Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 22 - 30 novembre 1905

RIVISTA POPOLARE 649 rebbe troppo in lungo, ma che si può riassumere nel1' errore fondamenta.le politico della p1'0prietà dello Stato ,con l' esercizio p·ivato, aggravato da convenzioni da ·manicomio; che mettevano in giuoco grandiosi interessi borsaiuoli e politici, la cura dei quali fece perdere alle Società l'interessamento dovuto al delicato_ e grandioso organismo dell'esercizio; per modo che, venne talmente trascurato da lasciarlo cadere nel deplorato e deplorabilissimo stato in cui si trova ; che oltre ai danni incalcolabili che ha inflitto ed infliggerà ancora per qualche tempo· alla nazione , ci ha esposti alla umiliante compassiooe di tutto il mondo! Questo l'errore fondamentale che l'Italia -ha copiato dall' Olanda , e che , come risulta dallo specchietto , pare dia dei pessimi risultati anche là , dal momento che anche i suoi impianti fissi rendono poco più di quelli italiani. In mie precedenti pubblicazioni, sopra questa Rivista e sul 1reno dei ferrovieri, ho accennato al fatto del famoso ingombro di Sampierdarena, durato parecchi anni, e giustificato sempre, si capisce, con la scusante della deficienza degli impianti. Orbene, la Direzione Generale, allarmata dalle alte grida del commercio e della stampa, si decide finalmente a passare sopra ai falsi 'rapporti dei suoi funzionari illustrissimi e manda un ispettore di sua fiducia a reggere la seiione del traffico di Genova e Sampierdarena. Gl'illustrissimi falsari, o funzionari, come si devono chiamare secondo l'impostura borghese, tentano di salvare la situazione staccando appunto Sampierdarena -dalla sezione di Genova, perchè l' ispettore di fid.1cia ,della Direzione Generale non potesse compiere la sua :alta e delicata missione, che era q11ella di esaminare e ,rimovere le cause .dell' ormai famosissimo ingombro. Un vero colpo di maffia bnrocratica ! Senonchè, la Direzione Generale tenne duro ; ed allora bongré o malgré, si dovette rimettere Sampierdarena nella se- :zione di Genova. L' ispettore di fiducia, garibaldino figlio di q uell' il- ]ustre Panizza patriota, ed amico di Bertani, al quale ·Pavia eresse un monumento nel suo ateneo, esaminata ila situazione, ha subito domandato il trasloco del capo :stazione. Venuto il nuovo capo stazione in otto giorni fece scomparire in Modo permanente quell'eterno ingombro riducendo la giacenza dei vagoni inutilizzati dalla media di 800 a 1300 a quella di 300 a 800, relizzando nn'economia di 500 vagoni al giorno , rimessi in circolazione; e questo nelle stesse pr'ecise condizioni , nelle quali il suo predecessore li ten~va bloccati, ingombrando perfino i binari sui quali dovevano transitare i treni diretti , Torino Roma ; e ciò con gli stessi precisi mezzi fissi e mobili. Q11esto fatto gravissimo e nello stesso tempo importantissimo, per ciò che ·collima. matematicamente con quello che ora, e da parecchi anni succede a Milano, si è svolto a Sa1upierdarena, mentre io mi tro~avo appìicato a quella stazione, in qualità di telegrafista al movimento, e che come tale, dovevo trasmettere, per tL1rno, al Capo Servizio di Torino , il numero di vagoni che_ seralmente rimanevano giacenti in stazione. Fatto gravissimo, ripeto, perchè sta a provare quella mancanza assolttta d' organizzazione di servizio che ci ha pol'tato alla presente débacle; mancanza d'organiz• zazione imposta dall'alta camorra politica e subita da tutti i governi che si sono succeduti da Spaventa in poi; il quale, per aver tentato di resistere ad essa, prima ci rimise il ministero, e dopo, il mandato politico. E la turpe cretineria politica di lasciare alla mercè di qualche centinaio di Capi Stazioni, generalmente cor• ruttibilissimi (specie in caso come questo: che il lascia1·sicorrompere f1-utta denari e p1·omozioni ed il man• · tenersi onesti ed inco'rruttibili non frutta che punizioni e persecuzioni) lo sviluppo della vita, della ricchezza e della sicurezza nazionale, è un tale delitto contro il quale tutta la cittadinanza dovre_bbe insorgere come un sol uomo. Da quanto si legge ora , l' esercizio di stato si sarebbe messo sulla via giusta , con la prescrizione di cinque lire di multa per ogni vagone e per ogni 24 ore che resteranno inutilizzati senza un motivo plausibile. Checchè ne dica la stampa borsaiola, sta il fatto che il miglioramento importante che si è verificato nella seconda quindicina dello scorso ·ottobre è dovuto unicamente alla sopra citata disposizione. E se mentre seri vo , seconda quindicina di novembre , il miglioramento tende a dirninuire , o si deve al fatto che la disposizione n.on ha potuto avere un principio d'effetto, o ad un altro pronuncicÌmento della burocrazia delle Direzioni Compartimentali, appoggiata dai sindacati politici, contro l'azione onestamente energica. della Direzione Generale. P1·onunciamento, a base di ostruzionismo, latente e pericoloso, che se già non è azione oggi, come la rnia trentennaria esperienza osservativa mi dà ragione di credere potrebbe esser posto in azione domani , a tutela dei grandiosi interessi in gi uoco sopra diruostrati; i quali, già hanno messo fuori gli artigli con l' abbandono delle ga.,.e per le formtm·e delle macchine e dei vagoni, non bastando più i lauti guadagni che già realizzavano sotto la parziale protezione della legge per le Convenzioni. Questo pericolo impone alla rappresentanza nazionale l'obbligo d'intervenire, con la correzi0ne della legge , nel senso di lasciar libero l' esercizio di Stato, in casi determinati, di rivolgersi alF industria straniera; o con un provvedimento legislativo che garantisca alla nazione il regolare funzionamento delle sue ferrovie, al di sopra di qualsiasi intervento di poteri estranei all'esercizio mediante un Cont?-ollo nazionale; controllo che si può ottenere , realizzando un' economia di personale o di stampati , con l' istituzione della Mafricola Generale Cronologica di tutto il materiale mobile, con la quale si segue in tutti i suoi spostamenti, creando il mezzo sicuro di poter colpire con precisione matematica tutte le immobilizzazioni e inutiìizzazioni tanto se dovute a colpa, per qualsiasi ragione, come se dovute a negligenze. La Matricola Gene1·ale dovrebbe avere la sua sede • unica presso la direzione generale a Roma e che per rispetto alla forte somma di pubblico denaro che rappresenta ( circa mezzo miliardo) ed alla sua altissima funzione di somma garanzia per lo sviluppo dell'eco-

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