; 672 RIVISTA POPOLARE siciliano frequenti, a qualunque costo la scuola, quando è costretto a lottare giorno per giorno con la fame, le privazioni, la fatica, la morte? Come può un organismo fì&.cc·atodagli stenti; percorso dai brividi d_ella malaria, scosso in ogni sua fibra dai fremit.i de~l'odio, dello sdegno e della protesta, pensare, a.nepe per un istante, ai benefici che apporta l'istruzione? Quindi l'amico Cali più che accanirsi contro i poveri contadini avrebbe fatto opera .più meritoria se avesse spezzato la s11a lancia contro i grossi feudatarii siciliani elle tutt'ora si ostinano a far loro mordere il freno d'un dnro Herv~ggio. Poichè è sacrosanto dovere degli uomini più evoluti irradiare negli strati intellettualmente inferior;i dell'umanità la luce benefica e salutare del progresso e della civiltà. Quando il tornare indietro, dice Alessandro Manzoni, è impossibile, e. il fermarsi riesce insopportabile; non c'è altro ripiego che di andare avanti. Questo ancora non hanno voluto capire le nostre classi dirigenti, e per questo in Italia, a differenza. dell'Inghilterra, l'emancipazione del proletariato va compiendosi attraver,➔o un terrene fecondato da lotte cruente, da sacrificii inenarrabili, e da solchi micidiali di odii e di rancori. E nemmeno deve recare tUeraviglia se il contadino siciliano gratifi~a del sno tradizionale odio anche quel povero paria della scuola che risponde al nome di maestro elementare. Poiché chi conosce ed ha studia,to intimamente l'ambiente delle nostre contrade, Ra, come ben ha ricordato l'on. Colajanni nella postilla allo stelJoncino del Cali, che questo odio, 'nelle menti jncolte e rozze dei contadini in parte è gelosamente inoculato e vivificato dall,, classi agiate più retrograde dell'isola; le quali, per screditare la scuola, si fanno let.:ito di insinuare che l'enorme « pressione tribntaria deriva dalla legge snll'istruzione obb1igatoria ». Ma vi ha ancor di più. A mio modo di vedere, il maestro elementare siciliano contribuisce pure, per la sua parte, a stratificare nel cervello del contadino il tradiziunale odio ch'egli nutre anche per la scuolà. Ed ecco p-erchè. In Sicilia i maestri dei piccoli centri, nella quasi totalità, non pensano e non vedono. che attraverso gli occhi e il cervello del pezzo grosso del luogo, verso cui si prosternano con fare untuoso e sottomesso, e al quale ubbidiscono ciecameute e ineondizionatamente. Questo loro atteggiamento, di conseguenza, li spinge ver:,;o uua direttiva del tutto opposta a q nella in cui si trova la classe agricola ; e a contrastarne quindi ogni legittimi aspirazione. Perciò non • è affRtto un caso straoi:dinario, e non può recare rnaraviglia se il povero contadino, che odia per istinto e per tradizione il detentore della terra, irra~ia questo suo odio anche alla scuola e ai maestri. Una mente involuta non va tanto pel sottile nell' analisi; e con·- fonde facilmente cause ed effetti; perciò ritengo che facciano opera addirjttura deleteria al progresso della scuola quei maestri che in Sicilia si stringono attorno ai signorotti locali; e con una tenacia, non certo encomia.bile, si cooperano a rendere inespugnabili i loro eroi, tutte le volte che gli elementi democratici e socialisti tentano di conquistarli, per dare alle amministrazioni comunali, e quindi anche all'istruzione elernentare, un impulso conforme al progresso dei temµi. Obi vive, come me, la vita sicili~n~, sa con quale ttcca-- nimento certi maestri èlementari i-n tutte le lotte politiche e amministrative 1 scendano in li~za per dif~n. dere e far trionfare i