Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n.23 - 15 dicembre 1905

666 RIVISTA POPOLARE dolente e travagliata amma di Michele Cervantes nell'opera propria. Per tutto questo Dante vive e sopravvive aJla ruina dell'Impero e della Chiesa, della teologia e dell'astro lagia; come Omero alla ruina dell'Oli,11po e dell'epicità eroica, e Ariosto alla ruina della corte di re tirtù e dell'errante cavalleria. Vi ve e sopravvive alla cornice dottrinaria dell'opera sua, colpita da tutto il movimento scienti fico e ideale dal sec. :JçIX, perchè il sno genio colse una particella dell'essenza eterna dello spirito umano, immutabile a traverso le più profonde rivoluzioni psicologiche. Onde la severa e meditabonda figura di questo agitatore politico, filosofo e poeta, ~sule e ribelle. che peregrino, q nasi mendicante, andò per le parti q nasi tu~te della ·serva Italia, in un cooti.__.110, intenso e inestinguibile desiderio di scienza e di patria, di pace e di giustizia - e di pane - ci attrae con ·un fascino irresistibile e parla all'anima nostra, che la sente e la intende pur nel tumulto delJa irrequieta e febbrile vita contemporanea. ♦- . Ma forse , illustre Pr•)fesson·, io ho oltrepassato il - pensiero dell'amico Suo. Egli nel determinare la posizione di Dante di fronte aìla scienza e alla cosciema moderna non si spingerebbe, credo, fino al punto di negargli un certo valore artistico (sfbbene non .gli riconosca che qualche canto non p1·ivodi bellezza verbale e verbosa!);· ma gli nega ogni virtù educativa. E per ora , non potendolo cacciare dal tempio della arte, si contenterebbe che fosse espulso dalle scuole, come perturbatore e pervertitore della gioventù. Questo rifiorimento di amori e studi danteschi, scriveva un anno fa un discepolo del Sergi, il dottor Stokmap. (che sia l'anonimo italo-americano ?J, nasconde una reazione psichica, ignobile e spregevole; per X una vera reazione politica: e Tutte le regine Margherite sono dantiste ... e qnesto basterebbe » • Noi, dic'egli, siamo vitt)me di tutti i pervertimenti arcaici e cattolici che soffocano l'anima italiana e perciò in un paese, « dove anche gli atei hanno il latte cattolico e respirano il pervertimento cattolico da tutti i pori della pelle~, come libri di testo non ci sono che Dante e Manzoni , a cui le ragazze nord-americane si sono già ribellate. e Ohe teste possono venir fuori da codesti libri di testo? » Qui l'amico suo, illustre Professore, ha messo il dito sulla piaga. Ma una risposta. cosi recisa. come la ha data lui, io non mi sento di darla. Dante, è vero, non fu, come si direbbe oggi, un precursore, non presenti il moderno conflitto tra la scienza e la fede e, chiuso nella rocca inespugnabile della sua teologia, _percosse con rigore inesorabile sugli ste1·pi eretici e non ricordò neanche, nel poell!a che tante piccole anime accolse, la vittima del!' )dio teocratico, per cui il primo grande rogo arse: Arnaldo! Altro' che libero pensatore! - Il Manzoni (tra parentesi: non grande ammiratore nè di Dante, nè di Tasso, i due nostri poeti di ispirazione cattolica) colse, è vero, nel romanzo il carattere umano con un senso profondo della realtà umana, ma troppo si lasciò dominare dallo spirito di rassegnazione e di pietismo religioso: quasi fosse l'artista e il poeta di ·quello stato psicologico del la vecchia Europa sconvolta dalla Rivoluzione e dal despotismo napoleonico; e perciò inadeguato ad appagare lo spirito moderno, rifatto del movimento scientifico ed ideale del secolo XIX e aperto a ben al tre ri vendica.zioni sociali e umane. Ora, se io dovessi ascoltare la voce della mia coscienza, non esiterei un momento a bandire dalla scuola laica gli scrittori di schietta e ri~ida ispirazione cattolica; perchè l'arte che esclude e non intende alt.ra morale che la cattolica, nou può essere l'arte ideale de gli uomini liberi; e ptr gl( uomini liberi, redenti dalla scienza, la Oomedia e ì Promessi, come lihri di testo, sembrano rappresentare la contraddizione. in cui si di - batte da mez_zosecolo la scuola nazionale, violata nella sua essenza vitale, nella 111a1icanzadi :-iincerità (1). Mentre, astri di seconda grandezza, non vi brillano di tutta la loro luce Ludovico Ariost0, così libero e sereno poeta del Rinascimento umano nell'arte, Galileo Galilei, cosi libero e sereno filosofo del Rinascimento nmano nel pensiero. ::3enonche il problema è rnolto complesl-'oe non si può risolvere così su due piedi. E poi in queste cose bisogna anche badare alla coscienza d, ( più; e la coscienza dei più non ,è facile agli ostrc1cismi ... anche nel campo dell'arte. Del resto quando si tratta d'arte sovrana, non bisogna guardare tanto pel sottile; senza dire che la moralità in arte è relativa e ha da intendersi in eenso largo, tanto largo che, per in ortodosso, immorale è l'Orlando Fm·ioso e per un eterodos::io, come X, immorale è la Divina Comedia I La verità è che l'arte su peri ore, la quale non si esa,1risce nei secoli, sia che abbia il fine in se :-;tes,m. sia che lo cerchi fuori di se, non può essere immo1'(1le: il fine etico lo troverà inconsapevolmente per via o inconsapevolmente germi nerà uel fondo del cuore umano. Tutto sta che questo beuedetto cuore lo sc~u ti profondamente nel bene e nel male, e lo esalti e còmmu~v.a. Ora, quella di Dante e Manzoni è indubbiamente arte superiore, la quale non vu0le, però, il cnl~o cieco e grossolano di sacerdoti e di sagrestani , ma lo studio e l'ammirazione di uomini coscienti e liberi. Perchè poi Dante debba essere il capro espiatorio della grave malattia che travaglia la scuola italiana, io non saprei; anche se questa scuola sia proprio q nel la ~ cassa funeraria », che bisognerebbe schiodare e violare con impeto rinnovatore senza dubbiezze senti- (1) A mostrare come nella così. detta scu,Jl_a laica gr1veruativa il viru;; religioso, settario e intollerante, inquini fin dalle sue sorgenti la educazione nazionale, violandola nella tenera e ingenua anima dei fanciulli, riferisco questa nuova definizione del "vero amico,. che lessi, come membro delL Curnmissione Pl'ovinciale pei lilJt'i di testo uelle scuole elementari, in un trattatello di 1\t/oraie .. civile, che poi comincia regolarmente con due pagine di dove1·i religiosi: '· Vero amico è colui che coi consigli e coll'esempio può dirigerci nella via del • bene. Non è qui,idi vero amico chi è ù•1·eligioso ... ,, Qual meraviglia poi che quel tale professore Lii ginnasio vescovile con la faccia fresc<1 assicuri i suoi alunni, a proposito d'u 1 monumento di Cavour, che "mentre il mondo innalza monumenti alla sua memoria, l'anima sua brucia nelle fiamme del!' inferno,, 1

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==