654 RIVISTA POPOLARE cadernico, che le faciliti la conquista di posti vantaggiosi nelle amministra 1 ioni >>. La relazione della quale son tolte queste parole precedeva il Decreto reale col quale si r'ispondeva negativamente ad una petizione degli studenti liberi, colla quale si chiedeva una terza sessione di esami in gennaio, come era avvenuto negli anni precedenti e come pare che si voglia fare adesso. (La Lectura, novembre). ~ Filippo Lovetere: ,GJ1 errori del Banco dt Sicilia (r). - Ne[l'ottobre ultimo la Direzione Generale del Banco - nell'anno stesso che un decreto ministeriale, in vista delle condizioni del mercato monetario , portava dal 3 1/2 al 4 per cento il tasso dello sconto per l_e cambiali munite di firme di prim' ordine - ekvava tale tasso dal. 3 1/2 al 5 per cento e raccomandava agli stabilimenti dipendenti di procurare <li restringere gli sconti. La pubblica stampa è intervenuta a rilevare l' inopportunità e la sconvenienza dei provvedimenti ed a protestare, in nome degli interessi del commercio e dell'industria isolani, contro di esso ; e l' Amministrazione del Banco si è affrettata a far note le sue ragioni ed a giustificarsi , ma in pari tempo ha tratto subito norma da quella protesta per mitigare il provvedimento, ed_ ha , dopo qualche giorno , ridotto il tasso di favore dal 5 al 4 1/2 per cento, revocando o attenuando !e precedenti disposiziom restrittive. Tutto ciò dimostra l'opportuhità e l'efficacia di un pubblico controllo sull'amministrazione di questo nostro Banco, che ·è -- e restar deve - patrimonio siciliano, e prova per ciò stesso l'opportunità e l'utilità dei miei sforzi, i quali sono stati appunto rivolti a suscitare e formare le condizioni di spirito pubblico necessarie per il normale esercizio di tale controllo, che è indispensabile, se si vuole che il Banco diventi, quale deve essere, strumento valido ed efficace di una sapiente e benefica diffusione del credito nell'isola e che la sua azione serva di incitamento, e riesca di aiuto alle sopite energie isolane , che nel lento e penoso risveglio che già le scuote, chiamandole a vita nuova, merita~o di essere in larga misura incoraggiate e quasi direi sospinte. Pare dunque a me che questo episodio abbia virtù d'esempio; e da esso, perta11to, dovrebbero le classi interessate trarre ammaestramento per l' avvenire , per persuadersi una buona volta che la loro opinione illuminata , sorrètta com' è dalla forza dei loro interessi , che sono gli interessi medesimi della vita economica siciliana , può avere, solo che sappia manifestarsi in forma adeguata, un peso decisivo sull'indirizzo amministrativo dell' Istituto. Il provvedimento di restringere gli sconti - limitando da un lato in via di fatto le operazioni ordinarie, e per lo sconto or dinario elevandone il tasso - fu determinato dalla necessità di ricondurre la circolazione del Banco in quei limiti normali che da alcuni mesi erano stati sorpassati. Questo limite normale, fissato dalla leggè, è pc:r I' anno in corso di 46 milioni e 200 mila lire; e il Banco non può oltrepassarlo , se non garentendo i biglietti emessi in eccedenza con piena copertura metallica. In caso contrario, e sempre che sia mantenuto il rapporto .del 40 per cento tr.a la riserva e la intera circolazione , le eccedenze vengono dal Govc:rno colpite con una tassa eguale ai due terzi della ragione dello sconto, se , pur superando qu sta somma , restino comprese entro i sette milioni; chè se anche quest'ultimo limite vien superato, ( r) Nel momento, in cui tanto si parla di pr~v;edi~enti per la Sicilia e pel mezzogiorno e dopo che tanto s1 ~ scntto sulla necessità di svilupparvi il credito e di combatterv~ l' ~sura troviamo opportuno riprodurre questo asse_nnato art1co10_ de! .