politico. Più di tante disquisizioni sottili e profonde di diritto costituzionale sul suffragio universale, vale per me-a scolpirne il vero significato-un battibecco surto nel Parlamento belga fra i deputati Loslewer, Fournèmont e Mansart. Quand_o il Loslewer chiese se, razionalmente - in filosofia ed in sociologia - possa sostenersi che un uomo ne vale un alt,o, il Fournèmont lo interruppe: << Ma per pagare le imposte, un uomo ne;: vak un altro? » Rincalzò il Mansart: << E alla caserm,1, un uomo vale un altro uomo? .....__ Un eminente rappresentante del posivitivismo francese e non sospetto di demagogia, Ippolito Taine, ha scritto: << Che io porti un soprabito od una blusa, che sia un capitalista od un manovale, nessuno può -- senza il mio consenso - disporre della mia vita e della mia pecunia». Ed anchè così' pensava, in Italia, niente meno che Alessandro Manzoni. Se dunque tutti - contribuenti e miltti - partecipano, con le sostanze e con la persona, alla difesa del-la Patria ed alla vita dello Stato, tutti hanno - e nessuno può essere escluso, senza offesa alla giustizia -- tutti hanno diritto di pesare nella bilancia politica del Paese. Il Gladstone - a cui I' Inghilterra deve il grande impulso per il movimento democratico nel r 867, e la legge del 6 dicembre 188+ su la rappresentanz~ del po polo nel Regno Unito, nonchè il Redistribution of Seats act del 25 giugno 1885 - sostenne eloquentemente che <( ogni uomo, il quale présumioilmente non sia reso incapace da vizio di mente, è moralmente intitolato ad entrare nel grembo della Costituzione >>. Non mi indugierò su le ragioni scientifiche del probkma costituzionale - che sono poi i postulati politici della demoerazia nel mondo. E' ormai acquisito alla democrazia moderna che il suffragio universale si fonda sopra una vera equipollenza del dovere col diritto politico, e che il diritto politico - essenzialmente - . non si differenzia dal diritto civile, che ha la stessa genesi e la stessa natura. E' acquisito che la parola delle assemblee politiche è arbitraria, illegale ed oligarchica - quando non emana dal consenso di tutti - e che, per ciò, il diritto alla scheda risponde al principio fondamentale della giustizia. È acquisito che non esiste una capacità politica specificae che la capacità morale o politica, naturalmente presumibile,
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