R I V I·ST A POPOLAR E 683 tariffa che farebbe emigrare queste ipdustrie nella Russia interna, ripetendo il movimento già avvenuto dalla Germania alla Polonia. La Russia ha poi interesse a tenersi unita la Polonia essendo questa la miglior pagatrice d'imposte tra le provincie d'imposte , tra le provincie russe. I sistemi misti in queste materie hanno fatto troppo cattiva prova in Austria- Ungheria e in SveziaNorvegia perchè vengano ritentati fra Russia e Polonia.· Un territorio economico .unitario richiede una politica commerciale comune. La Russia non rinunzierà poi certo ali 'unità in materia militare con un' unica lingua di com.ando. L'autonomia che verrà concessa alla Polonia non sarà quindi troppo ampia; essa si limiterà all'amministrazione·, ma in questo campo sarà piena; la Polonia avrà legislazione comunale e provinciale propria, propria polizia, forse anche propria giustizia, in ogni caso questa verrà impartita in lingua polacca, come l'insegnamento nelle scuole. [I popolo polacco avrà così largo campo di attività per la conservazione del proprio carattere nazionale. Questa autonomia della Polonia russa, questo ritorno della lingua polacca nei pubblici uffici e nelle scuole, non rimarrà senza impressione sulla popolazione polacca della Russia so - pratutto nelle provincie di Posen e \Vl's'preussen. Cio~, il malcontento dei polacchi prussiani si aggraverà a favore del movimento panpolacco. I polacchi russi son giunti a far credere ai liberali russi che la Germania si disponga ad allargare i suoi confini orientali. L'averlo creduto mostra quanto si conosca;10 male quei russi. Quel tanto di Polonia che possediamo ci procura già abbastanza noie perchè si pensi ad annetterne dell'altra. f polacchi sarebbero assai imbarazzati se dovessero fornirt.: la prova di tale pazza intenzione da parte della Germania. Una delle pochissime cose in cui i tedeschi son d'accordo tra loro, è che, se fosse possibile, sarebbe desiderabilissimo liberarsi dai polacchi; ma non è possibile pane per ragioni militari, giacchè le estreme provincie prussiane rimarebbero interamente allo scoperto, parte perchè le provincie polacche sono mescolatissime di elementi tedeschi e l'esperienza della Galizia dimostra che là dove i polacchi comandano, la condizìone delle altre nazionali ta non è punto invidiabile. L'automia della Polonia russa non creerà una situazione piacevole alla Germania. Essa sarà tanto più imbarazzante in quanto il governo tedesco ha tenuto dall~ Russia sino all'ultimo, e in quanto la sua politica verso i proprii polacchi 2: stata tutto un errore. Sarebbe certo stato vantaggioso germanizzare la Posnania; ma ciò sai ebbe stato possibile solo con la distruzione del popolo polacco, politica non più attuabile ai dì nostri. Posto ciò, bisognava tralasciare il tentativo di convincere i polacchi ad amarci ..• coll'aiuto della polizia. Anche le misure economiche si sono dimostrate assolutamente vane; hanno anzi rafforzato i polacchi; è stato un altro fiasco. Ciò va detto per quanto grandi siano anche i torti dei polacchi verso di noi, Così la nostra politica reazionaria mentre ci ha isolato ad occidente, ci ha preparato anche l'iminicizia della nuova Russia per l'inabilità d'aver sostenuta la vecchia e ci crea imbarazzi al confine polacco (die Nation, 2 dicembre). Chi pro.:ura un abbonato avrà diritto ad uno dei seguenti pr~·mi gr;:itu1ti: - a) Signora Sole di PAOLO REMER · L' imperial_ismoinglese di F. S. NITTL - b) L'istruzione ele~ mentare di C. VACCARO: La fisiologia del genio del Prof. GALLERANI. - e) I conflitti nazionali di SAVELLI; La malaria in Italia di BERTEAUX. - d) Mouvement~ soci ux en ltdie di N. C0LAJANNI. - e) Gli uffici del lavoro di N. CoLAJANNJ.- /) La grande batt 1glia dal lavoro di N. COLA TANNI. - u) Nel Regno della Mafia di N. Cou.1ANNI. -~ RECENSIONI Un giudiziodel rròf. EnricoN{orselli sulla Statistica teorica di N. Colajanni CoLAJANNINAPOLEONE, Statistica e demografia-Voi. 1: Statistica teorica. - ((( Manuali Pierro di scienze Giuridiche e Sociali »).