656 RIVISTA POPOLARE Kart Dieterich : Greci e bulg·arl tu lotta tu Macedonia. - La questione macedone:: t: tornata di attualità. Di tutti i popoli balcanici che lottano per la Ma'.:edonia, bulgari, serbi, gre::ci e rumeni, i due soli seri concorrenti sono i greci e i bulgari. I serbi non ebbero quasi parte nella storia medievale della Macedonia; l'hanno avuta in possesso solo 90 anni, dal 1280 al 1370. Prima l'avevano avuta greci e bulgari, poi l' ebbero i turchi. [ bulgari la tennero dal 914 al 1018 e poi dal 1196 al 124-1 ; nell'intervallo. cioè per 170 anni, l'aveva avuta Bisanz10. Da più di cinque secoli è turca, ma quasi solo super_ficìalmente; qui come altrove ìn Europa, non è riuscito ai turchi di conquistare· realmente paese e uomini. Anche oggi !a popolazione turca in Macedonia è rada, disegualmente disseminata. I serbi non stanno meglio ; il paese detto (( vecchia Serbia » è quasi intieramente popolato da albanesi, e nella restante Macedonia non sono in maggioranza che in due piccoli distretti. Solo dopo che l'Austria occupò la Bosnia e la Erzegovina, i serbi vedendosi costretti a rinunziare al sogno di giungere a Fiume, a Cattaro, a Ragusa, concepirono quello di arrivare a Salonicco e cercarono di riconquistar terreno in Macedonia, Il vilajet di Kossowo può essere ancora un campo di lotta fra bulgari e serbi ; ma nel vilaiet di Monastir e a Salonicco i bulgari sanno ch'essi hanno ancora solo un _nemico, e questo è il greco. In quali proporzioni stanno dunque le forze dei greci e dei bulgari? Da qual parte stanno le maggiori probabilità di successo? Il territorio maggiormente contrastato è la zona che va da Salonicco a nord-est sino a Serres e ad ovest sino a Bodena. La popolazione di questo territorio è di circa 600,000 abitanti; t si calcola che i bulgari superino qui di un quarto i greci ; ma è difficile in territorio turco avere dati statistici precisi , per la semplici! ragio~e che la statistica manca; quindi le cifre ondeggiano a seconda delle simpatie di chi conteggia, e qualche autore fa salire i greci in Macedonia a 700,000, mentre valutazioni certo più esatte li riducono a meno di mezzo milione. Un'altra difficoltà pel censimento dei greci è la seguente: Bérar<l nel suo libro la Turquie et l' Hellénisme contemporain ha notato che un autore greco distingue in Macedonia quei greci che p;1rlano solo greco da quelli che parlano anche albanese , rumeno , bulgaro , e chiede come si possano definire questi greci, dove risieda l'indice della nazionalità, per venirne a eoncludere eh.e non il costume, nè il tipo, nè la lingua, nè la religione decidano qui, ma solo la coscienza dell'appartenenza all'ellenismo. [n verita per quanto incerto sia questo concetto bisogna in parte aderirvi. l greci sono il popolo di più antica cultura dei Balcani , tutti gli altri popoll stanno sotto la loro influenza intellettuale; si capisce sino a un certo punto ch'essi contino per greci quelli che subiscono più' fortemente quella influenza , e più o meno spontaneamente si danno per greci, come fanno ancora molti rumeni di Macedonia, e come facevano sino a poco fa i bulgari di Monastir, di Stromnitza e di Bodena. Un bulgaro diceva di essi nel 1885 : non hanno anima greca, ma hanno lingua e scuola greca. Scuola e chiesa sono le potenze che hanno tenuto lungamente i bulgari di Macedonia sotto l'influenza greca. Nel 1745 furono instituite scuole greche in tutte le città macedoni e vennero crescendo di numero sino al 1887 ; erano allora 333 con 1854-1 scolari. Dopo il 1887 cominciò la reazione bulgara appunto nel campo della scuola. Nel 1890 si contavano già 188 