RIVISTA POPOLARE 647 ingombri dei maggiori scali ferroviari ha ragioni da vendere di gridare alla deficienza di mrtcchine per far manovrare i vagoni ingombranti; ed alla deficienza di· impianti fissi di manovra e d' accosto per poterli far mauovrare e scaricare. Limitata la divergeuza sopra codesti dolorosi e vergognosi fatti , è· semplicemente umano che , al gran pubblico pagante , non resti che di chinar la testa e dire : poichè è necessario spendete pure. Risposta che sarebbe ben diversa se questo povero gran pubblico (al vulgo pantalone) sapesse tatta quella verità di fatto che pur risulta da atti di pubblico di ritto, come sono quelli delle Regie in<'hieste; ma che per colpa del fato, (e ancho un pò per colpa di tutti coloro che, come il prete, vivono della di lui ignoranza per fare del bizantinismo politico), ignora: ed eternamente ingannato in modo inqualificabile dai suoi governanti, non gli resta che lasciar fare e pagare, sempre pagare, per il bene inesplicabile delle istituzioni ... bancarie e industriali, in omaggio al progresso! Premesso il fatto che finora le nòstre linee non sono ancora risultate deficienti per i biiwgni del nostro li mi tato traffico, e che sempre quando non è mancato il materiale mobile il nostro traffico non ebbe mai a subire rallentamenti, tranne che per gl' ingombri delle stazioni, dovuti a ca11se indipendenti dalla potenzialità. delle linee, come vedremo in appresso ; e come del resto è stato dimostrato dal Regio Ispettorato Generale: che i valichi attuali dei Giovi sono capaci per il passaggio di ben 2500 vagoni al giorno , pari a 1000 superiori all'attuale bisogno del traffico genovese con l'interno; incominciamo ad esaminare la pretesa deficienza degli impianti fissi, sopra il seguente specchietto tratto dalie statistiche della Regia Commissione d' Inchiesta. as Q) e o ... Q) ... e,) > o = - - ·- o "i:·- -o .!! o Q) ~ e,_ Q) o - N (.) E -; ... Q) ·- Q) ~ u as ... - E f Q. U::: .!: E Gi Q) STATI E RETI .,, e :; :; E E o Q) e u. ·- Q) - .,, ·- o < .e e ·- Q) e,) - a: e,) ·- ·.: e e ... ..c ... o Q) - (.) e Q) ... ... e :g·- ... Q. ·- :E e Q) o,_ Q. ... .Q u. Q) -- 1 2 3 4 5 10-11-12 159 I 3 Austria-Ungheria 14728 107732673 4256 5607215 19 Belgio . . . 4016 36835080 9172 22842~9 16 Francia . 3639 2 I 12089011 3080 10940700 13 Germania. . 48279 305290688 6323 23361220 13 Olanda. . . . 2561 9749 2 59 3807 1125070 9 ( 1) Totali e medie 99375 498455 165 5019 40228080 14 Mediterranea. . 5805 109.+6087 1885 1617526 7 Adriatica. . 5641 69713'626 I 236 1231936 6 Sicula. 1080 1201835 I I I I 141Jg7 8 -- Totali e medie 12526 19124548 1519 2 9912 59 7 Società Veneta . 43 2 682032 1567 62783 I I (_r) Il meschino prodotto anche dell'Olanda, di soli 2/9 supenore al nostro, è certo dovuto allo stesso infdice sistema nostro, con proprietà dello Stato e esercizio privato , dalla quale l'Italia ha copiato il modello. E per facilitare al lettore il controllo dell'importante specchietto, che smentisce, con dimostrazione aritmetiea, tntte le falsità pubbli~ate in argomento dalla stampa borsaiola avverto: che i numeri 10, 11 , 12 della prima colonna , il 159 della seconda ed il 13 della quarta, sono gli stessi JLumeri delle colonne del VI volume delle statistiche internazionali della Relazione Saporito; e che le cifre sottostanti sono le stesse della · statistica dalla Regia Commissione d' In<!hiesta. Dalle quali, come si vede, risulta: che mentre le nostre fronti di carico e scarico e binari di manovra non preducono che 7 tonnellate per metro lineare, quelle del resto d' Enropa riportate nello specchietto, ne producono, in media, 14; ciò che fa precisamente il doppio. Ma, dice la. stampa borsaiola: questo è perchè le nostre ferrovie sono più povere di traffico. ~ co1ue si spiega allora il prodotto maggiore della Sicula con un traffico minore, e quella maggiore di 4/11 della rete Veneta a traffico pari? Posso però togliere la _riverita stampa borsaiola dal1' imbarazzo d'una risposta che non potrebbe dare se non associandosi ad un giornale autorevolissimo pub blicando il di lui seg_,ente inciso:_ « Accompagnato dal rappresentante dell'Associazione e Lombarda fra gl' industriali dei trasporti, l'ing. Ga- « macchio, ispettore della Direzione compartimentale « di Torino con l'ing. Sirtori e l' ing. Pr0serpio, hanno « visitato in questi giorni ( 13 ottobre) lo scalo merci e di Porta Garibaldi. " « Il modo con cui procede il lavoro in questo scalo « è veramente tale da fare pietà. « Solo 14 uomini sono addetti alle upel'(lzioni cli sca- « rico dei carri, cosicchè è facile immagina1'e come ciò « debba poi tare un ingombro di vagoni che 'rimangono « inattivi per delle settimane, mentre con un semplice « aument~ di persone le potrebbero essere rimessi in con- " dizione di poter tornrr:rea viaggim·e in qualche gio1·- « no. (Sono io che sottolineo) > • Ora q 11elloche ha pubblicato I' an torevole Corriae della Se1·a di Milano del 13 ottobre in cronaca, certo JJer svi::1ta, perchè in c0ntrnddizione con gli articoli di redazione, e cioè : Che i vagoni che potrebbe1·0 ritornare a viaggiare dopo qualche gio'rno rimangono inattivi per delle settimane e come sia facile immaginare come ciò debba po1·ta1·eun ingombro di vagoni; è appunto ciò che io vado gridando sui tetti dal 1894. Ed è semplicissimo, che come è facile immaginare che i vagoni non scm·icati a tempo illgomb1·ano le stazio11i, ò anche più facile immaginare che se i vagoni non vengono caricati o scaricati mano .mano cbe si pre - sentano 8otto le fronti di carico e scarico, per insiiffi, cienza di pe1·sonale, restano contemporaneamentre spre cati i vagoni di carico e scarico , i bi nari di manovra ed i magazzini ; per modo che, per <JUanti vagoni che si possano_ avere o per quante fronti di carico o scarico e binari di manovra che Bi pm;sano costruire, non saranno mai sufficienti; come non lo sono mai stati da circa trent'anni unicamente perchè sperperati, appnnto nel modo sopra constatato ufficialmente. Donde la mia affermazione recisa, che confermo: che i milioni che si vanno stanziando, pel nuovo materiale
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