Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 22 - 30 novembre 1905

R I V l S . r A P O P O L A l{ E 639 padri di famiglia, tosto che le circostanze migliorassero d'alcun poco, per esempio per l'intervento e per il lavoro dei figli fattisi adulti ». Oseroff rincalza più esplicito: « L'alcoolismo, in ultima analisi, ha la sua origine nella miseria del popolo; e l'unico mezzo per combatterlo efficacemente sarebbe migliorare le condizioni degli operai e dei contadini e la legislazione sulle fabbriche. 11 nostro contadino beve per miseria; per dimenticare per qualche ora lo spettacolo dei bambini sofferenti, la fa~e minacciante, la capanna rovinata, il raccolto distrùtto egli cerca di stordirsi coi liquori. E così egli fugge anche i bisogni morali e non sente l'oppressione dell'atmosfera che l'avvolge; poichè sul contadino pesa l'oppressione dello Ziemski Naciàlniki, dei superiori locali, dell"autorità. Egli comprende come a lui non sia data nessuna garanzia che il suo diritto non venga calpestato, e per non sentire un annichilimento tanto doloroso della sua dignità personale si abbandona ai liquori. E la medesima condizione spinge alle bevande alcooliche operai delle fabbriche e giornalieri ed impiegati >>. Questa patogenesi dell'alcoolismo che sembra tolta dal libro dell' on. Colajanni sull'Alcoolismo in cui, contro le declamazioni degli economisti sentimentali e degli antropologi criminalisti si dimostrò la inversione del rapporto tra alcoolismo e miseria, riceve l' uLima pennellata coll' intervento del pope. <e Il clero non solo non si oppone, ma beve coi contadir:ii, Si celebrano sponsali, si fanno battesimi 7 c'è un funerale, ed ecco che l'acquavite non manca e )1 clero beve sempre insieme, esigendo che non solo 111 quelle, ma anche in altre circostanze il contadino offra l'acquavite. Il mercoledì una goccia di latte od un uovo rappresentano un peccato; la domenica è permesso ubbriacarsi; ed è permesso farlo anche il mercoledì, poichè il vino è di magro ... In tal guisa l'educazione del contadino russo, diretta dal clero, pass_a fra l' oppressione materiale e la superstizione pseudo-religiosa ... >> (Nowikoff). Queste conseguenze dolorose della miseria - natali_rù, mortalità elevate, alcoolismo - non assumerebbero le grandi proporzioni, che hanno assunto in Ru_ssia se accanto a quella non agisse un altro coefficiente poderoso, in rapporto di reciproca azione e reazione colla miseria stessa : l' ignoranza. Nel precedente articolo abbiamo ricordato l' enorme analfabetismo di gran parte della Russia , che supera quello dell'Italia meridionale, della Sicilia e della Sardegna. Ora è indispensabile, a meglio intendere la reazione e la Jacquerie dei contadini, di lumeggiarlo meglio. Un dato interessante è questo: nel gennaio del 1901 esistevano in Russia 84544 scuole elementari, di quali t~ d~sparatissime, con 172494 maestri e 4507827 scolan; 11 57,5 per cento delle scuole e il 62,5 per cento degli scolari dipendevano dal ministero del culto; il 42,5 per cento delle scuole e 1633651 scolari, il 37,5 per cento dipendevano dal Santo Sinodo (Oseroff). Dunque: scarsa l'istruzione, data solo al 3,4 per cento della p~polazione totale ; e quella che si dà in gran parte dipende dal clero, da quel clero che fa i servizi di polizia! Intanto il bisogno d'istruzione si faceva strada dapertutto; l'avvertirono gli Zemstwo e ne profilarono la necessità sotto l'aspetto della convenienza economica: all'ignoranza essi attribuirono la decrescente produttività della terra. Ciò prima del 1880. Ma il governo pose ogni sorta di ostacoli; ed alle autorità ed al governo scuole e maestri a varie riprese vennero denunziati come nemici dello czarismo e come tali trattati. Quando e dove non potè impedire l'apertura delle