foudatarii del lt100'0. E ~a aneora r, con q nalr occhio di comrnisrrazionA e di disprezzo vengono guardati, dai loro colleghi, quei mae::itri cbe, con slancio a.ltrui~tico, degno del massimo eneomio. si ::lChie. rano, a viso aperto, contro i baroni e i commendatori. Altro che rinvocare pene contro i poveri contadini analfabeti, amico Calì ! Si deve a vere il corao·o·io di MM ficcare il bisturi in fondo alla vera piaga, e tagli are· senza pietà ·aL}una, per 0stirpare il male dalla radice, invece di c11rarlo con e111piastri più o 1.neno caldi. Oli µercbè non si è scagliato egli contro co'oro che si oµpongono, collle s11ccede in alèuni paesi di Sicilia, a cbe la refezione scolastica venga introdotta nelle nost, e scnole? Come vuole I' a1~,ico Cali, che il b,unbino affmna to e mal vestito venga obbligato a freq uentare la scuoi a? Oh pe~chè i critici non spendono la loro energia per abbattere il medio-evo che ancora ci circoJJda? Non ricorda il Cali la lotta generosa· cbe socialisti e democratici hanno .-;m,ten11to,e con la stampa e nei pubblici comizii , e nei cousigli comunali . per indurre le amministrazioni reazionarie, a introà 11rre nelle scuole la refazione scolastica? Che cosa han fatto durante quest'ardna lotta molti maestri? Hanno votato compatti, per le awministrazioni comunali retrograde. Ed ora elie la legge Orlando impone l'istituzione della refezione scolastica' gratuita, prima di stanziare in bilancio alcuna spesa facoltativa . credete che dapertu tto si sia ottemperato a quanto essa legge prescrive? Neanche per sogno ! Così va il mondo in ... questa nostra. sciagurata terra. V. COSENTINO BA VISOTTO 'fl,'oia. La li'ivista, 1iopol,ire n0n usa di aggiungere note e postille ali articoli flrmat; deve metterne nua a questa 1,reve risposta "aù uu articolo del Cali, c11e rubbl1cai con piaci-:re co111e <:l>llS!.atazioue di uu fenoweno grave, che s1 era osset·- v.1.t0 a11ch<::in qua;che F'as-;io nel 18!U-93. Ha piena.mente ra• gione ,l Cvseut1no uel segnalare le vere <.:ause, della iodiffe. renl'.d u del!'avvers1oue dei cont,~diui l'et· l,t scur,la, che ta il paio coll'_avversiou<:l che al~r1, lavornturi Sèutouo p<'r alcune leggi soc1ctl1, che l11J11tanol eta e la_dura(a de1 lavoro. Poteva aagiuugere dell'altro. lu quanto ad 1struz1one quanto nieuo se n~ ha meno sè ne chiede; si odia la scuola nd mezzogiorno ' . . . perhcè assorbe buona _parte de"lle risorse d_i_molti comuni e la s1 aduita, è bene ripeterlo, come causa a11·etta ddla g1·ave pt·essi.,ne t_ril)Utaria_; difficiluieute si può frequeu~are la scuola per la cattiva distnl1uz1one Jella u0stra_ popolaz1one, che vive lontana dal .luogo dove deve lavorare; e rnfine la scuola spesso per questa cond,z1oue demogré:lfica riesc-e onoro_sa al coutadino perchè lo priva per tutta la g10rnata del contnbut.0 qnals:as1, che potrel,he po!·tare nelle famiglie d lavoro del figlio e questo alla sua vulta si disabitua dal lavoro ... Ecco una comple.'s1tà del problema cht' uo:1 tutti int1·avvedono... N. U. ;},,folti abbonati ci richiedono i N.i II e I2 della Rivista trovandoli ,nanca.ntinel!a collezione.Facciamo notare che detti fascicoli costituiscnnoil numero speciale che la. Rivista dedicò a Giuseppe Mazzini e che , a suo tempo, fu spedito a tutti gli abbonati. Le pochecopiecheci sonorilllastedi dettoN7!~ierospeciale, sono vendibili presso la nostra .Amrmntstrazione a L. 1,50 la cvpia. . . I nuovi abbonati che pagheranno anticipatamente l'abbonamento lo potranno avere al prezzo di favare di centesimi cinquanta.
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