scuole bulgare e nel 1895 erano salite a 667 con 36,000 scolari. Specialmente il vilajet di Monastir, il più minacciato, fu c"perto di scuoie bulgare. Questo risveglio dello slavismo era in parte una conseguenza della emancipazione del clero bulgaro da quello gn::.:o che avvenne nel 1870 quando , dopo una lunga lotta iniziata durante la guerra di Crimea, i bulgari ottennero un esarcato proprio. Anche gli ultimi avvenimenti ci dicono che clero e scuole bulgare seguitano a prendere il sopravvento su chiese e scuole greche. Malgrado la loro minòre intelligenza , i bulgari posseggono qualità di azione, tenacia di volere , senso positivo e discipli nato eh.e li pongono in vantaggio di fronte ai greci. Il greco rimane fantasioso, retorico, si richiama alla storia e al diritto, tutte armi piccole di fronte al procedere serrato di un popolo giovane e laborioso. Il greco seguita a guardare il bulgaro con disprezzo e si prende giuoco dei brutti cranii bulgari (( inetti a produrre una lingua colta >> riafforma il diritto dell'ellenismo sulla Macedonia richiamandosi alle muse pieree che l'ebbero per patria, ad Aristotele, ad Alessandro, e ad altri illustri macedoni, tutti argomenti di dubbio valore quctndo si tratta d'una lotta di conquista. In questi ultimi tempi si ha per altro qualche segno di un più giusto apprezzamento delle qualità bulgare. Il romanzo ((L' archeologo ii del greco Carcavitzas è una satira dell' infecondo e tronfio letteratume greco contrapposto alla modesta ma produttiva attività bulgara. E anche nel nuovo dramma ((Morti e viventi » troviamo la seguente scena : Un maestro chiede allo scolaro che gli definisca i bulgari : (( Sono gente indegna, .risponde lo scolaro, ladri e assassini. Uno di noi ne può abbattere cento ». No, figlio mio, risponde tl maestro, i bulgari sono uomini valorosi, sono patrioti. Essi uccidono e si laseiano uccidere per la patria. Solo i'eri usciti dal!a schiavitù , han saputo mostrare al mondo che esistono. Essi non hanno trovato il Partenone già fatto e si sforzano di crt-arselo. I bulgari vivono, e ciò deve spronarci a vivere e nostra volta. » Sono forse solo voci isolate, ma hanno la loro importanza. 11 risultato di questa lotta per la Mace::donia ci può essere :ndifferente. Ma storicamente ha interesse rappresentando essa l' ultima fase della gran lotta di civiltà tra l'ellenismo bizantino e lo slavismo , che corrisponde a quella combattuta in occidente tra germanesimo e romanesimo sul terreno della civiltà se non su quello della politica (Die Grenr.boten, 18 novembre). Dott. NAPOLEONE CoLAJANNI: IL GIAPPONE (Dati statisticisulle condizionidemografichep,olitiche, finanziarie,ecvnomichei,ntellettuali,religiosee morali). Roma-Napoli, 1905, presso la 'Rj.vistaPopolare - Prezzo Cent. 75. Il Giappone è divenuto, giustamente, il paese (l,lla moda. Si cercanoe leggonocon avidità le notizie, che lo riguardano. Sull' impero del Sole Levante si sono pubblicati alcuni libri; ma sono incertie contraddittorii e incompletii dati statistici di ogni sorta, che si possono raccoglieredai giornali, dalle riviste e dalle opere. Perciò l' on. prof. N. Colajanni ha pensatoopportunamente di riassumeredalle pubblicazioniufficialiciòche c' è di più interessante chepossadare un'ideaadeguata della vita economicap, olitica, r>toralei,ntellettuale.ecc. e del meraviglioso,rapidissimo sviluppodel Giappone. Noi siamo sicuri che questa pubblicazioneriuscirà gradita al pubblico italiano. Dott. Napoleone Colajanni, proprietario, direttore-responsabile. NAPOLI - R. TIP. PANSINI, CHIOSTRO S. LORENZO.
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