½o• vett!re, che da tempo insiste sugli errori del Banco ·d1 S1c1ha. N. d. R. allora l' Istituto deve pagare allo Stato, oltre la tassa normale dell'uno per cento ali' anno, una tassa straordinaria corrispondente, niel/-temeno al doppio della ragione dello sconto , come dire l' undici per cento in complesso. Non è qui il luogo di discutere sulla bontà di queste norme. Noi le riteniamo dannose perchè presuppongono fisso un dato che è per natura sua mutabilissimo: i bisogni del commercio - ed impediscono quindi che la circolazione cartacea si proporzioni - c◊me dovrebbe - a questi bisogni. Ma qui basterà rilevare che queste norme esistono e che, finchè esse saranno in vigo1·e, è nel!' interesse dell'Istituto l'osservarle nei limiti del possibile e secondo il proprio non sempre evidente torna · conto, a cominciare cioè dal punto in cui i danni dell'eccedenza superano i vantaggi che l'eccedenza medesima può ar recare direttamente al commercio e indirettamente allo stesso istituto che in apparenza ne soffre. Se J' eccedenza raggiunge tale misura da cagionare un dan~ ali' Istituto, qu~sto, per ricondurre la circolazione entro i limit 1 normali, non ha altro mezzo che la elevazione del tasso dello Sconto o mantem;ndo immutato il saggio dello sconto, la li- ' ) mitazione degii affari mediante il rifiuto di una parte dei prestiti che gli vengono chiesti; ed è proprio ciò che, trovandosi nella contigenza che qui si suppone, l'Amministrazione del Banco ha fatto. L' episodio , per così dire , suggerisce altre considerazioni, che si rifericono ali' azione ordinaria del Banco e che sono tecniche e pratiche. Quanto alle prime, si deve tener presente questo insegnamento del Pierson : u Una banca di emissione ben governata (( non respinge ma previene le eccessive richieste : s~ si av- (( vede che le sae forze si esauriscono, essa prenede dei prov- (( vedimenti per frenare la domanda di credito e dirigerla per 11 altra via. E prende per tempo tali provvedimenti : non lascia 1, rimanere il saggio del suo interesse, fincliè è possibik, al li11 vello più basso, ma lo alza a poco a poco per fare il pas11 saggio gradualmente: si considera sempre come un errore, 11 che la banca porti improvvisamente ad un punto alto I' in11 tercsse per gli sconti e i prestiti, a meno che non siano so• (< prnggiunte circostanze, che essa non abbia potuto preve::dere n._ La nostra legge bancaria è tanto mal fatta che nessuno dei tre Istituti di emissione può, neppure in via eccezionale, mutare secondo la sua convenienza e le sue particolari esigenze l'ordinario tasso dello sconto; ma i mezzi per_ riuscire allo scopo tuttavia 11011mancano, come del resto provano i prov-- vedimenti di recente escogitati dall'Amministrazione del Banco. Or da una relazione della Direzione generale del Banco al Consiolio generale radunatosi nell'agosto ultimo risulta che una b . ecct!denza di circolazione si era manifestata alla fine del grngno, quando cioè la cosiddetta campagna serica non era ancora cominciata. Essendo cosa nota che questa campagna, sulle sole piazze di Milano e di Genova, cagiona ogni anno al Banco un maggiore impiego in sconti_di una diecina di m~lioni, c'era _da aspettarsi che l'Amministrazione fin d'allora avv1s:sse e subito attuasse rimedi atti ad evitare che l 'eccedenz.a s1 accrescesse fino a raooiungere quell'elevato limite in cui essa diventa tanto Ob , .• pregiudizievole per gl'interessi dell' btitu_to. Ma_l Am~m1strazione credette allora di avere assolto mtero 11 compito suo proponendo un platonico voto al Governo perchè fosse aumen-- tata la circolazione del Banco. Ne seauì quel ch'era facile prevedere: .compiutasi la campagna s;rica , la circolare eccedette di tanto ~ li~iti ~armali che l'Istituto , vt!dendo compromesso il proprio b1lanc10 della annata, fu costretto ad adottare quei provvedimenti che ~vrebbe dovuto e potuto più proficuamente adottare fin dal luglto : con queste differenze, però , di cui non è piccola la portata : c~0 nel luglio le disposizioni restrittive avrebbero potuto essere. limitate e riguardare esclusivamente gli sconti da consent1rs
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==