Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 22 - 30 novembre 1905

644 RIVISTA POPOLARl: La stridente contraddizione tra il lino-uao-o-iodello s_c~enzia~oe_d~l polemista e quello dcli' ~~mo politico, d1 ctE l on. De Viti de Marco ci presenta un esempio clamoroso non deve indurci a credere che 1~ dopp~a _coscienza, in lui sia determin,tta dalla paura d1 porsi 1□ lotta aperta coi propri elettori e dal desiderio di conservare il collegio; no. Sicuramente sull'animo dell'economista esercita una influenza benefica l' eloquente lezione dei fatti, che s' impongono alle teorie. Ma ho motivo di sospettare chf un' altra circostanza inattesa da recente sopraggiunta ha dovuto scuotere sino in fondo tutte le sue credenze ed indurlo a rinunziare alla primitiva_ intra:1sigenza, all' infallibilismo pontificio di a!tn te1:1p1._Alludo ad una recentissima pubblicaz10?e _d1Vilfredo Pareto, legato a] De Viti da vincoli d1 amiciz:a strettissìma e da una lunoa solidarietà scientifica ( l ). Le confessioni che si contengono in que~to nuovo libro dell' illustre economista italbno sono tali che avranno dovuto produrre un senso di sbalordimento in rutti i liberisti che si facevano forti della sua autorità ad oo-ni piè . b sospinto per sostenère le proprie vedute. Jl Pare~o rimane in _te~ria liberista e non rispar• mw freccrnte -al protez10msmo. Ma chi non è liberista in teoria ? Ma egli fa tali distinzioni che ridu~ono quasi a zero nella pratica le aflerm;zioni t~onche. Q_uali esse siano, più che ,_per soùdisfaz10ne propna - e non è piccola invero ! - mi sembra necessario riprodurre ad arnmaestra mento altrui e specialmente di tanti pappao-alli liberisti che gi urono in verba maiistri e che n~l Pareto ri~ conobbero un maestro dei più venerati. Il Pr?f~ssore dell' Università di Lausanne dopo avere d1stmto tra homo oeconomicus e uomo reale, t!a l' astratto e il concreto, tra la teoria e la prat1_ca(pag. 13 e 15) soggiunge: « quando dall'astratto s1 torna al concreto, occorre nuovamente riunire le parti che, per scopo di studio, si erano disoiunte. La scienza e essenzialmente analitica ; la 0 pratica essenzialmente sin tetica ». # ~ in_ cna_ nota a ~a~. 16 ricorda << che un esempio deLa srntes1, be~che rnco?-1pleta, la d'.1rà nel capitolo IX dove ragiona del l1 bero scarn 610 e della protezione >>. Più oltre scrive: ((-Dall'invasionedegli ordinamenti re• strittivi segue pure che ;;i fa_rebbeun errore grandeprocurando di prevedereanche in 7tlateriestrettamenteeconomiehé, i risultamenti pratici secondole conseguenzedelle sole teorie econo miche >> (pag. 465-466). Fu denunziata la mia ignoranza come piramidale solo perche raccom;indai sempre di non affid:1rsi esclusiv:rn1ente alle teorie nelle quistioni economicosociali. Ora mi attendo che i fulmini - del resto straordinariamente, infinitamente innocui - vadano a colpire il capo dell'illustre e.::onomista, che insegna a Lausanne. Ma il relativismo sano del Pareto risul_ta d_a molti altri punti del libro. A pag. 478 ad esemp10 S1 legge: 11 In un paese agricolo la protezione industriale;in un paeseindustrialeil liberocambio, hannoegualmente per effettodi fare crescere l'industria, e quindi quegli opposti provvedimentipossonoavere , perchè usati in diversi paesi, simili effetti; i quali sono specialmentedi dare od accrescere potere alla classe operaiaed alla democrazia,nonchè (r) V. Pareto: Manuale di Economia Politica. Milano.Società Editrice Libraria 1906 L. 6. al socialismo. La prote 1ione in Russia, ha tali effetti, come il libero scambio in Inghilterra n. Ma c' e dell'altro nel libro del Pareto. Si legga quanto segue : 11 L'economista il quale propugnauna legge, badando solo ai suoi effetti economici, non è già troppo teorico , anzì lo è troppo poco, perchè frascura le altre teone · che dovrebbe unire alla sua per giudicare del caso pratico. Chi propugna il libero scambio, unicam,:nte pei suoi effetti economici, non fa già una teoria errata del commercio inter.