Rivista popolare di politica lettere e sccienze sociali - anno XI - n. 21 - 15 novembre 1905

604 RIVISTA POPOLARE « Per indennizzare i danneggiati da questa anomalia pe'rmanente si sono dovuti perfino ideare degli assegni personali ! • « Negli altri paesi è organizzata ben diversamente l'amministrazione postelegrafica! " . , Da noi esiste un ufficio ogni tremila e ottocentonovantasette abitanti; in Francia uno ogni 3543; in Svizzera uno ogni 907; in Inghilterra uno ogni 1858; in Germania uno ogni 1461; in Austria uno ogni 3226; negli Stati Uniti uno ogni 1041. • « A questa disorganizzazione fa il paio la insufficienza del personale attivo inferiore, quello che rappresenta il movimento. Non si può credere che con miJle braccia, sufficienti, oggi, per un milione di lettere, si possa, domani, provvedere ugualmente per la distribuzione, l' accompagno , il recapito, di dieci mi ]ioni di corrispondenze. • « I servizi senza braccia sono impossibili: il Parlamento non può spa venta+si ove gli si richiedano fondi per alimentare un servizio che si è dimostrato e si dimostra, di continuo, cespite lucroso per l'erario dello Stato. Le grandi aziende , prosperando, producono di più, ma chiedono anche di più. • e Vi sono certi servizi nelle città importantissime, e quelli interni di stazione ad esempio, che richiedono un personale sveltissimo, praticissimo e numeroso. Ed è un errore credere che con lo straordinario si sopperisca alla deficienzJ. di braccia. I buoi da lavoro con trentasei ore di servizio non danno più un servizio produttivo e si v_erificano inconvenienti tali che varrebbe meglio, il più delle volte, non essersi avvalsi del lavoro straordinario. " •· e La Posta .ba, ad esempio, continui ritardi. • « Ciò dipende, dalla mancanza, conseguente, di vuota cassette. In Italia vi sono 25,956 buche postali; in Francia 73,763; in Inghilterra 60,466; in Austria 33,279; in Germania 130,000; negli Stati Uniti 132,000. " e Ma· Ja stasi del servizio è dovuta, evidentemente, al numero infimo degli impiegati lavoratori manuali in confronto degli impiegati di concetto. • « In Italia abbiamo 13,141 impiegati di braccia in confronto a 1102 impiegati dell'amministrazione centrale; in Francia 49,094 in confronto a 1155; in Austria 27,293 in confronto a 727; in Germania 138,215 in confronto a 1462: e perfino nel Giappone 25,553 in confronto a 1126. ,. « Ohe accade, in questo modo? Ohe la Posta non riesce a recapitare quanto riceve, che in molti uffici le corrispondenze si accumulano, che, ad ogni modo i portalettere eseguono il proprio compito , frettolosi, senza il tempo materiale nè la volontà di disimpegnarlo con la dovuta cura. > e E ne avvengono perciò numerosissimi rifiuti, infinite dispersioni che producono danni enormi per i mittenti e i destinatari. Osserv'isi come deve essere· male organizzato il servizio in Italia quando in confronto a 115,589 lettere perdute o non ricollocate , si sappia che 26,455 soltanto furono, se rifiutate, ricollocate in mano agli interessati , mentre , in Francia, 753,691 ne furono rifiutate senza poterne eseguire il ricollocamento, ma ben 1,467,132 furono riconsegnate a ohi di ragione! E così in Svizzera 49,493 in con fronto a l 27,000; in Germania 313,120 in confronto a 1,184,353 ; agli Stati Uniti 1,008,571 , in confronto a 8,945,293 ! » a Mancano, oltre tutto, da noi, i materiali pel trasporto ; moltissimi i treni che non fanno servizio postale; d'altra parte località sprovviste di terrovia o di tramvia, _diligenze antidiluviane e sgangherate; molte volte corrieri pedoni e neppur giornalieri. ,. Facciamo nostre queste cri ti che ed aggiungiamo una considerazione finale. Il bisogno urgente di un aumento considerevole nel personale è evidente -e se il governo e il Parlamento non voglioao vedere maggiormente disorganizzato questo importantissimo servizio devono subito istituire nuovi nffici ed assumere in serv1z10 parecchie altre migliaia d'imp:egat:. Ciò