I RIVISTA POPOLARE 667 mentali per le mummie. B va da sè che le mummie scolastiche sono il greco , il latino e... Dante : le tre forme di paras::1itismo e di sfruttamento scolastico, contro il quale l'amico di New-York ehiede a Lei, illustre Pnfrssore, l'ausilio della ::iuapenna e della sua parola flagellatrit:i di ben al tre forme di sfruttamento e di parassitismo. La questione dantesca così si al larga e si complica nella q uistione del la senòla. Scuola classica o moderna? Questione vecchia, com'l~lla sa, dibattuta proprio ora nei due cougres:-:iidi Firenze e di Milano, dove le due correnti, la clasgica e la scientifica, si son trovate di fronte con la prevalenza di q11est'ultir11a. Ma qua e là si è ripetnto che la scuola classica è migliore della sua fama, che non bisogna distruggerla ma sfollarla e trasformarla, riconducendola alla sua funzione naturale. Si è detto non già che il la tino e il greco siano potenzi al men te incapaci d'un valore etico e ricostrnttivo ~ella vita moderna, ma così come s'in::iegnano sono forme morte. Per rimetterle in valore nel la vita, biso gnerebbe cominciare dalla scuola, sostituendo c1l. metodo filologico l'umanistico, il solo capace di far conoscere lo spirito delle letterature antiche e di far assimilare qnel cli' è assimilabile del elassicismo, che bisogna difendere e conservare come stl'llmento d'elevazione dello spirito, come la 1·agion d'essere della cultura, italiana nella civiltà, ::;econdo scrisse il Carducci, che ne:-lsuno p11ò accusare di non essere classico e moderno. Non si deve dimenticare che la scuola classica fu nel passato il vivaio di ribelli e di eroi, lo strumento formidabile d'ogni rivoluzione, letteraria e. politica, a cominciare da quella dell'89, anzi dall'Umanesimo. Ridonando al pensiero antico tutta la sna florida giovivinezza, perchè esso non feconderebbe nn nuovo e più grande umanesimo, cbe già germina e matura nelle nuove cos1.:ie11ze?Intanto servirebbe di lievito potente contro la scuola confessionale e contro le periodiche esplosioni àell'epidermide cattolica. Non vede? Mentre riposa dalle cento battaglie lo spirito eroico di Giosuè Carducci, che fu_.,tigò a sangue - il secoletto vil che cristianeggia- nuovi e vecchi poeti, inclini a una nuova forma, eh' è poi sempre la stessa, di sentimentalismo ~ romanticismo neo cattolico, salmeggiano messe d'oro e d' argento. Accanto e contro la scuola pubblica vegeta nell'ombra quella privata confe3sionale, fuori d'ogni controllo dello Stato. Secondo .Mazzini la libertà d'insegnamento in un popolo libe1·0dt'sereda la patn'a d'ogni direzione mo'rale, perc.;hèporta all'arbitrio o del pac1re o del prete o del laico. Te:-ii discutibile questa, ma la nostra più che libertà, è confusioue, è anarchia. Si cominci, dunque, dal vigilare seriamente la scuola privata; si svecchino le Università, veri campi chiusi del pregiudizio scientifico, politico, cattolico; si moltiplichino le cattedre di filologia moderna ; si aprano accanto alla scuola secondaria scuole professionali; e si differenzii il Liceo in due tipi, il classico e lo scienti• fico. Dopo, si lasci in pace la scuola, senza troppi re•. golameuti e, sopratutto, senza circolari, fin che vi entri o rientri la calma la serenità il decoro; e vi siano più studi che esami, più lezioni che vacanze - e più I ibertà nell'insegnante. Non sono tanto i libri di testo che fo1·mano l'uomo nella scuola, quanto la testa dell'insegnante, per il q 11alesi µuò dire quel che Victor Hugo per l'artista: Maintenant l'art est libre, e' est à lui de 1·ester digne. E por restarvi degnamente , la scuola deve preparare alla vita, a tutta la vita; e perciò dev'essere aperta. a tutte le iniziative, a tutte le idee belle, a tutti gli scrittori produttivi d'intelligenza e di volontà. Non vi entrerebbero soltanto i vuoti e retorici, più o meno sonanti ed eleganti; e ne uscirebbero gl' insipidi trecentisti minori e i sonniferi cinquecentisti, meno Machiavelli e Ariosto. Un posto onorevole toccherebbe in questa scuola nuova ai moderni nostrani e stranieri, e dei nostri, primissimo, chè n'è tempo, al Carducci, di cui urge un'edizione scolastica; e degli stranieri, a Cervnntes, a Shakespeare, a Victor Hugo; e ~on vi dovrebbe mancare una letterat11ra, scolastica scientifica, una specie di antologia scientifica univers11,le. Oh! quale gioia dello spirito leggere accanto a Omero, a Virgilio, a Dante, una pagina di Galileo o di Darwin, di Sarpi o di Renan. di Reclus o di Nansen, di Ardigò o di Spencer, di Lombroso o di Mosso! A confronto, stavo per dire a contrc,llo, di tante altre forme di bellezza, di tante altre manifestazioni di pensiero e d'arte, varie di tempo e di nazione, di strutt11ra e di vita, la Oomedia e i P1·omessi s' illuminerebbero d' altra. luce, o meglio apparirebbero nella loro vera luce, secondo il loro valore storico ed etico. Ora, intanto, quella si tortura per il senso, questi per la lingua, cou ·tl'Oppa pedanteria. Oh! il tormento che dànno quegli asfri ·che non splendono, quei simboli che non si svelano, quei cerch'i che non si misurano; e quei ve1·si dispera ti, e quelle distinzioni scolastiche, e quelle macchie della luna, e quei nomi d'ignoti o d' ignobili, sui. quali per caso si abbassò l'occhio di Dante! Eppure, se si interroga il protagonista di quella grande commedia umana, con quei suoi- fieri scatti di ribelle e qnella mestizia di esule, con tanta rettitudine di coscienza e ingenuità d' illusioni , con tanta altezza di mente e grandezza di cuore, come aspra risuona ancora la. sua voce di protesta e di rampogna contro ai moderni avvocati Saltarelli e a tutti i ladri e falsari e ipocriti e barattieri della patria e di Dio! Li ho senti ti io i giovani fremere in q nei momen ti solenni della scuola, quando la loro anima si mette a contatto con quella di Dante, denudata a traverso il vel·ame e l'involucro del poema. Resti dunque Dante nella ::;cuola, perché senza di I ui si avvertirebbe come un vuoto; ma, per carità, non lo si torturi uggiosamente come un codice o un sistema filosofico-teologico. S'interroghi l'uomo e il poeta e si entri nella Comedia come in una grande galleria di quadri e di figure nmane, per ammirarvi le scene e i gruppi principali. Chi ha voglia e tempo di veder altro si diverta. Oh! no, Professore, non tema: Dante non può essere strumeo to di reazione politica nelle mani dei moderati. È troppo eret.ico nella sua ortodossia, troppo libero nella sua giustizia , troppo ribelle nel suo carattere, percbè possa prestarsi a ciò. E lo sanno bene i papi, che d'allora in poi non si son potuti c0nciliare con la ) .
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