- nazionale,ma fa una applicazioneerrata di una teoria intrinsicamente vera ; e il suo errore sta nel trascurare altri effetti politicie sociali,i quali formanooggettodi altre teorie n (pag. 17). In nota aggiunge: G. Sorel ha solo ragione in parte quando dice: <1 L'homme d'Ètat sera, d' ordinaire, tres peu sensible à la demonstrationp::i.rla quelle on lui prouve que le protectionnismedetruit toujours de la richesse ; s' il croit que le p:-otectionismest le moyen le moins couteux pour acclimater l'indutrie et l'esprit d' entreprise dans son pays >>. (Introduction à l'économie moderne (pag. 26). A quel paragone qualitati':'ooccorre sostituirneun altro quantitativo e dire 11 perderòtanti milionial_l',.1nnnoe, guadagneròtanti))' e poi decidersi.Se si distruggessero 500 milioni, all'anno di ricchezza, o se ne guadagnassero I oo si farebbe un cattivo affare. Notisi che il Sorel pone il problema solo riguardo ali' economia, ma e' è poi una parte politica e sociale di gran momento e di cui occorre tener conto >> (pag. r 7 e 18). ~• inspirai precisamente, rigorosamente a questo rag10na:11ento. del Pareto , quando nel libro per la Economia nazionale e pel dazio sul (!rano scrissi che l . i li' . /) a rovma ( e agricoltura inglese formava la ricchezza dell' Inghilterra. Il paradosso non e che il raaionamento del Pareto: il libero scambio rovina fao-ricoltur~ e fa perdere roo ali' Ino·hilterra ma 1: fa ::-, ' ~u;1_dagnare f oo_ per mezzo dell' industria ; dunque 11 libero scamb10 è un buon aflare oer l'Inahilterra bb ~ . d' l • b ' mentre sare e a(.esso - mten 1amoc1 bene: adesso, non doman l' altro forse ! - un pessimo affare per l' Italia. - Il ragionamento di Pareto e mio mostra tutto l'infantilismo di coloro, che credono di conda!lnare ;1 _ morte il prote~ionismo colle- grosse parole : esso distrug$e delle ricchezze. Si è vero; esso distrugge delle ncchezze; m:1 anche ne crea. Si deve vedere per giudicare e scegliere, se e quando ne distruo-o-; d • •\ t)t) o ne crea 1 pm. T~tto ciò trova conferma esplicita in questi altri brarn del Pareto: <( Da ciò che procede (dell' esame della teoria dei costi compar.tt1di Riccardo) si vedequanto sia com• plesso il problemapratico e sinteticodi sapere se giova meglio il liberoscambio o la protezione. Anzi posto in questo modo generale, il problema è insolubile, perchèmancadi significato preciso. Occorre invece considerare un problema particolare che si può enunciare nelmodo seguente: Essendo note le condi{ioni tutte, economiche e sociali, per un paese, in un certo tempo, 1·icerca,-e se, per quel paese ed in quel tempo giova meglio il I ibero-scambio o / a prote:r ione n. u [l _ragionamentoseguente è errato, perchè trascura condizioni essenzialidel problema: La prote 1ione da luogo ad una distruzione di ricchena, dunque per 015ni paese ed in ogni tempo la prvte{ione è nociva col libero scambio vantaggioso )) (pag. 479 4io). Queste affermazioni veramente sapienti , perchè frutto della osservazione , di uno sperimentalisnio sociale illum.i.nato, acquistano un valore sino-olarissimo dalla confessione onesta e sincera che° eo·li fa . h b 1□ una nota e e e prova come l' uomo veramente

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