--Napoli, Luigi Pierro. 1904, un voi. in-18. 0 di pag. vm-3 ro, eleg. rileg. La Statistica è una scienza di cui molti fanno uso più o meno giusto, e di cui moltissimi parlano e giudicano senza conoscerne i principii, nè :a storia, nè i metodi, spesso diremmo senza neppure sapere che cosa propriamente s·a. È vero, però, che gli stessi suoi cultori dissertano ancora intorno alla sua definizione, ai suoi fini ed ai suoi limiti: ma bisogna confessare che le stesse indeterminatezze esistono in tutte le discipline giovani. Ora, la Statistica è nata da pochi decennii e incontra difficoltà gravissime pc:r formarsi dipendendo da un'azione troppo affidata ai Governi, troppo ollrepassante la sfera individuale. Lo scienziato della Statistica deve sempre operare su materiali non raccolti da lui e bene spesso raccolti con artificii con reticenze . ' sapienti, sutto simulat::i veste, perchè le popolazioni diffidano di segnalarsi sui registri ufficiali: Ad ogni modo la Statistica, quale la comprende e tratta l' illustre Napoleone Colajanni, è una scienza già forte e vigorosa, che si può vantare di una storia, di una teo1 ia generale, di metodi proprii, di scoperte originali nel campo difficilissi,no dei fenomeni sociali, di applicazioni d'ogni sorta, dalle più astratte o fisiologiche alle più concrete o pratiche. Il Colajanni, cbe la conosce come pochissimi in Italia e fuori, e che ne è stato un vero correttore quando essa, fra le mani di certi entu~iasti o inesperti dottrinarii, avea voluto oltrepassare la sfera legittima che le spettava, inizia con questo volume un trattato completo della complessa materia; e lo inizia egregiamente, con sobria_ ma appropriata erudizione, con chiarezza straordinaria di stile, con ordine e precisione, quali si devono usare in una scienza che mira per appunto a precisare e a coordinare i fenomeni. Il lavoro del Colajanni sarà utile anche per i filornfi che si occupano di logica e metodologia scientifica. La edizione fattane Jal Pierro è elegante, corretta e simpatica all'occhi<', come poche volte ci è avvenuto di vedere in opere di 111dole prevalentemente didattica.. (Dalla rassegna di filosofia scientifica. Anno XXII. N·0 39, pag. 36 e 37). F. SAvErno N1Tn - - Principi di ·sczen1 a delle Finan:re 2" Ed. Napoli. L. ·Pierro 1905. li rt'.cente e promettente risveglio degli studi economici in Italia ha dato alla nostra letteratura due ottimi libri di scienza delle finanze: uno di Nitti e l'altro di Flora. Mi o..:cupo oggi del primo per intrattenermi un 'altra volta del secondo. Il Nitti, già simpaticamente noto pei suoi molti e pregiati lavori economici e sociologici e per la sua inchiesta sulla ripartizione territoriale delle entrate. e delle spese pubbliche, aumenta la sua benemerenza con. questo volume, ove riassume e volgarizza i principii della scienza finanziaria. Lo stile è spigliato e vivace, gli esempi sono arguti, la materia è ben ripartita e la bibliografia estesa, in modo che il libro offre una lettura facik e attraente senza per questo perdere affatto di precisione e di profondità e questa ne spiega la rapida diffusione in Italia e all'estero. In un'abbondante introduzione sono spiegati il carattere, l'oggetto, il metodo della scienza e sono passate in rassegna le varie teo(e generali della pubblica finanza, tra cui l' A. presceglie quella ciel Sax, ma con molte precauzioni e riserve, parendogli essa accet_tabile solo nellè linee generali e non giustificate tutte le deduzioni che m: sogliono trarre. Notevole il capitolo sulla comparazione in matl!ria finanziaria, che mette in guardia contro errori e sofismi assai ripetuti. Il libro sulle spese pubbliche è pure interessante, in quanto esamina in una successione cli capitoli il costo dei singoli servigi pubblici -- la difosa, la giustizia, l'istru1ione, la viabilità e simili-dando a questa parte della disciplina finanziaria ùn'am-
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