R I V I S T A P O P O L .\ R E 643 mercato svizzero , perchè per ragioni geografiche i vini spagnuoli per penetrare in Isvizzera devono pa• o-are oltre il nolo marittimo quello ferroviario, mentre i vini italiani devono superare minori ostacoli perchè assai più vicini. I vini spagnuoli, quindi, si troverebbero in condizioni d'inferiorità; 2.0 non è vero che i nostri vini tengono testa a quelli spao-nuoli, perchè invece è risaputo che dovunque ci ~roviamo di fronte ad un dazio uguale i nostri perdono terreno: in Isvizzera, in Germania, io America. Queste sono le circostanze di fatto , che spiegano la unanimità della opposizione di Puglia contro l'accordo commerciale colla Spagna-dall'on. Pavoncelli monarchico al repubblicano De Tullio, Presidente della Camera di Commercio di' Bari, dall' on. Salandra all' on. Piero Pansini, dalle rappresentanze dei Comuni a quelle delle Provincie , delle Camere di Commercio, dei Comizi agrari; opposizione violenta che si esplica sotto tutte le forme nei giornali, nelle assemblee dei corpi locali, nei meetings, che si tengono in ogni J.ngolo della regione. · Il fatto che la possibilità, anzi la certezza di questa concorrenza, viene riconosciuta non solo dagli Italiani, ma anche da stranieri come il Gira u, il Combes, il Millet, che conoscono la q uistione come pochi altri e che non sono presi dall' ingranaggio delle nostre lotte politiche, serve mirabilmente per escludere che i preconcetti politici possano contribuire a formare la unanimità dei severi giudizi contro il ministero, che ha concluso l' accordo. ♦ La constatata unanimità del movimento contro le concessioni doganali fatte alla Spagna mi conferma in modo specialissimo nella esattezza del!' affermazione da me fatta più volte alla Camera , in questa 'Rjvista e in altri giornali sulle convinzioni prevalenti nel paese contrarie ,1 quelle, che gli attribuiscono per partigianeria scientifica o politica scrittori ed oratori di ogni qualita e condizioni. Il paese ha l'intuito, se non la percezione chiara e ragionata, dei propri interessi e perciò è protezionista. Il caso attuale, poi, dovrebbe servire di ammonimento alla Camera di Rlri che, certamente -sotto l'influenza del suo segretario Prof. Bertolini, uno dei più acuti e sinceri liberisti d'Italia, qualche volta, specialmente nella quistione del dazio sul grano , ha fatto mostra di !rondismo liberista. Per !o meno questo caso malaugurato ha messo in evi- .denza come in Italia ci siano parecchi che sono _liberisti riguardo ai prodotti che non li interessano direttamente e protezionisti per quelti in cui temono la concorrenza straniera. Ma l' unanimità dell' avversione contro il modus vivendi commerciale tra la Spagna e l'Italia ha presentato qualche cosa di sorprendente e che sarebbe sembrato incredibile sino a ieri: l'attitudine fierissima di opposizione di chi in teoria si è dichiarato l'irreconciliabile avversario del protezionismo, di chi ha spinto sino al ridicolo l'esagerazione degli assiomi del fanatismo liberista e che si è~permesso un linguaggio insolente e sprezzante verso chiunque -osava discutere e respingere i suoi dogmi più infallibili di quelli della Santa Chiesa Cattolica apostolica romana. Parlo del Deputato Professore De Viti ,de Marco. I giornali hanno riferito alcuni brani di un suo discorso pronunziato in un Comizio di viticoltori -tenutosi in Gallipoli la sera del 22 novembre e che tutti hanno chiamato vibrante. L' on. campione del liberismo biasimò con parole roventi questo modus vivendi commerciale italo spagnolo, che riuscirebbe ad aftenrare del 40 °/0 - nientemeno ! - la tariffa protezionista vigente contro i vini spagnuoli. Il Giornale d'Italia del 27 novembre da cui tolgo la -notizia del Comizio riferisc'e che l' on. De Viti nel suo discorso non si dichiarò persuaso della necessita che ha spinto il goverpo ad includere la voce vino nell'accordo commerciale; che le Puglie sono chiamate, con loro danno a pagare il prezzb dei com pensi che la Spagna avrà accordato evidentemenate in favore di alcune industrie settent_rionali; che l' accordo sia stato preparato a difesa di interessi particolari contro l'interesse pubblico; perciò egli stigmatizzò violentemente, dice Il Giornale d' Italia, il governo che settariamente lo approvò. Dal resoconto del giornale romano pare che ci sia stato chi gli abbia _domandato come egli liberista possa approvare un' agitazione protezionista. Alla domanda egli avrebbe risposto che il modus vivendi non dev' essere giudicato alla stregua delle teorie liberiste, sebbene in rapporto alla politica commerciale del gov~rno coi trattati receo temente corlchiusi: Terminò pronunziando queste testuali parole: « Se a.veste saputo creare un ambiente politico pugliese non avreste visto qnesto spettacolo doloroso di deputati assisi al banchetto di Napoli nello stesso giorno in cui la Gazzetta Ufficiale pubblicava il dannosissimomodus vivendi ». · Ora passando sopra all' idea di volere un particolare a.mbien te politico pugliese, stranissimo in bocca di chi nega che esista un particolare problema meridionale è chiaro come la luce del giorno che il richiamo dell'impertinente interruttore che pose in contraddizione le sue teorie liberiste con la presente agitazione protezionista avrà dovuto imbarazzare parecchio l'oratore; il quale profittando forse della ignoranza_ dei suoi ascoltatori sulle proprie teorie, per .:::avarseia alla men peggio ha dovuto affidarsi a distinzioni sottili ed a sofismi non belli, che non fanno onore nè alla serietà dello scienziato, nè alla sincerità dell' uomo politico. E' innegabile: se sono veri ed esatti gli aforismi sostenuti con tanta prosopepea dall' on. De Viti de Marco il modus vivendi colla Spagna, quali che possano essere i motivi subdoli e disonesti del governo italiano che l' ha con chi uso, non puo e non deve riuscire dannosissimo alle Puglie, ma oltremodo vantaggioso. Non 6.a aflerrnato egli come dogma · infallibile che i prodotti si scambiano coi prodotti? Niente paura adunque: gli Spagnoli ci venderanno del buon vino e noi lo scambieremo con del buon aceto. Non è un assioma altrettanto sicuro che le maggiori importazioni fanno crescere automatic:1mente le esportazioni ed anche fanno migliorare i prezzi dei prodotti? Ebbene non e' è da allarmarsi delle maggiori importazioni della Spagna : faranno crescere automaticamente le nostre esportazioni ed anche miglioreranno il prezzo dei vini pugliesi! Se sono veri gli assiomi della politica doganale liberista non ha fondamento, non è ragionevole, non è giusta la presente agitazione protezionista.
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