scuole nuove o non si riuscì a chiudere le vecchie il governo, specialmente nel decennio r880-r890 e dopo gli uk.asi del 1884, fece di_tutto per farle passare dagli Ziemstwi al clero; e gli Zzemstivt forse stanchi della lotta inutile in molte provincie favorirono il movimento. . Con ciò, osserva il Nowikoff, i sovrani della Russia fecero tesoro ed applicarono quella verità che dice:_ e_ssere più facile governare un gregge che degli uom1n1. Qual meraviglia, dunque, che in certi momenti la Russia si é trovata alle prese non cogli uomini, ma colle bel ve ? Ma qual sia la mentalità delle classi rurali russe da qualche tratto caratteristico delle loro credenze e dei loro costumi apparirà meglio che da nude cifre statistiche. Un socialista russo dei più noti, il Ladov, in un intervista con un redattore dell' Umanité per illudere sè stesso più che gli altri sulr indole dell' attuale movimento dei contadini, che afferma coscientemente socialista, assicura che la loro mentalità non è tanto arretrata quanto si ritiene in Francia. La verità spiccia fuori inesorabile, però, da questi tratti che vengono esposti da chi conosce meglio il villaggio russo e ch'è un ,avversario dello czarismo: dal Nowikoff. Eccoli: <e E assoluta la mancanza di progresso nei nostri villaggi in confronto delle nostre città. Dapcrtutto il villaggio rimane indietro, ma mai in tal guisa come in Russia ». « Ora nel ventesimo secolo, in molti villaggi l' illuminazione non è giunta ancora al petrolio, poichè è troppo costoso. Vi sono villaggi assolutamente analfabeti. Vi sono regioni nel centro della Russia in cui una lettera diretta ad un contadi no non giunge nelle mani del destinatario che per combinazione e quando cioè egli od un suo conoscente ne fanno speciale rischiesta alla posta. Dovunque gli abiti vengono tessuti con filamenti estratti dalle piante del proprio campo. E non si mangia carne se non laddove si posseggono armenti. Insomma il villaggio russo vive ora come viveva cento anni fa ... i> (pag. 61). Ma non è questa pure la descrizione che si potrebbe fare di· alcuni villaggi italiani o di qualche casalone - come Gregorovius chiamava le pretese città - del mezzogiorno ? Meglio ossia peggio ancora: << A che possono giovare le medicine quando la popolazione è tanto ignorante da ascrivere tutto al volere di Dio, senza menomamente credere al pericolo del conta~io delle malattie, all'igiene, all'effetto del cibo sano? A che possono giovare le medicine, allorchè gli ammalati, ad onta delle lunghe spiegazioni del medico, ingoiano le compresse e si ungono colle goccie che avrebbero duvuto ingo·are; si prendono in una sol volta ciò che fu loro prescritto di prendere tutta la settimana, se invecè di applicare una mosca di Spagna al collo, nel luogo indicato esattamente dal dottore, l'applicano alla pelliccia? ... Un amico mio, eh' è medico, mi raccontò come una volta in sua presenza, avessero obb1igato un diacono a ballare sul ventre della moglie; per quanto fosse grande il suo disagio, data la presenza del medico, per quanto egli stesso si rifiutasse, dovett~ finir pc~ raccogliere la sottana e ballare ! Dopo il parto s1 appende la puerpera per i piedi colla testa in giù. Al neonato, un ora dopo la nascita, vien cacciato in bocca un succio di pan nero tritato per pulirgli lo stomaco! .... Alla nascita del maschio tutta la famiglia gioisce; una femmina è invece accolta come un ospite non invitato, e soltanto nell'animo della madre desta un senso di gioia. Quasi in tutta la Russia vige qµest' uso: se il primo . nato_ ~a un~ coppia di giovani sposi è .di sesso fem111111ile,gl~ amici di famiglia legano lo sposo e lo ~ast?nano: E ciò non soltanto simbolicamente; lo picchiano fin- •

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