648 RIVISTA POPOLARE in gene1·e e pe1· i vagoni in ispe,ciè,e per certi ampliamenti di stazioni - vandalici - come quello di Sampierdarena (il cui grandioso scalo venne raso al suolo per convertire il s110lostesso in binari di manovra, inservibili per dis-centramento, per surrogarlo con una vergognosa bicocca scomodissima che ricorda i tucul africani) non B0110destinati che a dar lavoro all'industria politica nazionale privilegiata per il fu,.to legale_ del pubblico danm·o. Ed eccone una prova. A pag. 237 del VI volume parte II della Relazione della Regia Commissione d' Inchiesta si trova il seguente specchietto : Prezzi per chilogrammadei veicoli risultati dalla gara internazionaledel 1899 Ditte nazionali Ditte estere Prezzo medio Prezzo medio Carri coperti con freno a mano L. 0,74 L. 0,69 > » senza > • • 0,73 » 0,64 » ::;coperticon '> ,. » 0,60 • 0,53 » > senza > :. :. 0,58 ~ 0,51 » piatti con » » l> 0,59 » 0,51 > > senza l) » > 0,58 > 0,49 I Medie L. 0,64 L. 0,56 Donde risulta che la privilegiata indnstria nazionale gode d' un beneficio di prezzo di 8 centesimi per chilogramma, che calcolato sopra la media di 7000 chilogrammi per vagone corrisponde ad un beneficio di L. 560 per vagone. E _questo per la fornitura dei vagoni nuovi, senza contare il beneficio del miglior mercato della mano d'opera, e la vecchia protezione del 5 per cento; ciò che fa salire lo stesso beneficio a circa 1000 lire per vagone. l'er i noli il benefici0 è anche più forte per il fatto che questo è continuato; il quale calcolato sulla media di 2 lire per vagone al giorno, porta a realizzare nn interesse di circa 600 lire all'anno per un capitale di circa 3000 lire; Jonde il maggior pericolo di pressione per lo sperpero di quelli dello stato, da parte dei sindacati politici indusfriali, onde evi tare la perdita del tenerli inattivi. E che lo sperpero dei vagoni in Italia , come delle macchine sia favoloso, quanto doloso, ce lo dice pure l'inesauribile quanto ingornhrantP. Relazione Saporito, con la seguente dimostrazione che il lettore può vedere a pag. 107 del IV volnme parte III. Anno 1898. - Quantità di rotabili per ogni milione di unità di traffico Italia Anstria. Locomotive Carri 0,56 0,31 19,97 10,4 Ciò che di1uostra aritmeticamente ed ufficialmente che i nost-ri vagoni vengono sprecati in ragione della metà e le macchine in ragione di poco meno . ........ E a pag. 238 dello stesso IV volume parte II trovi amo che i prezzi per chilogramma delle macchine forni te dall' industria nazionale privilegiata è di L. 1,46 mentre che le ditte estere le forniscono a L. 1,27; 1,22; i,'11 e 1,03, media 1, 15; ciò che vuol dire che_ la nostra cenciosa Italia regala, da gran signora, all'onorevole industria politica nazi01wle L. 0,31 per chilogramma, che corrisponde, in media, a circa 15 mila lire per macchina, alle quali, aggiungendo il miglior mercato della mano d'opera ed il 5 °/ 0 di dazio di confine si arriva comodamente fino a 20 mila. Dimostrazione di fatto gravissima che spiega ad esuberanza il grossolano errore politico dell'aver introdotto nella legge per l'esercizio di stato l'obbligo ad esso di provvedere il materiale fisso e mobile sotto le forche caudine della protezione industriale, mettendo il capitale, che è èome dire - il Governo - in antitesi d'interessi con lo Stato. Ma torniamo a bomba. La dimostrazione ufficiale sul come vengono sprecati i vagoni e le fronti di carico e SQaricoa Milano, Porta Garibaldi, pubblicata dall'autorevole Corriere della Sera, si può applicare a t11tte le nostre stazioni di smistamento, e se qualcuno si volesse prendere il divertimento di leggere le giustificazioni dei Signori Capi-Stazioni, le troverebbe tutte identiche, come se obbedissero ad una parola d' ordine ; e cioè : non per quella defid,enza di personale riscontrata dai tre Ispettori a Milano, onestamente riportata dal Corriere della Sera; ma per deficienza di binari e di fronti di scarico e di smistamento. Un vero falso in documento ufficiale di diritto nazionale, commesso giornalmente da centinaia di pubblici ufficiali, per ingannare, non il Governo, che è sempre stato d' accordo nell' inganno ; ma la nazione, per indurla a stanziare sempre nuovi milioni pe1·dar lavoro ctll' industr-ia politica privilegiata · pe1· la fabbrica dei miliona1L E che i detti rapporti costituiscano un fatto permanente, semplicemente criminoso, risulta dallo spect:hietto sopra riportato in cui risulta, ripeto: che i nostri mezzi fissi corrispondono già al doppio del bisogno del nostro traffico; e che quindi, se la scusa della deficienza d'impianti potrà , tutt' al più , essere l' eccezione causale, n01·male in tutte le ferrovie del mondo, non potrà mai essere la regola, come la si fa passare. a base di falso, dalla nostra bassa ed alta burocrazia) con la complicità necessaria del governo. Ma allora , mi si osserverà : se i nostri vagoni t:orrispo.1dono in quantità al doppio del bisogno e le macchine a poco meno , le nosl1'e fronti di carico e binm·i di manovra cor1·ispondono pure al doppio del bisogno; e come avete dimostrato nel vostro precedente articolo su li e Economie possibili nell' ese1·cizio f er1·oviario ( 1), an - che il personale co,-risponderebbe al doppio del bisogno, come si spiega la deficienza generale del nostro esercizio, le sue serrate, i suoi ingomb,-i di stazioni e conseguenti sospensioni del traffico nazionale? A questa domanda giustissima e che non può f~ meno di sorgere spontanea in chiunque legga le affermazioni, suffragate da documenti ufficiali, la risposta è così semplice che chiunque la trova anche da sè: perciocchè, una simile situazione, non possa essere che il prodotto d'una mancanza assoluta d' organizzazione e d'un vero stato d' anarchia, dovuto a cau.:ie la cui analisi porte - (1) Rivista_.del 30 agosto 1905.
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