importerà la spesa di alcuni milioni all' anno, che renderanno sempre più difticile ogni ulteriot·e au• mento negli stipeudi di quelli esistenti. In quanto a questo punto facciamo una ec,~ezione_pei portalettere rurali, che hanno salari asdolnta.mente irrisori: dalle L. 160 alle 480 all'anno e con un servizio pesante. Passano per portalettere rurali , qnelli , che prestano servizio in città dai 15,000 ai 40,000 abitanti, che sono tanto numerose nel mezzogiorno ! Eppure sono numerosissime le domande per i posti di portalettere con un salario di 75 centesimi al giorno .... Lo sanno i deputati , che ricevono centinaia di lettere per raccomandazioni presso il Ministro delle Poste e Telegrafi. L'aumento nel personale in servizio avrebbe una conseguenza sociale assai benefica: darebbe una occupazione a migliaia di spostati , che vengono fuori dalle scuole elementari e dalle scuole secondarie e che in grandissima parte sono figli di lavoratori , che non vogliono tornare alla professione dei genitori e che se vi tornassero renderebbero più aspra la concorrenza e la lotta per la esistenza nelle rispettive professioni. 'Accennammo al sospetto di un poco di malvolere nel personale delle poste e telegrafi ed aggiungiamo che esso può essere spiegato colla lotta aspri.:3sima, che si è impegnato tra il Ministro on. Morelli Gualtierotti e la Federazione post--telegrafica. In quanto a questa lotta dobbiamo dichiarare che assistiamo con vivo dolore ai metodi cui ha ricorso il Ministro e che devono raggiungere lo scopo opposto a quello che si è prefisso e procurare molto, ma molto discredito ai pubblici poteri. Noi siamo stati tra i pochi militanti nelle file della democrazia, che combattemmo alcune pretese accampate dal personale postale e telegrafic0 nel Congresso di Bologna - proposte, del resto, fondate su di un ordine del giorno fatto accettare alfa Camera da quel pericoloso rivoluzionario eh' è l' on. Carmine ; ma noi non vogliamo che si neghi in alcun modo a quel per::ionale di potersi costituire in associazione onde provvedere al proprio miglioramento morale e materiale entro i limiti della legge e possa anche impedire colla sua oculata sorveglianza che a danuo dei suoi membri vengano manomessi leggi , organici e regolamenti per capricci di ministri, di direttori geuerali, di funzionari superiori di ogni genere. In ogni modo se gli uomini che stanno al governo credono di dovere combattere la Federazione devono farlo apertamente, lealmente e in sede opportuna. Ronvier in Francia ha dato l' e:iempio della via da battere con coraggio e con dignità. In Italia, in vece, Bi ricorre a metodi subdoli e sleali, che ricordano quelli dei peggiori governi inquisitoriali per disorganizzare la Federazione colpendone le menti direttive o tentandone-ciò che è peggio - la corruzione per la intimidazione. Scriviamo q ue::ite parole dopo aver letto l'articolo cti Fitippo Turati nel Tempo (10 novembre) il cui titolo: Nella Sila postal,e teleg1·afica. I subdoli attentati alla, Federazione del personale, lascia subito comprendere che si deve trattare di fatti gravissimi. ~ noi riterremmo che si tratti di una calunniosa invenzione a danno del Ministro e del Segretario per le poste e telegrafi. se non conoscessimo il Turati e non sapessimo che egli non avrebbe scritto la decima parte di ciò che ha denunziato se non avesse le prove in mano. Ci manca lo spazio per riassumere ciò che in tale articolo si narra sui tentati vi fatti per pnnire o intimidire due funzionari dei più rispettabili, il dott. Colombi e il dott. Oampanozzi; ma sentiamo il dovere di dire che conosciamo personalmente il secondo e possiamo senza timore di smentita affermare eh' egli è tanto onesto quanto è colto e leale. Siamo sicuri che l' affare sarà portato alla Tribuna parlamentare; e sin da ora dichiariamo che saremMo lieti se l' on. Morelli-Gualtierotti potesse dimostrare che

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