I{ I \' l S ·1· A PO POLA l{ E 671 - così come sono sent1t1 e valutati dalle classi operaie - la lotta si· svolge in una maniera antagonistica al meccanismo economico-politico delle classi imperanti ! · . Così l'azione sindacale, che è la manifestazione . immediata, diretta, epperciò genuina della lotta di classe operaia, ci dice qual' è la direzione obbiettiva del movimento socialista. Ora questo movim~nto così come si manifesta nell'e.:;istenza stessa del sindacato tende a divergere e non a convergere col potere politico e coi rr_ieccani_s~i legali della borghesia. Di qui il carattere d1 oppos1z1ont che debbono necessariamente rivestire tutte le manifestazioni politiche e parlamentari di una rappresentanza che tragga origine da un movimento schiettamente operaio, organizzato in- vista dei suoi interessi di classe. 2. 0 I fatti e le conseguenze che scaturiscono dall'esercizio dell'azione sindacale sono di tal natura da arrestare o frenare nei suoi successi la tattica . del così detto riformisnio socialista. Ecco perchè i cc riformisti >> amano ascri \ ere a demei·ito dei rivoluzi-=.nari tanto lo sciopero generale di Settembre quanto l'agì razione ferroviaria, che invece non possono ragionevolmente imputarsi a questa o guella persona, ma discesero da necessarie condizio~1i di fatto, favorevoli al movimento. La pr}m~ c~nseguenza ;i.~ibile dello sciopero generale fu 11 distacco dell Estrema dal o-ruppo socialista. Così esso ribadiva nei fatti che0 di fronte agl' interessi di classe ,del proletariato non era una favola ì'esistenz~ de~l'unico blocco borghese. Se questo si era mostrato fraz10nato per l'innanzi, ciò si era dovuto al fatto che il partito socialista non era ancora riuscito a tradcrre in atto le intrinseche funzioni del movùnento proletario. L'altra conseguenza fu cbe l'istesso partito socialista, si mostrò poco in rispondenza con l'azione della gran massa organizzata: rivelò così la sua composizione ibrida d'interessi di piccoli e medii borghesi, denudò il suo programma_ pregno di ideologie, tra il C?L~servatorismo e l'utopistico: sbocciate nella parte d1ngenk del partito, composta di intellettuali ~i pr?f~ssi_onisti delle carriere liberali, di impiegati 1nsod1statt1. Fu a questo programma che dovè il successo delle elezioni generali ; chè tale fu se si tenga presente il vivo senso di avversione·suscitato nella gran massa elettorale dallo sciope1·0 o-enerale di Settembre. 1 0 Il p1~oble~11ad°:ngue non è più· si deve seguire la tattica nvoluz10naria o riformista? Ma è invece: il partito così c?m' è composto, per la sua i11dole, per le sue funzioni ·può seguire e in rende di segui re e di riflettere gl' interessi del movimento operaio così come si sono venuti acutizzando, oppure intende temperarli con la difesa simultanea degli in ~eressi di al tre classi soci al i con le quali esso sia chiamato a precedere di accordo? E' la base stessa del· movimento socialista che ora si mette in questione. . L'ossatura di esso cc deve essere esclusivamente operaia » o deve costituirsi col reclutare -- come si diceva ai tempi dell'utopismo - tutti gli uomini di buona volontà -delle varie classi sociali ? Deve poi il partito funzionare in modo separato dall'organismo delle leghe di mestiere, oppure deve via via trasfondersi in esse, mettendo a esclusivo servigio di quelle la sua opera efficace ? Il sindacalismo per tal rapporto si manifesta come l'esercizio del socialismo da parte della sola classe che ha interesse ad attuarlo: il proletariato. QL1esto carattere rigidamente operaio deJ movimento è la tomba del riformismo, il quale invece, volendo restare sul terreno esclusivamente politico di parti ro, confonde la convergenza dei diritti pubblici delle classi con la insanabile, inconciliabile opposizione di diritti privati fra borghesia e proletariato, che il sindacato di mestiere mette in evidenza nella sua pratica d' ogni giorno. H sindacalismo è la rivendicazione della· legge della lotta di classe eseguita ddi fatti. . E' 'il lock-out che gli operai mettono al dilagare dei loro intermediarii : dei cantambanchi, dei cerretani, ,lei funiistes della politica e degli adulteratori dei loro interessi di classe. . ENR[CO LEONE I contadinsiicilianie la scuola L'amico Cali in uno !;te]loncino, p11bblicato in questa stessa Rivista il 30 settembre di quest'anno, si occupa, a proposito dei dolorosi fatti di GramJiichele, dell'odio che i coHtaaini siciliani nutrono ver~ò la scuola; e, da bqon metafisico, vorrebbe adottare contro di essi dei rimedii che l'on. Colajanni chiama s~mplicemente draconiani. Vorrebbe ciuè che l'analfabeta venisse escluso da tutti i sodalizi, dal diritto di conchiudere matrimouio, di fare mutui e di contrarre operazioni com- ~erciali. Allora soltanto, dice l'amico Cali, l 'analfabetismo µotrebbe 8parire come per incanto! Qnale illusione! E così egli creàe di poter estirpare il male, lasciando intatte le cause dalle q11aliesso trae origine. Vuole in altri termini, che l'elevamento morale e intel · lettuale del contadino si_ attui, mantenendo, il contadino stesso nel servaggio economico in cui si trova. E per di più, come se l'abiezione in cui egli vive fosse da lui stesso voluta e com;ervata, come si può volere e conservare, non uno stato di abbrntimento, qual' è il suo, ma una migliore condizione di vita, inces~ante aspirazione delJ'animo umano, l'amico Cali invoca contro il povero contadino analfabeta, non le manette veh !, nia nn rimedio ben piu odioso e radicale: il suo boicottaggio cioè dal consorzio· ci vile. Benedetti metafisici, come sono impenitenti! No, non si mutano gli organismi umani, e quindi la società tutta con lo Rpauracchio delle pene, o con i quaresimali religiosi o laici, come mostra di credere l'a1uico Cali, anche quando con un atteggiamento ~da g1·osso borghese, si rivolge solenne e maestoso ai demagoghi (?), perchè facciano « capire ai poveri contadini che uno dei fattori principali di elevamento morale ed economico è l'istrnzione >; ma coll'estirpare tutte le cause che concorrono a mantener:e- l' uomo in nno stato d'inferiorità morale e intellettuale. Fate che il contadino siciliano non sia più quel bruto die noi tutti conosciamo; strappatalo dalla sua vita di sacrificii e di stenti; trasportatelo in più spirabile aere; fate che i suoi sentimenti s'ingentiliscano sempre più; che all'odiq contro t11tti e contro tutto subentri l'amore per la vita, per il progresso e per l'umanità; fategli assaporare i beneficii di una esistenza più equa e più giusto; fate in una parola, come dice Guglielmo Ferrero, che le condizioni esteriori in cui egli è costretto a vivere non ne sprigionino più tutta l'innata perver::iità e brutal.ità; e allora « come per incllnto » egli apprezzerà anche i beneficii dell'istruzione e dell'educazione. Come si può pretendere sul serio che il contadino
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